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VIDEO Como, chiude l’edicola riaperta a furor di popolo: “L’aiuto del Comune? Mi ha aumentato le tasse”

“Voglio che gli abitanti di Sagnino lo sappiano, non chiudo l’edicola per mia scelta. Sono costretto perché non ho nessun aiuto. Anzi, è successo il contrario: al posto che agevolarmi il Comune di Como mi ha aumentato le tasse (per le cifre e per gli introiti dell’edicola, rimandiamo al video integrale sotto ndr)”. [Se volete raccontare la vostra storia, fare o documentare la vostra denuncia, inviare foto e video, scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp di redazione 335.8366795].

Massud è il proprietario dell’edicola di Sagnino, popolosissimo quartiere di Como dove l’edicola – riaperta soltanto a febbraio 2023 a furor di popolo, con tanto di mobilitazione della zona – rischia concretamente già di abbassare per sempre la serranda. Il motivo? Secondo il titolare, il mancato sostegno del Comune in particolare sulla tassa di occupazione del suolo pubblico. “Quando riaprii, meno di un anno e mezzo fa, mi venne chiaramente detta la possibilità di un sostegno, vista anche la funzione ormai chiaramente sociale che ha la rivendita dei giornali in un quartiere – spiega il proprietario – Qui tante persone sono anziane, non è semplice spostarsi altrove e in molti vogliono ancora acquistare il quotidiano ogni mattina, oltre a poter usufruire degli altri servizi che garantisco”. Le percentuali destinate all’edicolante su biglietti dei bus e giornali, però, sono bassissime (i dettagli nel video qui sotto).

“Per questo – continua – ho riaperto a febbraio 2023, dopo una prima chiusura. Ma si sa che le edicole ormai fanno fatica o chiudono dappertutto, e io stesso praticamente ho solo messo soldi nell’attività, non ho portato a casa un euro. Lavoro quasi gratis tra bollette, tasse, depositi cauzionali per i giornali e il resto. Persino la costruzione bagno mi è costata 5mila euro e poi altri 1.700 per l’allacciamento alle tubature. D’altronde ho un’altra persona che lavora qui, mi sembra il minimo garantire anche di poter andare in bagno”.

“La gente è contenta di questo servizio, io con molti sono diventato quasi amico – conclude Masssud – Ogni mattina mi sveglio alle 6 per dare a loro il servizio. Ma senza aiuti, in particolare dal Comune con un’agevolazione sul pagamento per il suolo pubblico, il prossimo primo settembre chiuderò, non potrei andare oltre a perdere soldi. Un’altra soluzione utile potrebbe essere permetterci di vendere anche tanti altri prodotti, con un ampliamento della licenza. Ma per ora non accade nulla nemmeno in questa direzione. Ma così non posso andare avanti. Mi spiacerebbe tantissimo dover chiudere, ma se non accadrà nulla, senza un segnale dall’amministrazione che per ora o non mi ha risposto o mi ha detto che ‘tutti sanno fare gli imprenditori così, sarò veramente obbligato”. E mentre da Palazzo Cernezzi negano di aver mai garantito qualsiasi agevolazione all’edicolante di Sagnino, tanto meno sul tema della tassazione, il conto alla rovescia per l’addio all’edicola riaperta con una grande mobilitazione soltanto 14 mesi fa è già iniziato.

Como, il Comune stronca l’edicola di Sagnino: “Mai promesso aiuti. Chiude? Nessuno l’ha obbligato ad aprire”

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21 Commenti

  1. Sono sicuro che il comune – sindato e dirigenti vari-abbiano promesso mare e monti (come hanno fatto con me ed anche ad altri miei colleghi)…non mantenendo le promesse e impegni , anzi aumentando tasse. La tassa di suolo pubblico- carissima- dovrebbe essere tolta alle edicole perché , cone riconosciuto dallo Stato, svolgono un ruolo sociale. Rapinese a me a promesso di ogni ,lavandosebe poi le
    mani diventato sindaco. Un voltagabbana arrogante.

  2. Premesso che dispiace vedere un’attività commerciale chiudere, posti di lavoro che vanno a perdersi, opportunità in meno per un quartiere, credo ci stiamo sommermando a guardare il dito anzichè la luna.

