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VIDEO Caso piscina di viale Geno, Dato (Pallanuoto Como): “I lavori previsti dal bando sono stati fatti? L’impianto può restare aperto? E quei documenti a metà”

E’ una lettera (con video che trovate in fondo all’articolo) dai toni duri quella con cui il presidente di Pallanuoto Como, Giovanni Dato, si rivolge ai comaschi. Parliamo ancora una volta della lunghissima e intricata vicenda del bando, dell’assegnazione del compendio sportivo di viale Geno a Como Nuoto, dei ricorsi e della battaglia che va avanti da anni. Decine di capitoli di una storia che trovate interamente qui con gli ultimi aggiornamenti. Oggi Dato oltre a segnalare un accesso agli atti (azione con cui il cittadino chiede documentazione pubblica a un ente) che avrebbe ottenuto risposta incompleta torna sull’assoluzione nella vicenda giudiziaria, sul bando e sui lavori connessi all’assegnazione del compendio e su altri punti. In definitiva pone domande al Comune di Como. Ecco la missiva pubblica:

Cari Comaschi,

sono Giovanni Dato, presidente di Pallanuoto Como.

Io, la mia famiglia e la società di cui ho l’onore di essere presidente abbiamo subito negli anni duri attacchi mediatici (diretti o meno) per aver partecipato a un bando Pubblico.

Le accuse sono state così pesanti da scatenare una verifica da parte delle autorità preposte. Abbiamo parlato in rare occasioni, per rispetto di tutti: noi stessi, la città tutta e soprattutto della Giustizia.

Assolti con formula piena perché il fatto non sussiste. Gli attori di quella che qui, per sintesi, definirò semplicemente una bagarre, sono molti. Di certo tra questi c’è anche il Signor Rapinese, che oggi occupa lo scranno più prestigioso di Palazzo Cernezzi.

La questione che però mi preme trattare oggi riguarda la trasparenza. Perché parliamo di un bene pubblico, l’impianto sportivo in Viale Geno 14. Posto che Pallanuoto Como aveva partecipato correttamente e con piena onestà al bando di gara che ne vedeva l’assegnazione, ora ci preme solo comprendere perché ci viene reso così difficile poter comprendere.

Mi spiego meglio: abbiamo fatto un accesso agli atti. E’ accaduta una cosa bizzarra, certamente per una svista: ci sono stati consegnate solo ALCUNE PAGINE di alcuni documenti richiesti. Ora, certi che si tratti di un banale errore – capita di sbagliare – e vista l’attenzione di quest’amministrazione alla “trasparenza”, all’apertura ai cittadini, abbiamo incaricato i nostri legali di effettuare un altro accesso agli atti, che speriamo venga concesso in tempi brevi, e non come la prima volta che è avvenuto dopo circa 30 giorni dalla richiesta avanzata dai legali stessi. Siamo certi che quanto dovuto a ogni cittadino ci sarà garantito.

Questo video è per informare tutti coloro che tengono a quel compendio, alla Cosa Pubblica in generale. L’accesso agli atti riguarda solo alcuni degli aspetti che riteniamo vadano approfonditi perché presentano dei profili perlomeno singolari:

  • È emerso che Como Nuoto ha stipulato un contratto per il rinnovo della concessione demaniale qualche giorno fa, al cui interno si faceva riferimento ad un saldo extracontrattuale di 56.241 euro per debiti pregressi di Como Nuovo verso il Comune di Como. Chiediamo di comprendere, come detto; chiediamo trasparenza nel merito.
  • Il  bando concedeva sei mesi per effettuare la messa a norma dell’impianto e la realizzazione del progetto dichiarato in sede di gara, siamo nel 2018, che ha consentito a Como Nuoto di ottenere 25 punti su 25. Como Nuoto li ha effettuati questi lavori? Da quanto appurato dal Consiglio Comunale, sembrerebbe di no. Ci domandiamo se sia così o se ci sbagliamo.
  • Ma se non sono stati effettuati i lavori di messa a norma, il Comune ne era a conoscenza? Quando ne è venuto a conoscenza? Chi del Comune sapeva o ha saputo?
  • Poniamo che i lavori non siano stati fatti, cosa che sembrerebbe ma il condizionale è d’obbligo, perché capita di sbagliare. Ci si domanda, quindi: a cinque anni dalla pubblicazione del bando che certificava il bisogno di messa a norma, può quell’impianto restare aperto al pubblico?
  • Abbiamo chiesto contezza di un presunto abuso edilizio in area vincolata. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta ad una semplice domanda.
  • Vi sono poi tante altre richieste, ma ve le risparmiamo per non annoiarvi.

Sono domande poste nella forma e nei modi corretti. Aspettiamo urgentemente le risposte, certi che l’Amministrazione così attenta alle licenze delle bancarelle del mercato e dei tavolini dei bar, che ha chiuso la piscina Colisseum, non si sarà fatta sfuggire l’occasione di far valere le norme minime di tutela del Pubblico.

Ci auguriamo, ma siamo altrettanto certi, che le risposte dal Comune di Como arriveranno al più tardi domani.

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4 Commenti

  1. L’affaire della Como Nuoto è un gran pasticcio e sorprende che Rapinese Sindaco, molto attento ai pasticci fatti dai suoi predecessori, sia così fumoso sul tema. Insomma, Pallanuoto Como aveva vinto il bando per la concessione, poi fu accusata ingiustamente di essere stata poco chiara sugli iscritti, poi la concessione è stata data a Como Nuoto che qualche chiarimento sembrerebbe lo debba anche lei. Insomma, le domande di Pallanuoto Como sono assolutamente legittime. Allora? Dobbiamo supporre che Rapinese Sindaco che non ci ha messo un attimo a chiudere via del Doss e via Giulini per motivi di sicurezza, non sia così zelante sulla sicurezza degli impianti di Villa Geno? Non è possibile. Rapinese Sindaco non guarda in faccia a nessuno, figuriamoci a quelli della Como Nuoto 😊. Però i dubbi ci sono, non c’è che dire. Ma allora non sarebbe il caso che Rapinese Sindaco li fugasse inviando i tecnici del Comune a controllare se questi lavori di messa a norma sono stati fatti a regola d’arte? Cosa ci vuole? Per fugare qualsiasi dubbio ovviamente e per consentire ai soci di Como Nuoto di fare il bagno tranquilli ovviamente.

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