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Il Ticino chiede più sicurezza per l’arrivo del presidente ucraino Zelensky a Lugano

L’espressione “salvo colpi di scena” è doverosa, visto che la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina è ancora in pieno svolgimento al di là dei colloqui diplomatici in corso. Ma a ieri, come riferisce il quotidiano ticinese Tio.ch, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky era ancora atteso a Lugano la prossima estate come da programma.

Le date esatte sono quelle del 4-5 luglio, quando è prevista la Conferenza sulla riforma dell’Ucraina. Un appuntamento che il Dipartimento federale degli affari esteri ancora 24 ore dava come confermato, sebbene con la prospettiva di un inevitabile rafforzamento delle misure di sicurezza, come rivelato dal consigliere di Stato Norma Gobbi al giornale Tages Anzeiger.

Non solo: il sito stesso del Dipartimento affari esteri ieri riportava che “fino a nuovo avviso la Conferenza sulla riforma dell’Ucraina è ancora in programma a Lugano il 4 e il 5 luglio 2022. I lavori per la sua preparazione continuano e il Dfae monitora la situazione in Ucraina in maniera costante”.

“È prassi comune adottare adeguate misure di sicurezza a seconda del tipo di evento – ha poi spiegato il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi sempre al Tages – In occasione del World Economic Forum di Davos, ad esempio, ogni anno vengono schierati agenti di polizia di numerosi cantoni, così come membri dell’esercito”. E infatti l’11 marzo scorso il Consiglio federale ha ricevuto una richiesta di sostegno sussidiario dell’Esercito per la conferenza del 4 e 5 luglio a Lugano, come confermato dal Dipartimento federale affari esteri.

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