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Svizzera, via al censimento sui frontalieri italiani in 21 valichi di confine: al setaccio numeri e trasporti

Un censimento vero e proprio ma ‘dedicato’ soltanto ai frontalieri. Scatta lunedì 14 ottobre uno studio vero e proprio, ben più che un mero conteggio, che interesserà i lavoratori italiani che ogni giorno varcano il confine per lavorare in Svizzera. Saranno infatti sottoposti a un censimento volontario per annotare con precisione con quali mezzi di trasporto raggiungono il posto di lavoro. I dati raccolti saranno utilizzati per redigere il piano dei trasporti del Canton Ticino.

Per quanto riguarda la provincia di Como, tra i 21 valichi doganali complessivamente selezionati per l’iniziativa figurano Gandria (Oria-Valsolda) e Arogno (Valmara) negli orari: 6-9, 10-12, 13-15 e 16-18. Sarà il Dipartimento ticinese del Territorio, in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane e della Sicurezza di Confini, a occuparsi della realizzazione del censimento coinvolgerà.

“L’iniziativa ha l’obiettivo di raccogliere dati accurati sul traffico veicolare in entrata e sulle abitudini di mobilità dei conducenti – spiegano dal Dipartimento del territorio – L’inchiesta, fondamentale per una pianificazione efficace della mobilità cantonale, con particolare attenzione al trasporto pubblico e alla mobilità aziendale, prevede interviste a campione con i conducenti in transito. Saranno raccolte informazioni utili come l’origine e la destinazione del viaggio, lo scopo, la frequenza degli spostamenti, la disponibilità di parcheggi riservati e l’eventuale adozione del lavoro da remoto”.

La ricerca verrà condotta in collaborazione con l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, senza interrompere il regolare flusso veicolare: “Gli intervistatori saranno facilmente riconoscibili grazie a una pettorina catarifrangente con l’indicazione Dipartimento del territorio. L’indagine si concentrerà principalmente sui lavoratori e studenti pendolari che attraversano quotidianamente i principali valichi di frontiera del Canton Ticino: ogni intervista durerà da uno a due minuti. I risultati ottenuti saranno resi pubblici nel corso del 2025”.

Inutile dire che i risultati potrebbero servire per elaborare nuove soluzioni utili a ridurre il traffico in ingresso dall’Italia alla Svizzera. L’ultima, proposta da Lorenzo Quadri della Lega dei Ticinesi e bocciata dal Consiglio federale l’equivalente del governo elvetico, prevedeva l’introduzione di una tassa d’ingresso per ogni veicolo ma fortunatamente è stata ritenuta inapplicabile e bocciata.

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