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Vaccino anti-Covid, Levrini: “Da vaccinato dico che è un miracolo della scienza”. E lancia il collutorio spray antivirus

La campagna vaccinale contro il Covid, dopo i ritardi iniziali della Lombardia rispetto alle altre regioni italiane, continua senza sosta nelle varie strutture ospedaliere e nelle Rsa del territorio.

Tra i freschi di vaccino c’è anche il comasco Luca Levrini, direttore della Scuola di Specializzazione in Ortodonzia e presidente vicario del Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università dell’Insubria.

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Soddisfatto e onorato per aver ricevuto la vaccinazione, Levrini è anche coordinatore scientifico dell’advisory board multidisciplinare creato da Unilever Italia per dimostrare l’efficacia di un principio attivo contenuto nel collutorio – il Cetil Piridinio Cloruro – contro il Covid-19. E ha pensato a qualcosa di innovativo che potrebbe rappresentare un’ulteriore arma di prevenzione.

Lo scorso sabato ha ricevuto il vaccino anti-Covid presso l’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese. Come sta? Ha avuto qualche effetto collaterale?
Sto bene e le dico che, quando sono uscito dalla vaccinazione, ho detto “grazie mille” all’infermiera che mi aveva somministrato il vaccino. Quel ringraziamento era rivolto simbolicamente a tutte le persone che hanno consentito questo miracolo sanitario: avere in meno di un anno un vaccino che possa essere realmente competitivo rispetto a un virus è un vero e proprio miracolo della scienza, quindi il mio “grazie” era rivolto a tutti coloro che hanno collaborato nella sua realizzazione. Molti mi hanno chiesto se mi avesse fatto male ma credo lo faccia di più il distanziamento, l’economia in ginocchio e il fatto che non si possano abbracciare le persone. E comunque non ho sentito nulla, ho solo un leggero dolore al braccio. Parlare oggi di dolore è un insulto al principio e al valore del vaccino. Molti parlano di obbligo ed etica, io di consapevolezza: nessuno può sottrarsi e se lo fa non sa cosa sia il vaccino.

Si sente più sicuro, con questa prima fase di campagna vaccinale avviata?
Oltre a essere un principio farmacologicamente attivo, il vaccino contiene anche gli elementi della fiducia e della speranza. E’ l’unico strumento che ci dà una speranza di reale cambiamento perché le varie misure di distanziamento, mascherina e lavaggio mani sono temporanee e non efficaci al 100%. Invece il vaccino dà una protezione medica assolutamente adeguata. Dire “no” significa dirlo anche a tutte le persone che hanno lavorato a questo grande progetto di sanità pubblica.

Gli odontoiatri, al momento, non sono inclusi in questa prima fase di vaccinazione. Ma sarebbe necessario, visto il contatto stretto che hanno con i pazienti.
Gli odontoiatri non solo hanno un contatto stretto ma anche un’esposizione all’aerosol, cioè la generazione di nebulizzazioni che vengono dalla bocca del paziente. A differenza dei medici che possono visitare i pazienti indossando entrambi la mascherina, in questo caso il paziente odontoiatrico non ha la mascherina e soprattutto nebulizza l’aria che c’è in bocca generando una bolla di virus attorno alla sua testa che per l’odontoiatra è un grandissimo rischio. Quindi gli odontoiatri devono assolutamente rientrare tra le categorie che ora necessitano di vaccino.

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A proposito di odontoiatri e trasmissione del virus, lei fa parte del board Unilever Italia che sta compiendo studi sull’efficacia del collutorio contro il Covid. Ci spiega?
E’ noto che Sars-Cov origina dalla bocca e dal naso, quindi l’odontoiatra da sempre si è interessato a ridurre la carica batterica in bocca. Mai si era interessato a depotenziare i virus che ci sono in bocca, quando in realtà per noi farlo è una cosa semplice: utilizziamo nei nostri studi e sollecitiamo sempre i pazienti a usare i collutori 3 volte al giorno, in corrispondenza del lavaggio dei denti. Nei collutori ci sono principi attivi che depotenziano fino al 99% il virus Sars-Cov nella cavità orale. Uno di questi per esempio potrebbe essere il Cpc (Cetil Piridinio Cloruro). Questo depotenziamento è immediato, cioè uno sciacquo di 1 minuto con collutorio con Cpc azzera completamente la carica virale in bocca fino a 6 ore. Siccome il collutorio va comunque usato, perché non utilizzarne uno che depotenzi il virus almeno 3 volte al giorno?

Oltre al collutorio, ci sono altri strumenti che si potrebbero utilizzare?
L’odontoiatria sta sviluppando molte ricerche sul depotenziamento del virus, ad esempio attraverso l’uso di spray. Proprio questa mattina ho depositato presso il Comitato Etico dell’Ospedale Circolo Macchi un protocollo di ricerca che vuole indagare quanto il Cpc contenuto in uno spray possa essere utilizzato come depotenziamento del virus nella cavità orale. Il collutorio deve essere sputato, quindi perché non pensare a un comodo spray che possa essere portato in borsetta e utilizzato durante tutta la giornata? Lo spray distrugge la membrana lipidica del virus: così come il gel per le mani ammazza il virus finché non tocco altro, nella bocca ri-infettarsi è automatico ma lo spray aumenta la difesa. Avevo anche pensato a una capsula nei denti che rilasci il prodotto, ma per ora è più un sogno perché è difficile da realizzare.

Collutorio e spray, quindi, sarebbero un’utile arma di prevenzione contro il virus.
Sì, ma sottolineo che non si sostituiscono alle altre misure anti-Covid ovvero indossare la mascherina, il lavaggio mani e il distanziamento sociale. Certamente, però, il loro utilizzo è una difesa in più che aiuta.

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