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Attualità, Cultura e Spettacolo

Como, lucente compleanno in un giorno di fine estate: oggi i 210 incredibili anni del Teatro Sociale. Orgoglio di tutti

“Era il 28 agosto del 1813 e la città si illuminava di luci e sorrisi. Il nostro sipario si alzò per la prima volta su “Adriano in Siria” e “I Pretendenti delusi”. Due storie intramontabili che hanno dato il via a una tradizione teatrale indimenticabile. Da allora, questo palco ha visto passare attori straordinari, trame avvincenti e applausi scroscianti. È il luogo dove i sogni prendono vita e le passioni si accendono. Alziamo i calici e brindiamo a questi 210 anni insieme”. Con un intervento breve ma davvero intenso il primo palco cittadino oggi ricorda la propria nascita. Un gioiello, un tesoro prezioso per la città che da tempo è parte viva e attiva del tessuto sociale, della comunità, ben oltre la quarta parete e le mura di un (pur fondamentale) edificio. Un produttore (e non solo espositore, tutt’altro) di arte, cultura e formazione, protagonista assoluto nel panorama cittadino, lombardo, nazionale e internazionale.

Dal primo gennaio 2002 – si legge sul sito del Sociale – la gestione degli spettacoli e l’intera attività teatrale è passata all’AsLiCo. Il Teatro, aperto oltre 300 giorni all’anno, è sede delle mille attività: oltre agli spettacoli di prosa, danza e alle stagioni di opere e concerti, è popolato dalle scuole di teatro e di danza, animate da bambini e ragazzi di ogni età.  E allora, sempre dal sito del teatro, ecco allora una storia fatta di persone e di pensiero. Una storia unica, quella della Piccola Scala:

Il Teatro Sociale di Como, tra i più antichi e suggestivi del Nord Italia, venne inaugurato nel 1813, l’anno più noto agli appassionati di musica per la nascita di Richard Wagner e Giuseppe Verdi.

Già nel 1807 vi erano trattative per l’acquisizione dell’area del Castello della Torre Rotonda (del 1200) da usare per la costruzione del Nuovo Grande Teatro di Como. Promotore dell’iniziativa fu il conte Giampietro Porro, presidente della commissione e podestà di Como, supportato da Alessandro Volta, presidente del consiglio comunale. Nel 1811 cominciarono i lavori di costruzione ed il progetto fu affidato all’architetto Giuseppe Cusi

La sera del 28 agosto 1813 si alzò per la prima volta il sipario del Teatro Sociale: in scena Adriano in Siria di Antonio Fonseca Portugal e I Pretendenti delusi di Giuseppe Mosca.  

Sono numerosi gli interventi e restauri che si sono succeduti nei decenni. L’attuale dipinto della volta del soffitto, che rappresenta le muse che scendono dall’Olimpo ad incoronare gli artisti, è opera di Eleuterio Pagliano su progetto di Gaetano Spelluzzi, eseguito durante i restauri di ampliamento del 1855.  

La sala ha attualmente la forma di cassa di violoncello e le murate hanno una struttura in legno con 5 ordini di posti di cui 3 ordini per i 72 palchi di proprietà privata, oltre al palco reale, e 2 ordini per le gallerie.

Nel 1938 l’Arena del Teatro Sociale veniva trasformata in teatro all’aperto, con una struttura capace di contenere fino a 4000 persone. Il Teatro Sociale di Como è altresì noto con l’appellativo di “Piccola Scala”, dal momento che ospitò il Teatro alla Scala, dopo il bombardamento del 1943.

Nel 2013 è stata abbattuta la torre scenica degli anni ’30, ormai in stato di abbandono, e recuperata la facciata posteriore del Teatro, opera dell’architetto Cusi. L’Arena del Teatro Sociale, utilizzata per spettacoli all’aperto fino agli anni ’60, è stata così restituita alla città per il suo originale uso nei mesi estivi.

 A Como, nell’arco dei secoli, si esibirono grandi interpreti: da Giuditta Pasta e Maria Malibran a Toti Dal Monte, Simionato, Favero, Pagliughi, Cigna, Barbieri, CarosioCanigliaZeani, Scotto, Olivero, Kabaivanska, Devia, e poi ancora Tamagno, Gigli, Pertile, Schipa, Merli, Filippeschi, Del Monaco, Tagliabue, Pasero, Bechi, Poggi, Stabile, Bastianini, Rossi LemeniBruscantini, Di Stefano, Bergonzi, Kraus, Dara, Giacomini, Nucci, per menzionare solo alcuni nomi. Molti furono anche i grandi direttori d’orchestra, da Arturo Toscanini a Riccardo Muti. Straordinarie furono le atmosfere create dai grandi virtuosi e artisti, riportate nelle cronache del tempo: nel 1823, Nicolò Paganini «fece sentire in quell’accademia il suo violino toccato dalle dita del suo genio portentoso e sublime. Dal teatro tutti partirono meravigliati e convinti non poter altri arrivare a tanto valore». Nel 1837 è la volta di Franz Liszt, che esegue le sue composizioni: La serenata e L’orgia. Il 24 dicembre 1837 nasceva a Como, da Franz Liszt e madame d’Agoult, Cosima Liszt, futura signora Wagner. Anche il mondo dell’operetta ha sempre avuto un posto importante nella vita del Teatro Sociale tanto che nel 1911, Franz Lehàr, lo scelse per rappresentarvi, in prima assoluta italiana, il suo lavoro Amor di zingaro.

Dal primo gennaio 2002 la gestione degli spettacoli e l’intera attività teatrale è passata all’AsLiCo. Il Teatro, aperto oltre 300 giorni all’anno, è sede delle mille attività: oltre agli spettacoli di prosa, danza e alle stagioni di opere e concerti, è popolato dalle scuole di teatro e di danza, animate da bambini e ragazzi di ogni età.

Da anni parte del circuito OperaLombardia, il Teatro Sociale di Como-AsLiCo è anche teatro di produzione, con numerosi progetti musicali consolidati negli anni indirizzati ad ogni tipo di pubblico.

Tra i tanti progetti rivolti alla formazione, detiene un primato importante Opera Education, noto e riconosciuto in tutta Europa, che si articola in 5 grandi macro-attività: Opera meno 9 (per le mamme in dolce attesa); Opera baby (per bambini da 0 a 3 anni); Opera kids (per bambini da 3 a 6 anni); Opera domani (da 6 a 14 anni; nata nel 1996, che chiama a raccolta ogni anno più di 3000 insegnanti e 150.000 bambini); Opera smart (per adolescenti da 14 a 18 anni e under 30).

Il Concorso per Giovani Cantanti Lirici, che nel 2019 ha festeggiato la 70esima edizione, invece, è stato e continua ad essere trampolino di lancio per alcune delle voci più applaudite.

Nel 2013 il Teatro Sociale ha celebrato il bicentenario con un progetto unico in Italia e dedicato alla città di Como: dopo un anno di laboratori e workshop, oltre 450 persone – tra coristi, voci bianche, orchestrali e danzatori, amatori e professionisti – hanno partecipato alla produzione di 200.Com Carmina Burana, che ha inaugurato la riapertura dell’Arena del Teatro Sociale. 
Da quell’anno il progetto di opera partecipativa 200.Com continua con grande successo all’interno del Festival Como Città della Musica, stagione estiva del Sociale dal 2008.

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