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45 metri di vergogna al cimitero di Camerlata. Video di Rapinese: “Bare come spazzatura”

Giuseppina, Bruno, Giovanni, Angelo. Nomi messi lì, fra marmo spezzato, metallo ossidato, gramigna e calcinaccio. Ormai solo memoria a loro stessi, un cenotafio.
Senza che possano ribellarsi, senza la possibilità di un’indignazione. Se non esterna, altra.

Dove riposino, ora, corpi e anime è cosa ignota e forse (quasi) secondaria rispetto a quanto mostra il reportage di due consiglieri comunali: Alessandro Rapinese e Paolo Martinelli (Lista Rapinese Sindaco).

Alessandro Rapinese, Paolo Martinelli

Bare accatastate, rotte quando va bene. Spesso polverizzate. Lapidi fratturate, crocifissi gettati come immondizia a suggello involontario di nomi antichi, memorie familiari. Storia, insomma. Anzi, meglio: radice sbeffeggiata e irrisa dall’azione (mancata) umana.

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Vi è qualcosa – sia, davvero, detto senza retorica – di straziante, anche al di là dell’oggettiva, ingiuriosa, incuria di chi se ne dovrebbe occupare, nel video pubblicato dal capogruppo e dal collega sulla pagina Fb Rapinese Sindaco.

Siamo al cimitero di Camerlata in via Canturina“, racconta Martinelli.

“Qui ci sono, e li abbiamo misurati 45 metri, per una larghezza di 10 e un’altezza di circa un metro – spiega Rapinese – di ‘rifiuti cimiteriali’, oltre a sacchi in bella vista, bare facilmente raggiungibili da bambini”.

Mi sembra tutto così assurdo – aggiunge l’ex candidato al soglio di Palazzo Cernezzi – in una città normale, un sindaco potrebbe multare i responsabili, qui i responsabili sono gli uffici comunali, che lasciano questo scempio. Oltre ai rifiuti, ci sono ferri con cui ci si potrebbe ferire, e per i cittadini c’è libero accesso”

Il racconto prosegue mostrando il libero accesso a quanto dovrebbe essere privato o, quantomeno, protetto. “Io e il collega Paolo, che ieri si è fatto un giro per tutti i cimiteri vista la sua ossessione della manutenzione – spiega Rapinese – vogliamo portare questo filmato alla vostra attenzione”. “Lo scempio”, sottolinea Martinelli.

Porteremo in aula (cioè in Consiglio Comunale, Ndr) questo disastro perché venga subito risolto. Quantomeno ben separato dall’utenza perché nessuno si faccia male e rimosso in tempi brevi. Questa amministrazione evidentemente nell’ultimo anno ha avuto altri interessi, non si è ancora capito quali. Questo per noi è un problema”.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. Pare insomma di capire che anche Como ha singoli civici amministratori che vedono, capiscono e se serve parlano persino! Da ringraziarli! Porterà buono di certo!
    FIRMATO: Arple Ferrato – COMO
    Un dubbio civico: ma i signori dirigenti del palazzo, dirigono vero? Verso la soluzione o verso la moltiplicazione dei casini, non potendo moltiplicare i pani e i pesci del lago, come avrebbe fatto quell’Altro? O aspettiamo che ancora un volta si muova il Prefetto, colui che di recente è intervenuto nell’immediato (!!) quando ha saputo che il Cosia avrebbe potuto esondare e allagare parte della città…

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