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Turisti, braccia aperte alle masse. Gli esercenti: “I turisti della domenica servono”. Peduzzi (Lega): “Viva le code”

Le parole del consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi hanno toccato l’anima commerciale del centro città.

Apocalypse Nessi: “Como cannibalizzata da orde di gitanti domenicali. Niente qualità, abitanti e luoghi snaturati”

Che un turismo non governabile possa avere un impatto negativo su Como e sui residenti, che possa snaturare lo spirito dei luoghi e che i gitanti della domenica non diano un ritorno alla città come immagine e qualità – concetti espressi dal consigliere Nessi – sono affermazioni non condivise da molti esercenti comaschi.

“Le persone che arrivano sono ben accette, siamo una città turistica – così Nicola Franchi titolare della gelateria Lariana – tanta gente è stanca di stare in casa, soprattutto dopo la pandemia, e quindi viene in città la domenica per trascorrere una giornata sul lago. Non possiamo escludere questo tipo di turismo. Per pretendere che arrivi solo l’élite ci dovrebbe essere un’offerta diversa: bisognerebbe ad esempio sistemare il lungolago, mettere una buona illuminazione sul marciapiede”.

Spostandosi di pochi passi, in piazza Cavour, stessa opinione sui “gitanti della domenica” arriva dal collega della gelateria Cavour: “Cosa dovremmo fare? Chi mantiene le nostre attività? – così il titolare Giorgio Proserpio – A noi serve lavorare, usciamo da un anno e mezzo di disastro economico con incassi sotto il 50% ma con spese da pagare. Certo, si dovrebbe riorganizzare la città per accogliere meglio i turisti, ma escludere il gitante della domenica non va bene. Noi lavoriamo soprattutto nel weekend, con chi arriva anche da Milano, non si può pretendere solo turismo di qualità”.

Gli fa eco Stefano Carolei della tabaccheria sotto i portici Plinio. “Dopo tutte le chiusure dei mesi scorsi, è giusto che ci sia un po’ di libertà in più e che la gente esca – spiega – il turismo della domenica ci fa bene. Nel centro di Como e nei dintorni tutti hanno affitti importanti, se non c’è più questa fetta di clientela come li pagano? Se anche al sabato e alla domenica non si lavora più, chiudiamo. La massa che intasa le vie è la normalità a Como, come in tutte le città. Il traffico è un problema comunque da risolvere, a partire dai parcheggi”.

Anche Mattia Moretti, del bar Karma in via Rusconi, condivide quanto detto dagli esercenti delle vie centrali della città. “Negli anni Como è diventata sempre più turistica – afferma – quindi il turismo della domenica in realtà aiuta le varie attività, è giusto gestirlo ma si dovrebbero trovare soluzioni realmente efficaci. Dopotutto la gente esce nel fine settimana e ci permette di lavorare bene, è ovvio che ci siano traffico e ingorghi nelle vie del centro. Il Lago di Como piace alla gente, non dobbiamo lamentarci sempre”.

Chi invece condivide, in parte, le dichiarazioni del consigliere Nessi è Fabio Picci dello storico negozio A. Picci: “Io sono d’accordo con Nessi, nel senso che dovrebbero esserci sì i giganti della domenica ma anche un turismo più di qualità – ci dice – c’è sempre stato a Como ma ora manca per ovvi motivi. Como attira tutte le possibili categorie di turismo ed è giusto così, ovviamente si vede che la qualità negli ultimi tempi è in discesa”.

Peduzzi (Lega): “viva le code”

“Viva il turismo, anche quello di massa, viva le code, gli ingorghi, le strade piene di pedoni, i bar e i ristoranti al completo, le gelaterie prese d’assalto, gli alberghi da tutto esaurito”. Non ha dubbi Daniele Peduzzi, referente cittadino per la Lega di Como, sul tema turismo.

Molto lontano dalla posizione espressa da Vittorio Nessi in consiglio comunale e che ha aspramente criticato.
“Le posizioni sul tema del turismo del consigliere Nessi sono molto lontane dalla mia visione e da quella della Lega di Como – spiega Peduzzi – che da sempre è vicina a imprenditori ed esercenti che lavorano con i turisti, anche nel fine settimana, e che sono stati duramente colpiti dalla pandemia”.

E aggiunge senza mezzi termini: “Quella spiegata dal consigliere Nessi credo sia una visione distante dalla realtà, di qualcuno che vorrebbe vedere a Como solo gente con la puzza sotto il naso ma la nostra città è accogliente, lo ha sempre dimostrato, ed è contenta quando arrivano i turisti”.

E’ chiaro però che la questione viabilità e traffico, ma anche la gestione degli assembramenti è quanto meno attuale. “Quando dico ‘viva le code’ intendo che quelle code dimostrano la voglia della gente di tornare alla normalità dopo tanti mesi di restrizioni e lo fanno venendo nella nostra città – aggiunge il referente cittadino della Lega di Como – finalmente possiamo tornare a vedere le persone che si possono godere un caffè al tavolo e i nostri commercianti che lavorano”.

Il traffico però va quanto mai gestito in una città come Como che, per sua natura, soffre un afflusso troppo alto di mezzi per via della scarsità di parcheggi vicino al centro. “Diciamo che se avessimo nell’area dell’ex Ticosa un parcheggio da mille stalli di sosta salveremmo capre e cavoli – conclude Peduzzi – ed eviteremmo le lunghe code verso il centro di chi vuole venire in città per una passeggiata ma non trova parcheggio”.

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3 Commenti

  1. Di sicuro i turisti della domenica non servono ai comaschi che pagano fin troppe tasse per cosa? Strade piene di buche, marciapiedi messi da schifo, strade e vicoli poco illuminati, inquinamento acustico alle stelle, per non parlare dei gas di scarico! Ma d’altronde lala lega tutte queste cose non gli interessano per nulla quindi non ci si poteva aspettare di meglio!

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