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I Rebbiohead si svelano (o quasi): “Cantiamo Rapinese con l’intelligenza Artificiale”. Tra un ‘Vi frullo’ e un ‘Ciaone’, ecco il secondo album

Oltre 1200 visualizzazioni in due settimane per il primo album “Rapi Saga, vol.1 – Il Cielo Sopra Como” (ne parlavamo qui), di cui quasi 900 solo per il singolo “Alessandro”, e da pochi giorni ecco un secondo album dedicato al sindaco Alessandro Rapinese “Rapi Saga, vol.2 – E Poi Vinsero” con dieci tracce che riassumo i temi più caldi di queste ultime settimane, dalla guerra agli automobilisti svizzeri all’aumento delle tariffe dei parcheggi, dalla chiusura degli asili nido a quello del luna park fino alle piscine chiuse.

Loro sono i Rebbiohead, band comasca di cui avevamo parlato un paio di settimane fa proprio in concomitanza con l’uscita del primo album nel quale, con otto tracce e un rock demenziale e divertente, ma acutissimo nei temi e nei modi, si presentavano come antagonisti del sindaco, “un egoista mascherato in cerca di sé” contro cui scendere in campo “difensori del rock in città contro Rapinese e la sua autorità” in epiche battaglie all’ultimo scontro fino alla traccia finale, “Amen”, che si conclude con una sorta di funerale collettivo e con un’unica certezza “Solo con l’amore e con Don Djusto (Don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, Ndr) i Rebbiohead ci salveranno dal male. E dal sindaco”.

Ed è stato facile immaginarsi subito quattro ragazzi chiusi a provare in un garage di qualche palazzo della periferia comasca, “Jorjo alla chitarra, con riff di fuoco. Shrank al basso, con ritmi da farloco. Ribu alla batteria, che spacca il palco in due. E Fuoco al microfono, con versi di vertigine”, come raccontano loro stessi nel brano “I Salvatori” (appunto) contenuto nel primo album.

E invece no, perché i Rebbiohead – sorpresa! – non esistono. O meglio, Jorjo, Skrank, Tibu e Fuoco esistono eccome, anche se non si conoscono i loro veri nomi, e vivono davvero appena fuori città, sono appassionati di musica e qualcuno di loro suona anche. Ma la loro musica è interamente creata dall’Intelligenza Artificiale. Fine di un piccolo mito nascente tutto comasco? Assolutamente no, anzi è proprio il contrario. Perché questi quattro ragazzi dallo sguardo acuto sulla città e dall’intelligenza ironica che spesso manca a chi si occupa, o si scontra, con i temi della politica locale sono l’esempio di come si possa usare uno strumento dalle potenzialità ancora tutte da esplorare senza farne una scorciatoia facile facile per fare un po’ di visualizzazioni, bensì per dare letteralmente voce a chi con chitarre e microfono ha poca dimestichezza ma ha qualcosa da raccontare.

Chi sono (nei limiti del raccontabile), cosa fanno e che progetti hanno, ce lo siamo fatto spiegare direttamente da loro in una telefonata partita nel modo più spiazzante possibile per chi faceva le domande (“Ditemi, è da tanto che suonate insieme?” “Non siamo una band, non suoniamo insieme, anzi alcuni di noi non suonano proprio. Facciamo tutto con l’AI” “Ma almeno vivete a Rebbio, vero?” “No”) ma che si è trasformata in una piacevole sorpresa.

“Siamo quattro amici tra i 22 e i 23 anni e abitiamo tra Breccia, Camerlata e Monte Olimpino ma Rebbio è sempre stato un po’ il nostro punto di incontro e da qui il nome Rebbiohead, che non è altro che quello del nostro gruppo Whatsapp – raccontano Shrank e Jorjo – tra noi c’è chi lavora e chi studia, anche utilizzando l’intelligenza artificiale, e da qui è nata l’idea di usarla per scrivere, un po’per scherzo, delle canzoni creando un complesso inesistente”.

