Buona notizia per i prati di Villa Olmo, inaugurati di fresco ma inevitabilmente trasformati in maxipasserella per le cene e gli eventi serali di Dolce e Gabbana.
Ieri le foto di una nostra lettrice sull’inevitabile stress a cui saranno sottoposte le aree verdi fino al prossimo 11 luglio avevano animato un ampio dibattito e preoccupazioni sulle condizioni in cui sarà l’erba al momento dello smontaggio di palchi e passerelle.
Oggi, però, ecco la rassicurazione ufficiale giunta da Palazzo Cernezzi: “In merito all’utilizzo del parterre di Villa Olmo per l’evento di Dolce&Gabbana – si legge in una nota ufficiale – si precisa che nei contratti stipulati con il Comune è prevista una specifica voce che li impegna al ripristino delle aree verdi eventualmente danneggiate durante la fashion week. Lo stesso impegno è previsto per il resto del parco e per la villa”.
4 Commenti
È un vizio italiano: produrre progetti blockbuster. Di solito gli ingredienti sono i maestri del colore, questa volta gli stilisti. Puro intrattenimento a pagamento nei luoghi dell’arte e della cultura europea. Privati senza scrupoli e pubbliche autorità senza un progetto mettono a rischio pezzi artistici unici oppure deturpano architetture storiche con il pretesto della “cultura di massa” e previo risarcimento assicurato. Dobbiamo impedire che i luoghi della bellezza e dell’arte europei siano trasformati in divertimentifici mordi-e-fuggi. Citando lo storico dell’Arte, Tomaso Montanari: “Rompiamo la gabbia degli eventi e rituffiamoci nel fitto contesto di arte e paesaggio che rende l’Italia unica al mondo. Riallacciamo il passato al presente, attraverso una conoscenza vera e libera. Fuori dal mercato, nel cuore delle nostre città”.
Ci sono volute settimane, durante le quali era vietato calpestare il parterre, per favorire la crescita dell’erba e rendere il manto erboso calpestabile. Il problema non sono i soldi che Dolce & Gabbana pagherà per ripristinare il verde; il problema è il rischio di dover attendere molte settimane per la ricrescita dell’erba e poter nuovamente calpestare il manto erboso. E’ vero che sul prato sul retro della villa venivano installate le sedute per i concerti (a volte le sedie addirittura con le gambe collocate direttamente sul prato), ma ciò rovinava il prato.
non vedo il problema, non stanno verniciando color oro la facciata della villa. installano strutture temporanee per una manifestazione. ci si dimentica che i concerti organizzati nel parco della villa prevedevano l’installazione di palco e sedute sul prato.
a fine manifestazione se il prato sarà danneggiato sarà possibile ripristinarlo.
Ma perchè i prati devono essere “inevitabilmente trasformati in maxipasserella”?
Questo modo rozzo di utilizzare il patrimonio culturale della città era proprio necessario in cambio di 70.000 Euro?
Ma se la logica è questa allora lasciamo coprire di pubblicità il Duomo a patto che dopo lo puliscano! Sarebbe una ulteriore formidabile promozione per il Lario e chissà quanti milioni di indotto …