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Le storie e i misteri del Lago di Como in un fumetto: secondo magistrale capitolo della trilogia di Dario Campione

Giornalista da sempre, scrittore e volto televisivo, Dario Campione è anche diventato un fumetto. Proprio lui, rigorosamente in bianco e nero, era la guida che accompagnava i lettori attraverso i Miti e leggende del Lago di Como, titolo del successo editoriale dello scorso anno che adesso ha un seguito.

È infatti appena uscito il secondo capitolo di quella che sarà una trilogia a fumetti ambientata sul Lario che vede Dario Campione sempre impegnato nella creazione dei testi e i due maestri del fumetto Alessandro Piccinelli e Claudio Villa a dare vita, con i loro disegni, alle vicende narrate.

Il nuovo volume si intitola Storie e misteri del lago di Como, ed è pubblicato da Etv Publishing, la divisione editoriale dell’emittente comasca Etv. Facciamo però un passo indietro e ripercorriamo la storia di questa originalissima iniziativa editoriale che ha conquistato migliaia di appassionati. “Inizialmente – spiega Campione – il piano era di realizzare un solo volume, il primo appunto. Ma poi, visto il successo che ha ottenuto abbiamo deciso di ampliare il progetto e così è stato. Ci ha anche spinto un altro fattore: vedere come anche la versione in inglese sia stata apprezzata da molti turisti che l’hanno acquistata nelle edicole comasche. E da ultimo, fiore all’occhiello dell’intera operazione, sono i due maestri del fumetto che rappresentano il top in Italia, magistrali copertinisti di Tex e Zagor. Due nomi che sono oggetto di culto e collezionismo, fatto che ha spinto molti estimatori a non perdersi anche questi volumi”.

Ma come è stato diventare un fumetto? “Un gioco molto gratificante che però abbiamo deciso di non ripetere nel nuovo libro che si concentra ancora di più sulle storie che, innanzitutto, si sono allungate. Le 4 vicende narrate sono composte ognuna da 18 tavole, rispetto alle 10 del primo volume”.

Ma ecco quali sono le vicende raccontate e illustrate. “Si parte con “Storia di Lorenzo e Lucia” che parla dell’emigrazione dall’Alto Lago verso la Sicilia. Erano in tanti nel 600, a lasciare la propria terra con direzione la ricca Sicilia di allora. Artigiani e orafi che decidevano di cercare fortuna lontani da casa. Storia esemplare che fa capire come l’emigrazione ci sia sempre stata e abbia visto tutti quanti noi protagonisti. Qui, ad esempio, Alessandro Piccinelli ha anche disegnato una magnifica tavola in cui si vede la chiesa di Santa Sofia dei Tavernieri al mercato della Vucciria di Palermo dove gli emigrati lombardi si ritrovavano. Spazio poi a “La scomparsa del Brut”, che parte durante il carnevale di Schignano e racconta anche dei moti risorgimentali e delle 5 giornate di Como. Ci si sposta poi a bordo di un treno per “Delitto sui binari della Menaggio-Porlezza”, un thriller ambientato, come nella migliore delle tradizioni, su un convoglio partito 5 giorni dopo l’inaugurazione della linea che rimase in servizio per 40 anni”.

Questo articolo è uscito su ComoZero periodico del 21 novembre scorso.

Si tratta di “storie inventate che però si innestano su un retroterra ricco di fatti, eventi e accadimenti reali e che noi abbiamo voluto fondere insieme. Anche perché non abbiamo intenti didattici ma vogliamo cercare di trasmettere suggestioni che potrebbero spingere il lettore ad approfondire un periodo storico o un evento particolare”, racconta Dario che poi spiega come la quarta storia sia la preferita.
“Il titolo è “In fuga con il brigante” e narra l’odissea di una famiglia ebrea braccata, aiutata da un contrabbandiere a fuggire. Nelle tavole si racconta la loro marcia, lunga due giorni, dall’Abbazia Acquafredda verso il confine, nel Natale del 1944”.

In attesa di scoprire se anche questo secondo volume di quella che sarà una trilogia avrà successo (in realtà ne siamo certi), ecco come Dario ricorda di aver affrontato questa iniziativa editoriale. “Non è stato semplice all’inizio. Sono appassionato da sempre e da sempre leggo fumetti ma pensarli e poi scriverli è tutta un’altra cosa”.
E per affrontare questa avvincente sfida “ho preso ispirazione anche da quanto diceva Italo Calvino. Sosteneva che, quando si scrive bisogna pensare per immagini, a come risulterà graficamente ciò che vogliamo comunicare. Un esercizio molto utile. All’inizio non riuscivo a contenermi negli spazi previsti e tendevo a scrivere troppo, poi con l’esercizio e i saggi consigli di Alessandro e Claudio mi sono messo in carreggiata e tutto è filato via serenamente”.
Prima di salutarci un’ultima domanda o forse un timore: l’intelligenza artificiale sarà in grado di inserirsi anche in questo magico settore? “Certo, come stiamo già osservando l’AI potrà anche progredire nel disegno e creare storie ma sarà sempre un qualcosa di freddo, non potrà mettere quello spunto, quel tocco umano che è inimitabile”
E intanto si pensa già al terzo e ultimo volume previsto in uscita nel 2026 che si chiamerà Favole e novelle del Lago di Como.

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