    L’edicola chiude perchè noi tutti, cittadini informati o non, acculturati o meno, non facciamo più uso dell’edicola. I giornali, se li leggiamo, li leggiamo online (come questo Comozero insegna), le carte dei pokemon le compriamo su ebay, le riviste su amazon, i biglietti del bus dall’app. Siamo noi che abbiamo smesso di andare in edicola e l’edicola, che ci piaccia o meno, chiude.
    Il pubblico, lo stato, il comune ha negli anni fatto tantissimo, troppo, per le edicole: gli ha concesso l’occupazione di suolo pubblico, spesso in contesti di pregio e spesso a chioschi brutti e talvolta pure mal tenuti.

    Purtroppo o per fortuna (ciascuno per come la pensa) l’edicola oggigiorno è anacronistica.

  3. La carta stampata è in profondissima crisi, le tirature di quotidiani e riviste sono precipitate a livelli assolutamente marginali rispetto a pochi anni fa, basta guardare le vetrine delle edicole, sono vuote, non ci sono neanche più le riviste da vendere. Lo dico da ex tipografo stampatore di famosi rotocalchi che si stampavano in milioni di copie ed ora ridotti a poche decine di migliaia.
    Inutile insistere sulle edicole, spiace, ma non hanno futuro e nemmeno presente

  4. Dov’è il problema, le attività si aprono e si chiudono e le cose cambiano, ci sono stati momenti in cui gli edicolanti si sono arricchiti, oggi non è più così.

  5. purtroppo le edicole si stanno estinguendo da anni:data la funzione sociale(riconosciuta,per esempio durante il primo e pesante lockdown sono sempre state aperte)sarebbe il caso di pensare a qualche agevolazione sulle varie tasse-non certo toglierle,questo no-e di permettere la vendita di altre cose,dato che il margine di guadagno su giornali e riviste e’ minimo e le relative vendite in diminuzione.

  6. Non entro nei dettagli perché non conosco la storia, ma personalmente penso che certe attività vadano aiutate se non altro per il servizio dato alla comunità, potrebbe essere una soluzione una tassazione riferita al solo fatturato per esempio.

  7. la vera colpa è che a Sagnino leggono poco , il comune deve fare le tariffe nella norma e l’allaccio del bagno fa parte di lavori , magari trovare attività parallele tipo recapito Amazon o vendita biglietti per eventi per il bus ecc. , peccato

    1. Triste ma vero. Tutti noi sproloquiamo su quanto sia bella questa e quella attività ormai senza mercato , ma nessuno di noi ne usufruisce: compriamo on line o alla GDO.. probabilmente anche gli anziani

  8. Il Comune, ovvero noi, non è ente di beneficenza. Inoltre in foto si vede di tutto tranne che quotidiani.

      1. L’edicolante dice : “Un’altra soluzione utile potrebbe essere permetterci di vendere anche tanti altri prodotti, con un ampliamento della licenza.”. Anch’io come Lulù mi chiedo cos’altro possa vendere ?

        1. Cancelleria, snack dolci/salati, bibite , sali e tabacchi, souvenirs , gadget, magliette, cappellini, ombrelli, pipe, accendini, ecc ecc ma penso sia tutta roba che necessita permessi specifici

          1. Vende già tutto quel che ha elencato, è facilmente visibile nelle foto e nel video. Non serve un permesso soecifico perché è già previsto per le edicole. Per i tabacchi (i sali non esistono più da circa 15 anni) è necessaria la specifica licenza che viene rilasciata solo se si è a 300 metri da un tabaccaio già esistente (in provincia; a Como 250mt. perché ha più di 30.000 abitanti, se ne avesse oltre 100.000 sarebbero 200mt.)

        2. conosce,forse,l’esistenza delle riviste.inoltre da molto tempo i margini i guadagno sulla stampa sono molto piccoli,i pochi edicolanti sopravvissuti si arrabattano vendendo giocattolini e simili.aggiungo:il Comune non e’ un ente di beneficenza,ma ha uno scopo-dare servizi ai cittadini.lo puo’ fare direttamente oppure affidandoli a privati,regolando,vigilando ma anche rendendo queste attivita’ sostenibili-perche’ il Comune non puo’ solo chiedere denari ai suoi cittadini e,in ogni caso,ha il DOVERE di restituirli sotto forma,appunto,di servizi.se non vi e’ chiaro-e non lo e’,dai vostri commenti-pensateci.buongiorno.

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