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Temperature estreme in provincia di Como, appello per gli operai: “Stop ai cantieri nelle ore più calde”

I sindacati comaschi Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil lanciano l’allarme per i lavoratori in particolare del settore edile a causa del fortissimo caldo di questi giorni. Di seguito il testo.

Per i prossimi giorni sono previste, anche nella nostra provincia, ondate di calore con picchi altissimi; ciò può comportare un alto rischio di infortuni e malesseri sul lavoro in particolare per i lavoratori che operano nel settore edile.

Con il Messaggio del 26 luglio 2024 l’INPS ha chiarito che, in caso di temperature pari o superiori ai 35 gradi (reali o percepite, laddove alla temperatura si unisce un’alta percentuale di umidità), è possibile per le imprese edili chiedere la cassa integrazione salariale a causa del caldo eccessivo, specificandone le modalità di presentazione delle istanze e la gestione dell’istruttoria.

Per i sindacati di categoria FENEAL FILCA FILLEA, operanti sul territorio di Como anche attraverso gli RLST (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali), attraverso la loro attività di prevenzione nei cantieri, diventa necessaria una presa di posizione delle istituzioni che vigili e regoli le sospensioni delle lavorazioni in occasione di emergenze legate al calore, a salvaguardia della salute e della vita di migliaia di lavoratori.

Lo strumento della cassa integrazione ha il limite dell’unilateralità essendo richiedibile solo dai datori di lavoro; al momento è inoltre assente un’ordinanza specifica di sospensione dei cantieri da parte di Regione Lombardia (al contrario già promulgate ordinanze in altre Regioni, al nord per esempio in Emilia Romagna e Toscana) nelle ore maggiormente esposte al caldo, una latitanza che giudichiamo particolarmente grave. Riteniamo sia necessario che tutte le lavoratrici e i lavoratori siamo messi nella condizione di svolgere l’attività in sicurezza a prescindere dalla sensibilità dei datori di lavoro e che le istituzioni svolgano un ruolo attivo insieme alle organizzazioni sindacali.

Già da tempo gli RLST e i sindacalisti del settore hanno fatta propria una campagna di sensibilizzazione di imprenditori e lavoratori in merito alle misure di prevenzione minime, quali l’adattamento degli orari di lavoro, la maggiore frequenza di pause, la protezione dal sole (magliette, cappelli, creme) e la presenza costante di liquidi per la reidratazione.

Alle istituzioni locali, al Prefetto e ai Sindaci della provincia chiediamo di disporre il fermo delle attività nei cantieri edili nelle ore più calde della giornata, seguendo l’esempio delle ordinanze già emesse in tantissime Regioni e Comuni d’Italia.

Le emergenze climatiche e l’organizzazione del lavoro in condizioni estreme non possono essere affrontate esclusivamente con lo strumento unilaterale della Cassa integrazione, ma per la loro portata necessitano della massima attenzione, per questo, come sindacati degli Edili, abbiamo già inserito questo tema nelle nostre piattaforme per il rinnovo dei Contratti Collettivi.

 

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