Sciopero dei taxisti, turisti a piedi e a metterci una pezza ci pensano i residenti che però assicurano: “Lo sciopero non c’entra, è sempre così”.
Questo è quello che ci racconta una nostra lettrice, che preferisce rimanere anonima, che ieri sera è corsa in aiuto di tre coppie di stranieri alla ricerca di un taxi per rientrare a Como dopo aver cenato in un locale di Cernobbio.
“Li ho incontrati fuori dal locale visibilmente preoccupati perché al numero del Radio Taxi rispondeva solo una voce registrata in italiano e non riuscivano a capire come mai non fosse possibile trovare un’auto con cui tornare in città – racconta – allora io e una mia amica ci siamo offerte di accompagnarli con le nostre auto, ma mi sono davvero vergognata che una località che si proclama turistica abbia una rete di servizi imbarazzante come questa”.
A poco è valso scoprire, qualche ora dopo, che per la giornata di ieri era stato proclamato lo sciopero nazionale dei taxisti contro l’articolo 10 del Ddl Concorrenza che prevede, tra le altre cose, “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti” (si legga Uber, tanto per fare un esempio, che giusto a fine maggio torna in 90 città italiane grazie a un accordo siglato con IT Taxi).
“Ieri ero appena rientrata dall’estero e non ne sapevo nulla ma quella che abbiamo vissuto è una situazione che si verifica di frequente, sciopero o non sciopero – racconta la nostra lettrice – dopo una certa ora, trovare un taxi a Como è praticamente impossibile e io stessa, che viaggio spesso per lavoro, più volte mi sono trovata alla stazione senza la possibilità di tornare a casa tanto che adesso, a costo di spendere di più, prenoto un Ncc per farmi venire a prendere. E oltretutto spesso i taxi non accettano neanche la carta di credito, il che rende ancora più complicato muoversi, soprattutto per i turisti”.
“In qualunque altra città al mondo, in assenza di taxi chiamo un Uber e risolvo il problema, qui invece non è possibile – conclude – auspico una totale liberalizzazione di questo servizio perché così la situazione è davvero indecente, soprattutto per un territorio che ora vive soprattutto di turismo come il nostro”.
13 Commenti
i tassisti devono smettere di essere una casta ed il settore deve essere liberalizzato.
Taxi sono trasporto PUBBLICO LOCALE e tale deve restare , non prestiamoci a giochini pro Uber che tutti i giornali si affannano a fare. Uber vuol dire affidarsi a una multinazionale che troppo spesso tratta i lavoratori come schiavi , a Como c’è un problema taxi? Il comune lo deve risolvere aumentando i turni o le licenze o entrambe le cose , ma non si deve delegare il bene pubblico alle multinazionali ne far decidere a livello stato quello che è e deve restare competenza comunale. In sto paese non funziona nulla a partire dalla sanità ma su tutti i giornali si parla di taxi , forse perché qualcuno ha interessi in quel settore? Non vi sembra strano che non faccia giornalmente notizia il fatto che qualsiasi cittadino italiano debba aspettare mesi o anni per visite ed esami anche urgenti? Non vi pare strano che ,se invece si passa appunto al privato, il posto c’è dopo 2 giorni nello stesso posto e con lo stesso medico a botte di centinaia e migliaia di euro? Ma certo il problema sono i taxi che scioperano non i medici che fuggono dal pubblico lasciando cittadini senza cure…SVEGLIA
I tassisti dichiarano i redditi in base agli studi di settore: 12.000 euro all’anno. Bisogna aggiungere altro…? Forza uber!
Poi si lamentano di Uber.
Bisogna potenziare il trasporto pubblico e la navigazione! Nei mesi estivi almeno fino all’1 di notte sulle principali destinazioni. I soldi il Comune li ha..se vuole il turismo non può lasciare il trasporto nelle mani dei pochi tassisti..
Ha ragione che non si vive solo di turismo . Mi sembra che i taxi è un servizio pubblico o mi sbaglio ? Dove guarda il Comune ? In quale altro posto europeo i taxi non funzionano ? Vogliamo andare via n quel posto ? Si chiama Como
Lettera ineccepibile. Complimenti all’anonima. Servizio purtroppo pessimo in bassa stagione e mal gestito in alta.
Sono del parere che le licenze dei taxi vadano liberate. Questa “lobby” in gran parte fa solo i loro comodi altro che servizio pubblico. Il servizio pubblico lo rivendicano solo per i loro interessi, è ora di cambiare dalla radice questo servizio spazzando via anche tutto l’abusivismo
Se é vero che ci sono delle licenze giacenti vanno attivate subito , senza aspettare settembre.
Per fortuna non si vive di turismo…informarsi prima sui taxi ? C’è internet oggi…
Spero vivamente capito anche a lei, ma non in Italia sua madrelingua.
ma che stai dicendo? perché parli per niente? ma hai un’idea di quanta gente campa grazie al turismo? ma roba da matti….
Taxisti che guadagnano cifre iperboliche e proteggono un orticello anacronistico.
Solo in Italia questa lobby tiene in scacco un Paese