Nonostante le settimane passino, la grande solidarietà di tutti italiani nei confronti del popolo ucraino non tende, fortunatamente, ad arrestarsi. Raccolte di viveri, pullman per andare a prendere i profughi, sono solo alcune delle numerose iniziative che abbiamo visto in questi giorni.
Ebbene in tutto questo, c’è chi vuole fare di più. Vi parliamo ancora di Valentyna, ucraina ma residente in Valle Intelvi, che in questi giorni difficili ci sta racconto, con gran coraggio, quello che stanno passando i suoi famigliari e amici in mezzo al conflitto (qui abbiamo raccontato la sua storia).
Infatti la donna, assieme a suo marito, partirà settimana prossima alla volta del suo paesino, vicino a Chernivtsi, non lontano dal confine con la Romania, per portare viveri e medicinali. Oltre alla bellezza del gesto, emerge anche un aspetto preoccupante, che in mezzo a tutto questo caos era rimasto nascosto: “Voglio dare una mano al mio popolo, ormai non dormo più la notte – spiega – Stiamo andando soprattutto perché al mio paese non arrivano i viveri inviati da tutto il mondo. In teoria il cibo e medicinali prima vengono portati nelle grandi città e poi dovrebbero essere smistati nei piccoli centri. Questo ultimo passaggio non avviene”.
Per prevenire ogni evenienza Valentyna e suo marito hanno già preparato un serrato programma, attraverso l’aiuto di alcuni amici ucraini ancora rimasti là: “Prima andremo porta per porta da tutti coloro che hanno bisogno urgentemente di viveri – sottolinea – Poi quello che avanzerà lo doneremo all’asilo, dove sono nascoste mamme e bambini, alla palestra e al ristorante dove si sono rifugiate altre persone”.
I due partiranno a metà della prossima settimana, se qualcuno della Valle Intelvi volesse dare un mano attraverso cibo, medicinali o soldi per la benzina, contatti direttamente loro.