Doccia gelata (anche) per il teorico progetto alternativo rispetto all’originale per il secondo lotto della Tangenziale di Como. Almeno sul fronte del possible abbattimento dei costi, infatti, quella che pareva una carta da giocare per il territorio comasco, potrebbe in realtà determinare un risparmio molto, ma molto minore rispetto alla previsioni.
E’ stato l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi, al termine del Tavolo per lo sviluppo e la competitività tenuto oggi in Camera di Commercio a Como – presente anche il presidente della Regione, Attilio Fontana – a rivelare le “nuove” cifre.
Si sta parlando, per la cronaca, dell’ipotesi messa nero su bianco dalla Provincia di Como, il cui tracciato passerebbe decisamente più a sud rispetto al proseguimento via galleria del primo lotto fino ad Albese con Cassano (proprio il passaggio in tunnel era tra le cause fondamentali dell’esplosione dei costi per il secondo lotto).
“Il progetto alternativo – ha detto l’assessore Terzi – è preferibile sia per la sostenibilità economica, sia per quella ambientale. L’abbiamo ricevuto dall’amministrazione provinciale qualche giorno fa, ora lo analizzeremo e lo condivideremo prima di arrivare al progetto definitivo e poi esecutivo”.
Poi, però, la sorpresa sul fronte costi. Rispetto agli 800 milioni di euro previsti per il tracciato originario in galleria (costo esorbitante che ha confinato solo sulla carta l’opera), Terzi ha affermato che “per il progetto alternativo servirà capire come reperire il finanziamento, pari a 674 milioni di euro”. Poco più di 150 milioni in meno, dunque, ma pur sempre una somma astronomica, peraltro tutta da trovare e a fronte di un tracciato per ora ancora non noto nei dettagli rispetto all’impatto ambientale. “Dovremo capire cosa farà lo Stato”, ha chiosato il presidente Fontana.
Notizie non del tutto rassicuranti anche sul fronte della Variante della Tremezzina. Sia la presidente del Tavolo, Annarita Polacchini, sia la stessa Terzi hanno infatti sottolineato che servirà una forte pressione su Anas – anche tramite i parlamentari comaschi – affinché il progetto finale sia tassativamente pronto entro il 31 dicembre. Altrimenti i 220 milioni statali “rischiano di essere persi”, testualmente.
Fontana, su questo punto, è stato caustico: “Anas puntava a presentare il progetto entro fine gennaio, chissà, forse non avevano ben capito le scadenze o non so cos’altro. Ma è chiaro che invece dovranno accorciare i tempi”.
Sul fronte paratie, il sottosegretario regionale leghista Fabrizio Turba si è detto molto soddisfatto sulla “vasta partecipazione del territorio tramite la mail specifica messa a disposizione dalla Regione. Sul fronte del progetto, come noto spetterà al Comune progettare gli arredi finali, mentre i fondi sono già compresi tra quelli a disposizione”.