Il tentativo di salvare lo storico Cinema Gloria di Como, anche attivissimo circolo culturale per merito del circolo Arci Xanadù, diventa un caso nazionale. E chissà che l’improvviso balzo alla cronache tricolori non porti aiuto alla disperata impresa di salvataggio della sala dall’abbattimento con successiva costruzione di un condominio, come nelle intenzioni (già comunicate agli attuali gestori) della proprietà privata dell’immobile.
Serve una cifra enorme per scongiurare quell’ipotesi: 300mila euro da recuperare entro un annetto, tenendo conto che il contratto attualmente in vigore scadrà nel maggio 2020. Ieri sera, però, ci ha pensato il Tg2, nell’edizione di prima serata, a illustrare a qualche milione di italiani la vicenda e a dare almeno qualche attimo di speranza in più.
Tra gli altri, è stato Vincenzo D’Antuono del Circolo Xanadù a illustrare il primo passo verso il possibile coinvolgimento della cittadinanza tramite una sorta di azionariato popolare aperto a piccole e grandi donazioni per raccogliere i fondi necessari. Si tratta di un sondaggio già in corso tra i soci per capire – con grande realismo – se esistano o meno le pre-condizioni per poter tentare l’impresa.
“Ci è sembrata l’unica possibilità di rimettere la questione in mano la città – ha detto D’Antuono ai microfoni del Tg2 – Mettiamo in moto un movimento di cittadinanza attiva che permetta un acquisto collettivo di questo spazio”. Naturalmente, sperando anche che qualche azienda, o comunque qualcuno con passione e possibilità economiche che vadano oltre il contributo del singolo cittadino, possa rendere il sogno un po’ più vicino.
Un commento
Sarebbe assurdo che in una città come Como e nel suo hinterland non si riuscisse a raccogliere una cifra in fondo non stratosferica per salvare un bene comune come lo spazio Gloria, una risorsa per la città è non solo