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Attualità, Cronaca

Como, racconto choc di Claudia: “L’autista del bus che salta le fermate e mi urla contro, la porta chiusa sul braccio, l’ospedale. Lo denuncio”

Brutta disavventura ieri pomeriggio per una donna comasca e per suo figlio sul bus diretto all’Ospedale Sant’Anna a causa dell’atteggiamento di un autista contro cui ora verrà sporta denuncia. Una vicenda che Claudia, questo il nome della protagonista di questo episodio, ha raccontato sul gruppo Facebook “Sei di Como se – Gruppo” e che siamo fatti raccontare contattandola direttamente per capire meglio questa incredibile vicenda. “Ieri io e mio figlio abbiamo preso il bus Asf 1H delle 14.13 in piazza Cavour con direzione Ospedale Sant’Anna, deviazione San Fermo – racconta – già in piazza Vittoria, però, ci siamo accorti che qualcosa non andava perché l’autista, impegnato a parlare con una passeggera in piedi accanto a lui, ha rischiato di saltare la fermata arrestandosi solo più avanti per far salire degli studenti. Poi, arrivati all’altezza di via XX Settembre ha completamente saltato la fermata lasciando a terra una signora che stava aspettando, nonostante le sue proteste”.

Da questo momento in poi, secondo il racconto di Claudia, è stata un’escalation sempre più surreale tra velocità sostenuta, chiacchiere con la passeggera, cellulare in mano e deviazioni dal percorso: “Invece di deviare per San Fermo, nonostante le proteste di tutti i passeggeri l’autista ha proseguito dritto a velocità sostenuta tanto che praticamente tutti sono scesi alla fermata successiva visto che la direzione era quella sbagliata – continua – a quel punto io, dovendo scendere a Lazzago, ho prenotato la mia fermata ma, come già immaginavo, il bus non si è fermato neanche lì”. Ma di fronte alle giuste proteste della donna, ecco che l’autista avrebbe addirittura lasciato il suo posto di guida per inveire contro di lei per poi aprirle la porta per farla scendere richiudendola, tuttavia, all’improvviso e intrappolandola: “Gli ho gridato di svegliarsi, visto che non si era fermato nonostante la fermata prenotata, e a quel punto si è alzato e mi ha urlato che ero una maleducata – racconta infatti – poi ha aperto la porta, ma mentre stavo scendendo l’ha richiusa improvvisamente facendomi rimanere incastrata tanto che neanche mio figlio, che si trovava dietro di me ed è un diciottenne atletico, è riuscito ad aprirla facendo forza con le braccia”.

Il braccio rimasto incastrato nella portiera

Il risultato è una prognosi di cinque giorni per “Trauma contusivo distorsivo del rachide dorso cervicale e del gomito destro”, come riportato dal referto, tanto che, nonostante l’abbigliamento pesante, è rimasto ben chiaro il segno dello schiacciamento causato dalle porte, oltre a uno stato di shock con tremori che l’ha indotta a ricorrere al Pronto Soccorso. “Sono malata di sclerosi multipla e ogni emozione forte su di me ha un impatto maggiore che su altri ma, a prescindere dalla mia salute, penso che l’educazione e il rispetto siano dovuti a tutti – spiega infatti – questo autista non è nuovo a episodi del genere e mi era già capitato di vederlo lasciare a terra una mamma con un bimbo nel passeggino in piena estate, ma mi domando come potrebbe comportarsi con persone più fragili di me, come anziani o ragazzini, visto che con me che ho 52 anni ha avuto questo atteggiamento”.

“Leggo di autisti che si lamentano per la maleducazione dei giovani, ma che insegnamento gli stiamo dando? – è la sua riflessione – ora ho davvero paura di ritrovarmi davanti questa persona e stamattina, tornando a casa dal Pronto Soccorso, ho guardato bene che non fosse alla guida del bus prima di salire, ma sicuramente non mi limiterò a una lamentela generica: ho già segnalato l’episodio a Asf e lunedì presenterò denuncia ai Carabinieri. Sono straniera (la signora è di origine argentina, Ndr) ma non sono stupida e una persona così non può essere lasciata ala guida di un mezzo pubblico.

Solo poco tempo fa un altro episodio molto simile:

Como, la lettrice: “Io, la mia bassottina disabile, la spalla chiusa nella porta del bus. Nemmeno le scuse”

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5 Commenti

  1. Suggerimento alla signora: denunci il fatto all’organismo di vigilanza di ASF. Anche mediante piattaforma whistleblowing facilmente accessibile sul sito della società. Alleghi la documentazione. Non ci sarà scampo per l’inevitabile punizione radicale.

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