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Un plebiscito per il comasco Mauro Guerra, rieletto presidente di Anci Lombardia: “Crediamo nell’autonomia per il benessere della Repubblica”

L’assemblea congressuale di Anci Lombardia, riunitasi oggi a Monza, ha confermato all’unanimità presidente dell’Associazione dei Comuni lombardi il comasco e sindaco di Tremezzina Mauro Guerra. Nella sua relazione Guerra ha sottolineato “la nostra è una associazione plurale. Non sarà sempre facile riuscire in questo obiettivo, perché le diversità non scompaiono, ma l’unità si può fare se partiamo dal riconoscimento del nostro ruolo e delle nostre funzioni, guardando con onestà reciproca al pluralismo e alle differenze che rappresentano un punto di vera e straordinaria forza, un punto di qualità nel dibattito politico del Paese. Vogliamo continuare a credere nel valore dell’autonomia, in cui ciascuna comunità contribuisce alla crescita del benessere proprio e alla crescita di tutta la comunità nazionale della Repubblica”.

A proposito della prossima assemblea nazionale di Torino, il presidente Guerra ha considerato che Anci Lombardia “vuole dare il suo contributo di idee e di persone in questa fase congressuale, partendo dai 140 delegati lombardi all’Assemblea. Non sono pretese territoriali, non c’è nessuna spocchia, vogliamo solo dare una mano in una fase complessa che porta alla Assemblea di Torino”.

Guerra è stato riconfermato alla guida di Anci Lombardia alla fine di una due giorni che ha visto la partecipazione di molti amministratori locali e di esponenti del governo nazionale e regionale, tra i quali i ministri Matteo Salvini e Daniela Garnero Santanchè, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il presidente del Consiglio regionale Federico Romani. Tra gli interventi, Roberto Pella, presidente di Anci nazionale, ha evidenziato come con il Governo, in questa fase, sono molti “i temi in esame, e oggi più che mai è importante costruire una fattiva stagione istituzionale di collaborazione. I Comuni, infatti, non rappresentano un nuovo centralismo regionale ma sono occasione per risolvere i problemi perché il cittadino quando viene a parlare con noi, la parte più prossima della Repubblica, vuole delle risposte. E questo è il nostro spirito e quanto vogliamo fare”. Gli interventi e le relazioni sono disponibili su anci.lombardia.it.

LA RELAZIONE DI GUERRA

Oggi è stata una giornata dove abbiamo invitato tutti i rappresentanti eletti in Lombardia, li ringraziamo e lo prendo come segnale importante di attenzione e responsabilità e toccherà a noi ora verificare. Siamo bravi, siete bravi, siamo il baluardo della Repubblica, e abbiamo bisogno però che questa cosa venga riconosciuta non solo nei convegni ufficiali ma diventi norme, misure, attenzione costante nei giorni di festa e non solo.

Sono convinto che in chi ci ha detto queste cose oggi c’era tutta la volontà, l’attenzione e l’intenzione di lavorare in questa prospettiva ma ora tocca a noi tenere accesa l’attenzione su queste cose. Nel 20119, cinque anni fa, il mondo era diverso, abbiamo attraversato insieme l’esperienza drammatica della pandemia, dove abbiamo sperimentato l’esigenza di scelte politiche globali e anche la necessità di un governo locale e di scelte locali. Le lezioni sono la condivisione della responsabilità, la sussidiarietà, la collaborazione istituzionale, le esigenze della sanità.

Poi le guerre, che non ci avevano mai abbandonato ma non erano mai state così vicine, con il prezzo sproporzionato che devono pagare le popolazioni e con lo svuotamento della autorevolezza delle istituzioni sovranazionali. Nel 2023 ero invitato dal Sindaco di Betlemme, città con la quale abbiamo in corso un progetto di cooperazione internazionale, e non ci sono andato. Spero un giorno di poterci andare. Per questo dobbiamo continuare il lavoro di relazione e di vicinanza con le comunità internazionali, per costruire occasioni di solidarietà e confronto, forse è di nuovo il tempo di riscoprire il ruolo delle città per la pace come auspicava Giorgio La Pira.

