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Il “bosco dei manifesti” di Oliviero Toscani a Chiasso: “Un momento che ha segnato la nostra storia”

Come hanno raccontato i giornali di tutto il mondo poche ore fa si è spento a Cecina  il fotografo italiano Oliviero Toscani, al quale il m.a.x. museo di Chiasso ha dedicato un’importante mostra antologica, la prima in Svizzera, dal titolo Immaginare, fra ottobre 2017 e febbraio 2018. Ed p con grande affetto che viene ricordato:

Oliviero Toscani (Milano, 28 febbraio 1942 – Cecina, 13 gennaio 2025) è stato fotografo e comunicatore di fama internazionale. Figlio del primo fotoreporter del “Corriere della Sera”, ha studiato all’inizio degli anni ’60 fotografia e grafica alla Kunstgewerbeschule di Zurigo (scuola di Arti Applicate). È conosciuto internazionalmente come la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo, creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie attraverso gli anni per Esprit, Chanel, Robe di Kappa, Fiorucci, Prenatal, Jesus, Inter, Snai, Toyota, Ministero del Lavoro, della Salute, Artemide, Woolworth e altri. Come fotografo di moda ha collaborato per giornali come “Elle”, “Vogue”, “GQ”, “Harper’s Bazaar”, “Esquire”, “Stern”, “Liberation” e molti altri nelle edizioni di tutto il mondo. Dal 1982 al 2000 ha creato l’immagine, l’identità visiva, la strategia di comunicazione d’impresa e la presenza on-line di United Colors of Benetton, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo.

Oliviero Toscani è stato uno dei membri e fondatori dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, ha insegnato comunicazione visiva in svariate università e ha scritto diversi libri sulla comunicazione. Dopo quasi cinque decenni di innovazione editoriale, pubblicità, film e televisione, si è dedicato alla comunicazione applicata ai vari media, producendo, con il suo studio, progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre ed esposizioni. Numerosi i premi e i riconoscimenti che gli sono stati assegnati nel corso della lunga carriera.

Il lavoro di Toscani è stato esposto nei musei d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo, tra cui alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, a Palazzo Reale a Milano. L’ultima mostra, Oliviero Toscani: fotografia e provocazione al Museum für Gestaltung a Zurigo, chiusa lo scorso 5 gennaio, ha segnato il ritorno in Svizzera delle sue opere, dopo l’evento che il m.a.x. museo gli ha dedicato fra l’autunno del 2017 e l’inizio del 2018, a cura di Susanna Crisanti e Nicoletta Ossanna Cavadini. Oltre al ricco materiale esposto nelle sale del m.a.x. museo, l’evento proseguiva all’esterno della struttura – nel “bosco dei manifesti” e in un percorso urbano, lungo Corso San Gottardo – con grandi foto realizzate da Toscani nell’ambito del progetto ONU “Razza Umana”. Ricordata come un momento che ha segnato particolarmente la storia del m.a.x. museo e del Centro Culturale Chiasso, anche con una conferenza del celebre fotografo seguita da un vasto pubblico al Cinema Teatro, l’esposizione era accompagnata dal catalogo Oliviero Toscani. Immaginare pubblicato da Skira (Ginevra/Milano, 2017) e Oliviero Toscani. Immaginare. Kunstgewerbeschule Zürich 1961-1965, a cura di Peter Vetter e Nicoletta Ossanna Cavadini (Edizioni Veladini, Lugano, 2018, italiano-inglese-tedesco).

«Il continuo compiacimento della diversità», scriveva Nicoletta Ossanna Cavadini a conclusione del suo saggio in catalogo (“Lo spirito innovativo della Kunstgewerbeschule”), «la sua costante capacità immaginifica nel riuscire a sviluppare la parte sovversiva, inaspettata e anche dettata dalla casualità, rimangono incastonati nella formazione di Toscani, ma ne fanno anche la costruzione della sua forza interiore in continuo divenire».

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