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Como, il “grande gemello” anti evasori: telecamere ad altissima risoluzione su dehors, passi carrai, numeri civici

Se George Orwell, in altri tempi (ben prima del famoso reality show che ha solo mutuato il nome), ha regalato al mondo l’espressione “Grande Fratello”, ora associata a tutto ciò che è osservato o osservabile h24 con tecnologia e telecamere, il nuovo piano di sorveglianza urbana del Comune di Como fissa più in alto ancora l’asticella. E dal “fratello” passa al “gemello”, anche letteralmente. Palazzo Cernezzi, infatti, dietro un compenso di 167mila euro alla Società C.G.R. SpA di Cremona, si doterà a breve di un sistema chiamato “Digital Twin Urbano”, per l’appunto un “gemello digitale” della città che nascerò da una ricognizione automatica lungo gli oltre 290 km di strade pubbliche del territorio comunale.

In pratica, tramite ricognizione e rilevamento automatico con sistemi lidar, fotoripresa ad altissima risoluzione e successiva post-elaborazione, saranno monitorati al millimetro quelli che vengono definiti “alcuni asset cittadini”. Ovvero: semafori, segnaletica verticale ed orizzontale, materico suolo pubblico, numeri civici, illuminazione pubblica, impianti pubblicitari ed insegne pubblicitarie, dehors, passi carrai, tombini e caditoie.

Le immagini precisissime catturate dagli occhi elettronici saranno poi disponibili all’interno del sistema informativo territoriale comunale (s.i.t.) e utilizzabili dal Settore di competenza al fine di permettere una più precisa e facile gestione “degli asset georeferenziati2 (segnaletica, lampioni, semafori, tombini, caditoie, materico stradale). Ma soprattutto, anche “per contrastare il fenomeno dell’elusione del pagamento del canone dovuto (impianti pubblicitari, dehors, passi carrai)”.

Il prodotto specifico che il Comune ha acquistato è quello generato con la tecnologia Cyclomedia, oggetto di lunga ed approfondita valutazione da parte del SIT e del Servizio Smart City del Comune di Como: “Cyclomedia sviluppa, costruisce e gestisce i sistemi di mappatura mobile più avanzati al mondo, con una combinazione di sensori che vanno da fotocamere e scanner LiDAR a sistemi di posizionamento all’avanguardia e raccoglie e registra i dati visivi negli spazi pubblici utilizzando uno speciale sistema di telecamere brevettato montato sui veicoli”.

Sul fronte tecnico, la ricognizione acquisirà e renderà disponibili “immagini ad altissima definizione (100MPX) e dati Lidar, navigabili tramite l’applicazione Street Smart, accessibile dal S.I.T del Comune di Como, in tecnologia QGIS”. E la privacy? Secondo le informazioni disponibili, le immagini “dovranno essere pre-trattate al fine di non rendere identificabili i volti delle persone”.

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5 Commenti

  1. Buongiorno,
    167mila euro per acquisto e installazione spero. Quanto costa poi il servizio di trattamento delle immagini ai fini della privacy. Faccio presente che in italia trovare chi evade o non rispetta le leggi è come pescare le trote in un laghetto di allevamento. Se ti decidi, basta gettare l’amo a caso, legato al primo bastone che trovi, e trovare un modo per non riuscire a pescarle tutte. Aspetterò con ansia civile i risultati….
    Cordiali saluti

  2. Potrei essere anche d’accordo… Ma poi con i soldi ricavati cosa si fa? Mi sembra che al momento e da tempo il problema sia spenderli. Si risparmia ci si inventa balzelli e cacce alle streghe ma alla fine i soldi restano in cassa.
    Concludo con un saluto ai dipendenti comunali all’ascolto.

  3. dal 12 novembre 2014, con il Decreto Sblocca Italia è stato abolito il canone dovuto per i passi carrai comunemente chiamato “canone precario”, per cui è perfettamente inutile il censimento dei passi carrai insistenti nel territorio comunale, fate un pò voi……………

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