A due giorni di distanza tengono ancora saldamente banco nel dibattito politico elettorale le parole pronunciate dall’ex dominus assoluto di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, sabato durante il convegno organizzato dalla candidata sindaco del centrosinistra, Barbara Minghetti.
Come abbiamo riportato Guzzetti è stato protagonista di intervento politico devastante, coinciso con un durissimo attacco alla Giunta Landriscina uscente e al centrodestra in generale. Probabilmente per quanto riguarda Como e la politica locale, il più feroce intervento mai pronunciato dall’avvocato. Qui: “Giunta Landriscina, la peggiore di sempre”. Il devastante attacco (con parolaccia) di Giuseppe Guzzetti. Nello specifico, riferendosi alla manifestazione del centrodestra a pochi passi dallo Yatch Club, dove le parole d’ordine erano “Loro coi banchieri noi coi cittadini“, Guzzetti ha detto: “Quelli che stanno facendo gli scemi a poca distanza da noi” (qui sotto il video).
Ieri il centrodestra ha risposto seccamente: Dopo il durissimo attacco di Guzzetti, ecco il centrodestra: “Incredibile, chi non la pensa come lui è ‘scemo’. Si scusi”.
E oggi la candidata sindaco Adria Bartolich ha preso una posizione nettissima e stroncato tout court l’intervento di Guzzetti. Ecco quanto spiega:
Non ci sono poteri forti, è stato detto, ma è evidente a tutti che il pollivendolo sotto casa non è nella stessa posizione del Presidente della Banca d’Italia per situazione economica, esposizione, posizione sociale e possibilità di controllo delle dinamiche sul territorio. A fronte dell’asimmetria determinata dallo stare o meno in una posizione dalla quale si può o non si può decidere della vita degli altri, sarebbe auspicabile una cautela nell’uso delle parole. Chi ha Potere deve pesare quello che dice, molto più delle persone normali.
In questa campagna elettorale per le amministrative comasche assistiamo, invece, a una serie di episodi incresciosi che non derubricherei nella categoria degli scivoloni linguistici, poiché esprimono un modo di concepire la vita, anche quella pubblica.
L’accento sul tema del “merito” che certa cultura imprenditoriale ha posto negli ultimi trent’anni, facendosi direttamente protagonista della politica e rifiutando, per sé, l’intermediazione di quest’ultima, ha impresso una svolta e cambiato la concezione stessa della rappresentanza. L’imprenditore si rappresenta da sé perché vanta meriti da far valere. Perciò l’incontro con altri interessi, diversi dai propri, con i quali mediare e trovare una sintesi è vissuto e descritto come intoppo alla propria capacità decisionale e di intrapresa.
In questa concezione spariscono sia la sintesi politica sia l’idea della restituzione alla collettività di parte dei propri privilegi, come bene sottolineava Nini Binda in un suo post su Facebook, mentre rimane quella degli altri vissuti come un intralcio. Affermazioni come “Fetentoni che parlano di vipponi “ e “quelli che fanno gli scemi” indirizzate ai manifestanti stanno dentro questa concezione, sorprendentemente pervasiva, di una parte dell’imprenditoria, nei riguardi della quale noto un’incapacità quasi totale di esercitare uno spirito critico e persino di vedere il conflitto di interessi di cui è portatrice, che si palesa quotidianamente e in modo evidente.
Il messaggio che arriva forte e duro è di non disturbare il manovratore. Questa è esattamente la ragione per la quale ho deciso di candidarmi: la politica, a differenza di una lobby, è mediazione e moderazione tra interessi talora divergenti. Credo ancora nella politica, cioè nella necessità di fare, per quanto possibile, il bene di tutti, non solo il bene di alcuni.
13 Commenti
È istruttivo leggere il curriculum della candidata Bartolich, lascia perplessi.
Ha speso l’intera sua vita politico-sociale a volare da un ruolo all’altro, senza mai però stranamente trovarne uno adeguato e definitivo…
Ha la stoffa di una politica locale? Ama di più, altrimenti, collocarsi nel gruppo dei rappresentati nazionali? Oppure ha temperamento e carattere da sindacalista, o invece vuole battersi per l’affermazione della professionalità femminile? Ecco ha fatto tutto questo, e, per una ragione o per l’altra, tutto questo ha poi lasciato, o dovuto lasciare, volando altrove. Ed ora si dedica, per scelta, a quest’ultimo volo pro-lista Civitas, in cui ci tiene a propinarci ad ogni occasione utile delle stucchevoli tirate retorico-idealistiche.
Ma, alla fine, alla Sig.ra Bartolich che cosa resterà fra le mani: volare da un’altra parte ancora?
Adria, di grazia, Guzzetti esattamente che potere ha?
– criticare i populisti che si scagliano contro i poteri forti
– criticare chi ha definito l’uscente amministrzione come la peggiore di sempre
Bartolich ha scelto Minghetti come avversario principale; le prese di posizione sono conseguenti, a qiesto punto va bene anche difendere certi slogan pessimi e populisti!
È proprio una grande politica che, dando retta al suo mentore Magatti, è riuscita a spaccare la sinistra. Riuscirà anche a fare perdere le elezioni alla Minghetti?
Populismo e moralismo a badilate.
È ovvio che “il pollivendolo sotto casa non è nella stessa posizione del Presidente della Banca d’Italia”, ma giustificare o difendere quella pagliacciata messa in piedi dalla destra comasca, che cerca goffamente di rifarsi una verginità sostenendo di stare dalla parte del popolo, è ridicolo e persino stomachevole.
Tranquillo che tanto perderai e potrai mangiare un bel pollo in santa pace.
Ma che bello!
Tu piuttosto stai attento che se perdi arriva Soros con i massoni plutocrati che rubbanno i polli alla ggente.
Mi raccomando, continua a crederci, ma anche a obbedire e combattere
Sarà fatto con grande soddisfazione.
Infatti Lei non conta nulla, che cosa può dire? Se arriva al 3% si può segnare con il gomito.
Gli imprenditori/investitori si muovono dove c’è un progetto, altrimenti stanno a casa.
Una risata vi seppellirà
Adria non la conosce, è una donna con le palle, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno (a differenza di altri), è molto preparata politicamente, ed è l’unica persona che può guidare e gestire questa città.
“Donna con le palle” sarebbe un modo carino di dire che a una donna servono attributi maschili per essere capace?
Bartolich (come gli altri) semplicemente individua in Minghetti l’avversario più forte, quindi da combattere.
E per farlo, pazienza se bisogna difendere la destra che si appella al popolo, contro i poteri forti e altri slogan di un populismo da quattro soldi.
“Una donna con le palle”