“All’inizio doveva rimanere una cosa solo per noi, nella quale raccontavamo Como dal nostro punto di vista (la prima traccia “TILO” con il B-Side “Monte Olimpino freestyle” usciti a inizio 2024 Ndr), poi ci abbiamo preso la mano e abbiamo deciso di fare un album in cui parlavamo di Rapinese, che con il suo modo di fare è sempre stato per noi una sorta di meme – spiegano – però non facciamo fare tutto all’intelligenza artificiale perché, oltre a dare le indicazioni per impostare il lavoro, ci occupiamo della post produzione di ogni brano ”.

Da qui il primo album seguito, a sole due settimane di distanza, dal secondo nel quale questa giovane “band” mette ancor meglio a fuoco la mira con i principali temi sull’agenda del sindaco, dalla “Tolleranza zero” contro le auto svizzere al caro parcheggi, ché “Quando vado giù a Como passo prima al Compro Oro”, dalla nostalgia per la piscina di Muggiò alla lotta dei genitori contro la chiusura degli asili nido nella quale “cantiamo l’epopea delle mamme combattenti contro il Rapi malvagio dalle mire indulgenti conosciuto come sindaco ma temuto come un demonio”, fino allo sfratto dello storico Luna Park che “chiude senza preavviso e ai bimbi ha tolto il sorriso”.

E poi la, oggettivamente, geniale collezione di “frasi celebri” del sindaco Rapinese dalla grandiosa “Magnificenza della mia opera” al nazionalpopolare “Vi frullo (Ciaone)” fino all’indimenticabile “Real Madrid della pubblica amministrazione” toccando anche noi di ComoZero (grazie): “Vogliono cesurare i Rebbiohead! Chi? Chi è stato? È stato ComoZero? No, non è possibile”.

E tra sorrisi dolce amari e colpi di fioretto dati senza troppi giri di parole, come “C’è un sindaco a Como che fa la città a pezzi chiuso nelle sue stanze a Palazzo Cernezzi” e “Oh mio caro sindaco preparati per il contrattacco. Pensi che siamo solo feccia” di “Paura e Delirio a Las Breccia”, c’è spazio per una traccia “Asse Rebbiohead”, che stavolta prende di mira i comaschi “indifferenti, infelici e non contenti”.

“Sicuramente abbiamo calcato la mano su questi temi, vista l’hype del momento, Cerchiamo di fare la nostra piccola parte di opposizione e siamo contenti se le nostre canzoni arrivano a qualcuno e contribuiscono a smuovere un po’ le coscienze usando un tono scanzonato e parodistico – aggiungono – non sappiamo se Rapinese ci ha ascoltati visto che aveva altro a cui pensare, ma sicuramente sarà dell’idea che non esiste una cattiva pubblicità, basta che se ne parli”.

E per quanto riguarda i progetti futuri? Ci sarà un vol.3?“La saga Rapinese ora è in pausa altrimenti rischieremmo di diventare monotematici – spiegano – ora pensiamo di dedicarci a raccontare le storie del lago e di alcuni personaggi iconici o storie inventate ambientate a Como o nei nostri quartieri, con i nostri amici, ma sempre in maniera demenziale e ironica”.

Per seguire i Rebbiohead cercateli sul loro canale YouTube (@Rebbiohead) o su Instagram @rebbiohead.

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13 Commenti

  1. Bravi. Sta distruggendo la città, le istituzioni non esistono più. Ho assistito al consiglio comunale, risatine, non sta mai al suo posto. Quando i consiglieri di minoranza parlano, si alza, parla con i suoi a voler significare…non me ne frega niente di quello che dite, va nell’altra stanza, poi spia , poi esce e fa le incursioni, li chiama polli, ditemi …se questo è un sindaco…rappresentante delle istituzioni.

        1. Perchè imbarazzante? Quando i giovani si avvicinano all’arte per esprimere dei problemi sono solo da rispettare.

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