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Ada Mantovani dice addio alla politica: “Non mi ricandido. Minghetti? Avrei lottato al suo fianco ma il mio passato ha un peso”

Non del tutto inaspettato almeno per chi frequenta il Palazzo – da giorni infatti si immaginava una tale conclusione – è arrivato il verdetto di Ada Mantovani (770 preferenze, la più votata alle elezioni del 2017). La consigliera comunale lascia la politica attiva dopo oltre 20 anni e 10 di Consiglio comunale. Lo fa con un lungo scritto, pregno del più puro mantovanismo: intelligenza, eleganza, schiettezza, cuore e una inattesa cucchiaiata di forse eccessiva prudenza, dettata però da una comprensibile necessità di coerenza e rettitudine.

Scrive nel passaggio perno della riflessione: “Le proposte non sono mancate, in questo ultimo mese e mezzo ho valutato un eventuale mio rinnovato impegno politico nella Lista civica a sostegno della candidatura a Sindaco di Barbara Minghetti, donna di cui apprezzo le capacità progettuali e con la quale avrei lottato nell’impresa di affrontare le tante questioni aperte della nostra città, innanzitutto in un clima più collaborativo tra le diverse forze politiche, ma non ho potuto, con serietà, considerare il mio pregresso percorso, di differente connotazione, e la ricaduta sulla mia credibilità (politica) agli occhi degli elettori”.

La storia politica di Ada Mantovani parte nei primi anni 2000 con Alleanza Nazionale, partito lasciato nel 2010. Poi dal 2012 il lungo e intenso sodalizio – politico e umano – con Alessandro Rapinese concluso con il celebre addio legato alla questione dormitorio permanente per senzatetto, era il 2019. Da due anni la consigliera è nel gruppo misto. Di recente la candidata sindaco del centrosinistra (o parte) Barbara Minghetti, intervistata da ComoZero, le aveva teso con estrema chiarezza la mano (qui tutti i dettagli).

Le parole di Mantovani però vanno oltre la certificazione dei fatti e rivelano un travaglio interiore pesantissimo che ha condotto alla decisione finale: “Ho passato giorni e giorni a pensare, stretta in un ‘imbuto’ nell’incapacità di prendere una decisione, ma alla fine ho capito che sarebbe stata per me una scelta prematura, non sufficientemente ponderata e comprensibilmente da molti fraintesa, nonostante l’esperienza politica maturata e le persone incontrate in questi ultimi anni mi abbiano portata a valutare più consapevolmente le azioni messe in campo dalle diverse forze politiche. Tante riflessioni si sono succedute in questi anni e alcune esperienze personali mi hanno particolarmente sensibilizzata su alcune tematiche sociali per le quali ho anche affrontato nel mio percorso delle scelte politiche importanti, ma la mia coscienza e il rispetto che devo agli elettori, mi hanno suggerito di fermarmi! Sono quindi giunta alla decisione, per me molto “sofferta”, di NON candidarmi alle prossime elezioni amministrative del 2022“.

Quanto siano pesati gli attacchi arrivati in queste settimane (attacchi, va detto, di pura e normalissima dinamica politica, niente di anomalo) non è facile stabilirlo ma sicuramente hanno contribuito a orientare la scelta.

Comunque la si voglia vedere, leggere e commentare Palazzo Cernezzi perde uno dei suoi rappresentanti migliori. Lo abbiamo sempre scritto: che fosse con Rapinese, nel Misto o con Minghetti (o dove preferite) l’avvocato ha portato nell’aula consiliare pensiero (e autonomia del medesimo), rigore, capacità di dialogo e, quando necessario, severa durezza battagliera. Astuta (ma senza l’esercizio della pessima furbizia di taluni) ha nobilitato una politica spesso sciatta, distratta, spannometrica. E tutto sommato nel gesto che la vide salutare il compagno di viaggio di un lungo percorso, Rapinese appunto, vi era in nuce la stessa ricerca di coerenza, di rispetto della propria e altrui dignità, che si ritrova nelle ragioni espresse oggi.

Dunque, ecco l’intervento integrale di Ada Mantovani:

Innanzitutto rinnovo la mia gratitudine a tutte le persone che, accordandomi la loro fiducia, mi hanno permesso di partecipare attivamente alla vita politica della città.
E’ stata (lo è ancora) un’esperienza interessantissima, che suggerisco, perché nonostante una diffusa disaffezione nei confronti della politica, credetemi, se si ha la forza di mettere in campo le proprie competenze e i propri ideali, può essere un’esperienza incredibilmente bella, può seriamente tradursi in una vera passione!

