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Variante Tremezzina, oggi la non riapertura della Regina: ira residenti, parcheggi e negozi vuoti. Il dubbio: “Il 5 aprile sarà davvero la fine?”

Oggi sarebbe potuta essere una giornata di grande festa per tutto il lago e invece non è stato così. A Colonno la statale Regina è ancora chiusa e i residenti  dicono di sentirsi “presi in giro”, dopo lo slittamento di una settimana del cantiere (dove si sta realizzando il portale Sud della futura Variante della Tremezzina). Come noto da oggi, 29 marzo, al 5 aprile.

Il ritardo è stato causato da alcuni interventi straordinari di messa in sicurezza del manto roccioso, resisi necessari dopo la grande esplosione del 15 marzo.

Domani, 30 marzo, è in programma un nuovo vertice in prefettura per fare il punto sul cantiere (e sul ritardo).

La furia di residenti e attività di Colonno

Le polemiche, a una settimana dall’annuncio del ritardo dei lavori, non si placano, e il dito di tutti i laghée è puntato contro la promessa mancata di Anas.

La settimana scorsa tra i più sorpresi dello slittamento del cantiere c’erano però anche i sindaci, furibondi per non essere stati convocati e informati per tempo sulla situazione. In particolare Mario Pozzi, primo cittadino di Centro Valle Intelvi: qui l’intervista.

Sicuramente uno dei paesi più penalizzati dalla situazione è Colonno, primo borgo interessato dalla chiusura, da mesi quasi completamente deserto: “Ho perso il 30% dei miei clienti, molti di loro vengono da Argegno, Brienno e Valle Intelvi – denuncia Gigi Grandi, parrucchiere – Ci sentiamo una schifezza, ci hanno presi in giro. Hanno fatto tanto promesse sulla riapertura e invece siamo ancora nella stessa situazione”.

E’ molto simile anche l’opinione della signora Gigliola: “Potevano dircelo prima è diventato difficile organizzarsi”, e di Carla: “Mia figlia abita a Torno, a saperlo per tempo avrei fatto ancora un mese di traghetto per andare a trovarla”.

Gigliola e Carla

La rabbia di Tremezzina

Tra coloro che hanno subito molti disagi in questi 4 mesi dalla chiusura della Regina ci sono certamente le attività del Comune di Tremezzina, pronte da settimane ad accogliere al meglio i turisti che al momento non possono arrivare: “C’è grandissimo sconforto per quanto accaduto – sottolinea Luca Morganti, titolare da un mese del Café Glam’s – I tempi con la quale ci hanno comunicato il ritardo ci hanno lasciati perplessi. Come facciamo ora a fidarci che la strada aprirà il 5 aprile?”.

Ma i problemi non finiscono qui: “Ormai non sappiamo più come organizzaci – denuncia – Abbiamo dovuto cambiare la nostra offerta gastronomica, è diventato difficile anche andare a prendere i prodotti e molte merci non ci vengono più consegnate”.

“Al fine settimana, negli scorsi anni, c’era tanta gente, ora è deserto. Ormai c’è sfiducia totale verso le istituzioni competenti” commenta l’ex proprietario Massimiliano Bizzanelli, ancora fortemente attaccato al suo vecchio bar.

Il lago è veramente pronto per la riapertura della Regina?

Tra residenti e attività si respira un forte pessimismo sulla data della riapertura e il rapporto di fiducia con Anas è ormai irrimediabilmente incrinato. Come detto, domani ci sarà un altro vertice in prefettura in cui verrà confermata o slittata ulteriormente la data della fine del divieto al traffico a Colonno. Qualcosa di certo però lo si può già intuire: il meteo giocherà un ruolo chiave nell’eventuale fine della prima tranche del cantiere per la Variante della Tremezzina.

Nel mentre però, oltre ai parcheggi vuoti in località che normalmente in questo periodo sarebbero affollatissimi, emerge un altro aspetto preoccupante, quello delle asfaltature in corso in questi giorni.

Infatti, a nord del muro di Colonno, sono tuttora in vigore numerosi sensi unici alternati per lunghi tratti, gestiti da movieri e Forze dell’Ordine, per permettere a operai e betoniere di completare le operazioni. Questo sta provocando inevitabilmente code non da poco da Lenno a Portezza e a Tremezzo, nonostante la Regina sia chiusa a Colonno e l’afflusso dei mezzi è certamente limitato.

Ora la domanda sorge lecita a tutti: e se la strada avesse riaperto oggi (29 marzo), come da cronoprogramma, il traffico avrebbe retto?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Esagerati: qualche giorno di ritardo su un’opera attesa da decenni ora diventano motivo per “sentirsi presi in giro”.

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