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Via Bellinzona, ‘La Nuova Vignascia’ sentinella del curvone: con Roberta e Giorgio il bar come una casa

Solo pochi giorni fa raccontavamo: Specialità, storia e libretti d’altri tempi: il bancone dei sorrisi dei Ballabio. “Sogniamo che qualcuno continui”. E oggi continuiamo a parlare del mitico curvone di via bellinzona. Perché a un passo dai magnifici Ballabio c’è la storica Nuuova Vignascia.

I clienti abituali, quelli che vengono lì da una vita per un caffè, un bianchino e una sbirciata al giornale, seduti ai tavolini. I più giovani al bancone o fuori dall’ingresso a bere una birra a fine giornata. E poi i frontalieri che si fermano al volo al mattino per bere un caffè e comprare le sigarette lasciando la macchina in curva e quell’atmosfera da bar di paese che in centro, ormai, tra locali alla moda e locali dove ci sono più turisti che comaschi, si è quasi completamente persa.

Questa è “La Nuova Vignascia”, lo storico bar tabacchi che divide con il vicino minimarket “Ballabio” lo slargo di via Villini, sul curvone di via Bellinzona. Un toponimo che ricorda quando questa zona era ricoperta di vigne e che ora è per tutti sinonimo di un bar in cui il tempo sembra essersi fermato. “Secondo quanto ci riferiscono i clienti storici, questo bar esiste almeno fin dagli anni Sessanta – raccontano Roberta e Giorgio, giovani cognati che da oltre dieci anni gestiscono il locale dopo averlo rilevato dallo zio – questo è un quartiere esclusivamente residenziale, quindi la nostra clientela è composta principalmente da persone di passaggio, da e per la Svizzera, ma abbiamo anche una clientela affezionata fatta di giovani e meno giovani, persone che vengono qui da tutta la vita”.

E l’atmosfera, saliti i due gradini che separano il locale dalla strada, è quella rilassata di un posto in cui ci si conosce più o meno tutti e in cui ognuno può trovare il suo spazio e un sorriso dietro al bancone. “Per molti clienti siamo come una seconda casa e noi dobbiamo fare un po’ di tutto, dai baristi agli psicologi – spiegano i titolari – alcuni sono dei veri e propri personaggi e ogni tanto dobbiamo rimettere in riga qualcuno e non è sempre facile ma questa è l’identità che la Vignascia ha sempre avuto e che vogliamo continuare a portare avanti”.

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