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Elezioni regionali Lombardia, alle 23 si conferma la crisi affluenza: i cittadini non votano quasi più. I dati

IN AGGIORNAMENTO

Affluenza in drammatico calo per le regionali lombarde rispetto a cinque anni fa.

Alle 23 (1.504 comuni  su 1.504) i votanti erano il 31.78% quando nel 2018 alla stessa ora erano stati il 73.11. Per quanto riguarda la provincia di Como (148 comuni su 148) il dato si attesta al 29.30% contro il 71.61 della precedente tornata.

Alle 19 (dato definitivo: 1.504 comuni su 1.504) è stata registrata una percentuale di votanti pari al 27.17% contro il 59.23 del 2018. La provincia di Como (148 comuni su 148) si attesta al 25.17% contro il 56.63 della volta precedente.

L’affluenza alle 12 è stata un chiaro indicatore del trend: 9,20%, mentre nel 2018 alla stessa ora e con lo stesso numero di comuni aveva votato il 20,73%. In provincia di Como il dato definitivo sull’affluenza a mezzogiorno si è attestato all’8.45% contro il 18.99% di cinque anni fa.

Gli elettori di Como e tutta la Lombardia sono chiamati al voto per scegliere il nuovo presidente della Regione e formare il nuovo Consiglio regionale. Le urne saranno aperte in tutti i Comuni  12 febbraio dalle 7 alle 23, e poi lunedì 13 febbraio dalle 7 alle 15.

Cosa serve per votare

Per poter esprimere il proprio voto è necessario portare con sé la carta d’identità e la tessera elettorale. Per quanto riguarda la tessera elettorale, in caso di esaurimento degli spazi, furto, smarrimento della tessera o mancata ricezione della stessa, è possibile chiederne il duplicato, dopo aver compilato un modulo di richiesta. A tal proposito, tutti gli uffici comunali, in occasione delle elezioni, effettueranno aperture straordinarie proprio durante gli orari di voto, ma sarà necessario recarsi in Comune, in quanto, presso i seggi, non è prevista la presenza di addetti comunali autorizzati al rilascio di tessere elettorali o di altri documenti personali.

Come votare

All’elettore verrà consegnata una scheda verde e troverà nei rettangoli il nome e il cognome della persona candidata alla carica di presidente.

 

Nella parte a sinistra saranno invece presenti i simboli delle liste che sostengono il candidato alla carica di governatore.

Si potrà votare in quattro modi e cioè:

– segnare il nome di un candidato presidente, ma in questo caso il voto non si estenderà a nessuna delle liste collegate;

– barrare il nome di un candidato presidente e di una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste;

– sarà possibile scegliere anche di votare solo per una lista, ma in questo caso il voto si intende espresso in favore anche del candidato ad essa collegato;

– infine, sarà possibile effettuare il voto disgiunto, cioè votare per un candidato alla carica di presidente della Regione e per una delle altre liste non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste.

Nelle liste plurinominali è inoltre prevista l’alternanza di genere, con la possibilità di esprimere fino a due preferenze, scegliendo tra un candidato e una candidata che appartengano alla stessa lista e scrivendo i loro cognomi sulla scheda elettorale. In questo caso, se si dovessero indicare due uomini o due donne, la seconda preferenza verrebbe annullata durante le fasi di spoglio.

Le regole di voto

Non c’è il ballottaggio nel caso in cui nessuno dei candidati superi il 50%; vince perciò chi ottiene un voto più degli altri. I membri del Consiglio regionale sono eletti con criterio proporzionale, sulla base di liste circoscrizionali concorrenti (presenti in ognuna delle 12 province della Lombardia), con l’applicazione di un premio di maggioranza. I gruppi di liste provinciali che presentano la stessa o lo stesso candidato presidente sono riunite in una coalizione di liste e il candidato presidente ad esse collegato rappresenta il capo della coalizione. La coalizione legata al governatore eletto ottiene almeno il 55% dei seggi in Consiglio regionale, se il candidato ha ottenuto il 40% delle preferenze; e almeno il 60% se invece è riuscita a superare il 40%. Inoltre, la legge elettorale lombarda fissa il limite del 70% dei seggi dell’intero Consiglio oltre il quale la coalizione vincente non può andare.

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