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Tassa sulla salute, in Lombardia è scontro: “Le raccolte firme non servono a nulla, bisogna discutere”

Niente da fare, le discussioni sulla contestatissima tassa sulla salute non accennano a placarsi. Anzi. Nuovo capitolo, oltre a numeri, legittimità e applicabilità, la recente iniziativa lanciata dal Pd con una raccolta firme.

Proprio su questo tema il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini a capo della commissione Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera, è stato netto intervenendo alla trasmissione Border su Etv.

“Le raccolte firme non servono a nulla, bisogna sedersi e discutere insieme. E mi chiedo se change.org (la piattaforma su cui si può firmare) sia il luogo dove parlare di legittimità costituzionale. Magari potrebbe Orsenigo con il suo partito intervenire in Parlamento”, queste le sue parole che hanno innescato ulteriori discussioni. “Urlando e raccogliendo firme non si fa l’interesse dei frontalieri”, ha chiuso Zamperini.

Netta la replica di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del PD. “Sono parole assurde. E ciò che vediamo è solo il tentativo di mettere per due volte le mani nelle tasche dei frontalieri per far pagare una tassa ingiusta e illegittima. Regione Lombardia su tutto ciò è immobile da un anno e mezzo. Non solo, gli stessi consiglieri di Fratelli d’Italia in Regione avevano depositato una mozione proprio per chiedere anche loro un parere sulla legittimità su tale norma. Mozione poi ritirata. Siamo ancora in attesa di un nuovo testo come era stato detto. Forse qualcosa non funziona. La raccolta firme sarà forse banale ma serve a far esprimere i cittadini”.

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