“Un domani vorremmo vedere tutto il lago di Como diventare un distretto turistico invece che limitarci solo a quattro Comuni del Lario centrale”.
Parlare con Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina, evoca prima di tutto la parola “visione”.
Visione che nel 2017 ha portato alla costituzione di un distretto turistico speciale che unisce Tremezzina, Menaggio, Bellagio e Varenna per potenziarne il comparto del turismo ed eventi.
Altra visione è quella futura, che intende portare a pieno rendimento il potenziale turistico dei Comuni caparbiamente abbarbicati tra la via Regina e la montagna, fino al conferimento di status di distretto turistico all’intera area del lago di Como: “come nel caso della Riviera Romagnola, potendo abbattere i carichi burocratici e negoziare la pressione fiscale”.
Certo, il mega-distretto del Lario è ancora un progetto in lavorazione.
Ma il quadrato Tremezzina-Menaggio-Bellagio-Varenna è un laboratorio in cui Guerra, e gli altri sindaci, possono testare nuove idee e pratiche, con una lista di obiettivi molto chiara.
In cima, c’è la destagionalizzazione: l’estensione dell’attività turistica e degli eventi connessi, oltre il limite imposto dalla fine della bella stagione.
“In estate siamo spesso in overbooking, è quindi fondamentale promuovere il territorio anche durante l’autunno e l’inverno. Siamo perfettamente in grado di farlo anche grazie alla Lake Como Christmas Light (celebrata manifestazione di luci natalizie in alcune location chiave del lago, Ndr), abbiamo Villa Carlotta, Villa del Balbianello, il Museo del Paesaggio, crociere sul lago, sentieri di montagna. Senza contare che l’area di Tremezzina è diventata nel tempo capitale del presepe”.
Tremezzina è quindi terra di infinite possibilità. Possibilità che possono essere sfruttate a partire dall’esperienza maturata nei decenni di stagioni estive che hanno dato vitalità al territorio e che, anche quest’anno, non sembrano deludere le aspettative.
“L’agenda di eventi per i prossimi mesi è ben fitta – scherza Guerra, parlando di quello che il paese ha in serbo per visitatori e residenti – si comincia con qualcosa di tradizionale: la sagra di San Giovanni con i suoi fuochi d’artificio. Le corse dei battelli sono già al completo, per dirne una. Sarà poi la volta del Tremezzina Music Festival e del LacMus, il festival di musica classica. Partirà poi la Greenway musicale, percorso naturale sul quale i visitatori potranno ascoltare delle performance di artisti”.
Tremezzina ha infatti un rapporto stretto con la musica. ll Tremezzina Music Festival, per esempio, giunge quest’anno alla sua 18esima edizione. Ma quando gli eventi finiscono, cosa rimane? “Grazie all’apporto degli eventi musicali a Tremezzina, stiamo valutando di aprire una piccola accademia di musica per i ragazzi delle scuole. L’anno scorso abbiamo tenuto una masterclass per la banda cittadina ma il piano è poter offrire di più ai nostri ragazzi”. Si tratta quindi di un ritorno culturale, oltre che economico, per i cittadini di Tremezzina.
Si parla di grandi visioni, certo, ma Guerra non ha intenzione di lasciare che progetti di sviluppo turistico abbiano un impatto negativo sulla vita dei residenti. “Non vogliamo che Tremezzina o il lago di Como diventino come Venezia – spiega Guerra, riferendosi alle recenti polemiche circa i pericoli che il turismo di massa starebbe ponendo al capoluogo veneto – la vivibilità dei nostri luoghi va mantenuta. Si fa infatti presto a bruciare il potenziale del territorio, invece che conservarlo come una risorsa”.