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VIDEO L’incantevole Como dei nostri avi: arte e memoria ritrovate nel calendario 2024 di Sentiero dei Sogni

Scorci della città e del lago che non esistono più, profondamente cambiati dal trascorrere del tempo e, proprio per questo, testimoni preziosi di una storia capace non solo di affascinare ancora, ma anche di far riflettere sulle scelte di oggi.

Samuel Prout, “Veduta di Como”, 1839, litografia colorata a mano, dalle serie Schizzi in Francia, Svizzera e Italia, collezione privata

Questo è il nuovo calendario 2024 realizzato dall’Associazione Sentiero dei Sogni dal titolo “Lago di Como. Patria dei due Plinii”, terza edizione di una vera e propria collezione che quest’anno prende spunto dalle celebrazioni per il Bimillenario di Plinio il Vecchio, che culmineranno proprio l’anno prossimo, per omaggiare la patria dei nostri due illustri concittadini.

E per farlo sono state scelte tredici quadri e stampe che, scandendo i mesi dell’anno, mostrano monumenti e paesaggi oggi radicalmente cambiati, se non addirittura scomparsi, come l’antico porto che si trovava dove ora c’è Piazza Cavour, il Castello della Torre Rotonda che sorgeva al posto dell’attuale Teatro Sociale, una piazza Duomo che cela dettagli insoliti come il pavimento del Broletto ancora a livello del lastricato e la torre come si presentava prima della demolizione di inizio Novecento o la veduta di una Como verdissima osservata dalla salita verso San Donato, ora dedicata ad Alda Merini proprio su spinta dell’Associazione.

Incisione di Heinrich Adam da disegno di Peter Birmann e Joseph Rebell, Veduta del Porto di Como e sue Vicinanze, 1820, Milano presso Ferdinando Artaria, Vienna presso Artaria e Comp, collezione privata

Ma anche curiosità come la villa della “divina” Giuditta Pasta a Blevio, dove ora sorge un hotel di lussi, o il primo battello che solcò le acque del lago nel 1826 in una carrellata di istantanee di un mondo che non c’è più ma che, a chi è capace di guardarlo con attenzione, ha ancora molto da suggerire. “Come Associazione Sentiero dei Sogni ci impegniamo per creare una narrazione e una valorizzazione costante del nostro territorio e per questo, per il calendario di quest’anno, ci siamo ispirati alla definizione di Como ‘città dei Plinii’ fatta nel 1537 in quella che è considerata la prima guida del territorio comasco, la ‘Descrizione del Lario’, soprattutto visto che il 2024 sarà il culmine delle celebrazioni per il Bimillenario di Plinio il Vecchio – spiega Pietro Berra, giornalista del quotidiano La Provincia di Como e presidente dell’Associazione – l’idea, quindi, è stata quella di realizzare un calendario con un valore quasi storico didattico, più che letterario, che raccogliesse non solo scorci ormai scomparsi di Como e del lago, ma che ne raccontasse anche brevemente la storia”.

Domenico Quaglio il Giovane, Una processione religiosa nella piazza del Duomo di Como, 1817, olio su tela, Puskhin Museum, Mosca

Una storia che può anche fornire spunti di riflessione interessanti sul futuro della città, e non solo: “L’immagine di una Como vista dall’attuale salita San Donato/Sentiero Alda Merini, ad esempio, dovrebbe farci riflettere sulla necessità di immaginare una città più verde così come lo skyline di Como dipinto a fine Settecento dal pittore inglese Francis Towne, ci mostra uno scorcio della strada Regia tra Como e Blevio, un percorso pedonale che da tempo aspetta di essere recuperato dopo le frane che l’hanno colpito negli anni e che ci ricorda come sia necessario prenderci cura del nostro territorio”.

Villa La Roda di Giuditta Pasta a Blevio, autore anonimo, XIX secolo

Il ricavato dalla vendita dei calendari, disponibili a Como presso la nuova sede della Libreria del Ragionier Bianchi in viale Lecco, alla Libreria Plinio il Vecchio in via Vittani e alla Cartoleria Emmeci di Lenno, sarà interamente destinato a finanziare i prossimi progetti dell’Associazione: “Per il 2024 abbiamo in cantiere il Lake Como Walking Festival, ma anche la pubblicazione del libro ‘Lettere sul lago di Como. Il mito del Lario da Plinio al Novecento’, che vede coinvolte anche alcune classi del Liceo Volta – spiega Berra – questo calendario rappresenta quindi un importante modo per autofinanziarci, oltre che uno strumento attraverso il quale speriamo di continuare a diffondere bellezza”.

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