La Giunta della Regione Lombardia, su proposta del vicepresidente ed assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha approvato una pre-intesa sull’accordo integrativo con i Medici di medicina generale (Mmg) affinché partecipino alla campagna per la somministrazione del vaccino anti covid.
Per questa ‘operazione’ è previsto un importo fino a 1.422.000 euro, di cui 24.000 euro specificamente destinati alle attività di somministrazione negli studi dei medici o in sedi esterne.
ATTUATO ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE
“Un importante risultato – spiega il vicepresidente di Regione Lombardia – che trova riferimento nella legge n.33 del 2009, articolo 47, dove si tratta di contrattazione collettiva regionale della Medicina convenzionata e di attuazione dell’Accordo collettivo nazionale e di gestione delle graduatorie di settore”.
INCREMENTATA DEL 20% PRESENZA IN STUDIO E PREMIALITÀ
La delibera costituisce un fondo regionale volto a incrementare del 20% la presenza oraria del personale di studio, rispetto ai loro requisiti orari minimi. L’intesa prevede inoltre di valorizzare la loro attività di inoculazione dei vaccini, secondo quanto previsto dall’Accordo collettivo nazionale di categoria, nonché delle primalità, finanziate coi residui di progettualità degli anni precedenti, con eventuale intervento integrativo da parte di Regione con le Ats in caso di fondi non sufficienti.
PIÙ COLLABORAZIONE CON PROFESSIONISTI SALUTE CHE VIVONO E OPERANO SUL TERRITORIO
“La pre-intesa – conclude Letizia Moratti – è incentrata sul coinvolgimento dei Medici di medicina generale nella campagna vaccinale, anche in termini di sensibilizzazione e incentivazione degli assistiti. Un passo molto significativo teso a rafforzare la collaborazione della Regione e delle Ats con i Medici di medicina generale che vivono e operano sul territorio e ben conoscono le persone che seguono. Credo sia un’alleanza strategica da sostenere”.
Un commento
Spero che per i medici di famiglia ci sarà un adeguato contributo correlato: troppo spesso si è dato per acquisito il loro fondamentale ruolo, senza riconoscerne economicamente il valore.