Poi abbiamo bisogno di programmi pluriennali su tanti temi che ci coinvolgono. Questi cinque anni sono stati un’esperienza umana e politica eccezionale, unica.
In questi anni Anci Lombardia è cresciuta e si è rafforzata, nel numero dei Comuni iscritti ma anche nell’apparato guidato dal Segretario Generale. I numeri sono raccontati nel bilancio sociale che racconta il mandato. Siamo cresciuti nelle relazioni istituzionali, tenendo presenti tre punti: autonomia, lealtà, leale cooperazione. La nostra è una associazione plurale.

Non sarà sempre facile riuscire in questo obiettivo, perché le diversità non scompaiono, ma l’unità si può fare se partiamo dal riconoscimento del nostro ruolo e delle nostre funzioni, guardando con onestà reciproca al pluralismo e alle differenze che rappresentano un punto di vera e straordinaria forza, un punto di qualità nel dibattito politico del Paese. Vogliamo continuare a credere nel valore dell’autonomia, in cui ciascuna comunità contribuisce alla crescita del benessere proprio e alla crescita di tutta la comunità nazionale della Repubblica.

Da questo punto di vista, anche la partita dell’autonomia differenziata, che sarà terreno di scontro politico, noi cercheremo di affrontare questo tema tenendo fermi i principi costituzionali e guardando al merito delle cose, uno sforzo che chiamerei di rigore istituzionale, guardando a una bussola il più possibile comune, alla custodia della nostra autonomia comune e alla leale collaborazione istituzionale.

L’Associazione è cresciuta, consegniamo ai Comuni lombardi una Associazione solida, anche economicamente, che è cresciuta nelle competenze con una forte cultura unitaria.
Grazie all’Ufficio di Presidenza, al Segretario Generale, al Vicesegretario, ai Coordinatori e all’apparato. Due sono stati gli indirizzi che ho tenuto fermi dall’inizio del mio mandato: il riferimento alla parità di genere negli organi e al coinvolgimento dei giovani, che continueranno.

Importante sarà inoltre fortificare i rapporti con Anci nazionale, Antonio Decaro ha fatto un grande lavoro, Roberto Pella lo sta continuando, l’apparato tecnico guidato da Veronica Nicotra svolge un grande lavoro e in questo rapporto noi vogliamo dare il nostro contributo di idee e di persone in questa fase congressuale, partendo dai 140 delegati lombardi all’Assemblea, che vogliamo spendere per far ascoltare.

Non sono pretese territoriali, non c’è nessuna spocchia, vogliamo solo dare una mano in una fase complessa che porta alla Assemblea di Torino. Con Regione Lombardia dobbiamo portare avanti riflessioni e azioni su molti temi, sul piano della finanza, della rigenerazione urbana, della azione europea.

Ora siamo di fronte alla stagione del bilancio, un quadro che vede i Comuni mostrare saldi positivi o al massimo nulli, perché abbiamo portato avanti politiche di bilancio restrittive che hanno fatto scendere la spesa dei Comuni e il loro debito. Se le stesse misure fossero state fatte da altri comparti avremmo avuto un altro quadro generale. Come Comuni siamo a posto, chiediamo che non vengano fatti altri danni, perché il quadro non è semplicissimo.

Siamo consapevoli di quello che sta accadendo e siamo pronti a definire le soluzioni per risanare la finanza pubblica di questo Paese ma dobbiamo vedere come questo verrà fatto, anche perché se ci siamo impegnati a tenere a bada la spesa, siamo di fronte a un contesto di aumento delle spese e dei bisogni, e su questo tema dobbiamo dire che i diritti dei più deboli non possono stare sulle spalle dei Comuni ma serve l’impegno di tutti.

C’è una disponibilità dimostrata da parte del legislatore e collaboreremo in modo leale con il Governo ma la mia preoccupazione è che c’è l’intero assetto della finanza locale che va rivisto e ripensato, e noi dovremo fare la nostra parte.
I temi dei Comuni sono i temi essenziali per la Repubblica.

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