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Un calvario chiamato “nuovi giardini a lago”: dopo un lustro, la scadenza scivola verso il 2023

L’orizzonte temporale per vedere finiti i nuovi giardini a lago di Como si sposta sempre più verso il 2023. Fine 2022 se tutto – ma proprio tutto – filerà liscio.

Ad annunciare le prossime tappe di questo progetto-calvario – nato quando era ancora in carica la giunta Lucini che ottenne nel 2016 anche 380mila euro dalla Regione, poi persi – è stato l’assessore al Verde, Marco Galli, in consiglio comunale.

Giardini a lago, clamoroso: 380mila euro addio, tornano alla Regione. Galli: “C’è il piano B”

Come noto, a oggi manca addirittura ancora il progetto definitivo per l’area verde, per cui si attende l’indizio ufficiale della gara da parte di Palazzo Cernezzi.

Su questo aspetto, Galli ha affermato che “la gara per il completamento della progettazione partirà dopo l’approvazione della variazione di bilancio (appena arrivata, ndr) e i tempi non dovranno superare i quattro mesi”. La somma a disposizione per questa fase dovrebbe aggirarsi attorno ai 250mila euro, il valore complessivo dell’intera operazione sui 2,5 milioni.

In sostanza, l’assessore ha sintetizzato dicendo che “il Comune dovrebbe uscire con la gara entro la fine del mese di dicembre”. Per l’aggiudicazione al soggetto vincitore, si ipotizza invece “la fine di febbraio 2021”.

Ne dovranno seguire necessariamente le approvazioni ultime e le fasi autorizzative, dunque Galli ha affermaot che “per la partenza dei lavori si ipotizza la fine del 2021, per una durata successiva di 300 giorni”. Quindi quasi un anno – dieci mesi più precisamente – a partire dalla fine dell’anno prossimo, ma sempre a patto che da ora in avanti non un solo giorno ancora si perda in intoppi, burocrazia, contenziosi o qualsiasi altro genere di ostacolo.

Sulla forma del progetto definitivo, la gara di prossima indizione prevede che i futuri affidatari accettino le fasi precedenti con la sola possibilità di “modifiche di dettaglio”, dunque almeno in teoria i nuovi giardini a lago dovrebbero avere l’aspetto delineato finora (cannocchiale verso il Tempio Voltiano, pensilina coperta per attività, mini vasche d’acqua, nuovo giochi per i bambini).

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Un commento

  1. Anche i giardini a lago sono diventati l’ennesima occasione mancata per uscire dal nulla. Si sono persi i finanziamenti che la Giunta Lucini aveva ottenuto nel 2016 e si è costretti a posticipare l’intervento al 2023 quando probabilmente chi governa oggi avrà già lasciato la mano a qualcun altro. Non so se saranno amministratori di Centrosinistra o di Centrodestra o della Lega. Sicuramente saranno altri. Questi, mi spiace per loro, sono ormai impresentabili e, ahimè, imperdonabili.
    L’errore principale della Giunta Landriscina è aver fatto una campagna elettorale senza idee ma con la promessa di vincere la guerra contro l’invasione dei migranti. La guerra non si è vinta anche perché il problema non erano solo i migranti e le idee hanno continuato a latitare. Un fallimento.
    C’è da sperare che chi voglia mettersi in gioco si prepari bene. Si è molto in ritardo, complice o alibi la pandemia. Forse se si cominciasse ad attivare qualche “cantiere” e si aggregassero le menti migliori per uscire dalla palude della lotta alle marginalità, della viabilità, della rigenerazione urbana e ambientale, dei finanziamenti, ecc.. Perché no? E perché non ora? Cosa si aspetta? Al nulla non si può rispondere con il nulla!

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