Per me lo è e lo sarebbe stato ancora, ma avendo interrotto nel 2019 il mio percorso con la Lista Rapinese Sindaco, confluendo, poi, nel Gruppo misto dove ho proseguito il mio impegno politico, oggi non ho più uno schieramento politico di riferimento.

Le proposte non sono mancate, in questo ultimo mese e mezzo ho valutato un eventuale mio rinnovato impegno politico nella Lista civica a sostegno della candidatura a Sindaco di Barbara Minghetti, donna di cui apprezzo le capacità progettuali e con la quale avrei lottato nell’impresa di affrontare le tante questioni aperte della nostra città, innanzitutto in un clima più collaborativo tra le diverse forze politiche, ma non ho potuto, con serietà, non considerare il mio pregresso percorso, di differente connotazione, e la ricaduta sulla mia credibilità (politica) agli occhi degli elettori.

Ho passato giorni e giorni a pensare, stretta in un “imbuto” nell’incapacità di prendere una decisione, ma alla fine ho capito che sarebbe stata per me una scelta prematura, non sufficientemente ponderata e comprensibilmente da molti fraintesa, nonostante l’esperienza politica maturata e le persone incontrate in questi ultimi anni mi abbiano portata a valutare più consapevolmente le azioni messe in campo dalle diverse forze politiche.

Tante riflessioni si sono succedute in questi anni e alcune esperienze personali mi hanno particolarmente sensibilizzata su alcune tematiche sociali per le quali ho anche affrontato nel mio percorso delle scelte politiche importanti, ma la mia coscienza e il rispetto che devo agli elettori, mi hanno suggerito di fermarmi! Sono quindi giunta alla decisione, per me molto “sofferta”, di NON candidarmi alle prossime elezioni amministrative del 2022. Onorerò sino a fine legislatura il mio mandato elettorale con impegno e rinnovata gratitudine nei confronti delle tante persone che mi hanno espresso la loro fiducia nel 2017 in forza di un progetto politico apartitico, conservando con me la profonda emozione di quel risultato elettorale tanto inatteso, quanto unico!
Ho ricevuto moltissimo da questa città, dai miei concittadini e anche in questa scelta è stato per me determinante il rispetto del VALORE del consenso ricevuto.

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6 Commenti

  1. complimenti per l’eleganza con cui si tira indietro:ed ancor piu’ per aver saputo cambiare opinione e per aver mantenuto indipendenza di giudizio.un peccato per la citta’,ma la sua decisione va rispettata.

  2. Grazie Ada per tutti ciò che hai fatto per la nostra città.. Sei davvero una signora. Tuttavia ormai non hanno più senso i partiti, ma i programmi e le persone e non si può improvvisare la tua esperienza e competenza. Davvero io credo che il mondo sarà salvato dalle donne. Ripensaci per favore!

  3. Peccato. Bisogna riconoscere che in un periodo in cui la politica si è dimenticata delle ideologie, una scelta di coerenza ideologica sorprende molto e, almeno per me, aumenta il livello di stima per l’Avvocato Mantovani. Sorprende altrettanto come all’interno del PD, un autorevole personaggio l’aveva indicata come possibile candidata in alternativa al Sindaco della Tremezzina, Guerra. A parte che Lei avrebbe probabilmente rifiutato ma c’è da chiedersi se ideologicamente tra l’Avvocato Mantovani, l’Avvocato Guerra e l’autorevole proponente ci sia qualcosa in comune. Soprattutto se si pensa che la coerenza e l’incoerenza non sono ideologie e, a dire il vero, neppure l’oculatezza e l’avventatezza.

  4. Avendo vissuto in prima persona il partito vecchio stile tipo Alleanza Nazionale e il partito teocratico Lista Rapinese il suo endorsement verso Minghetti ha comunque un peso specifico elevato.
    Chapeau ad Ada Mantovani

  5. Peccato.
    Ho fatto un controllino al volo: nel 2017, un partito di medio cabotaggio (ma assolutamente rilevante in ottica di coalizione) come Civitas aveva raggiunto il 6% con 2045 voti.
    Se solo lei ne aveva messi insieme 770, una strada per non negare alla prossima amministrazione il suo contributo e la sua visione poteva essere quella della lista civica, che si riconosceva in una coalizione attorno a pochi ma irrinunciabili punti programmatici.
    Così, per dire…

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