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Artisti di strada, le novità (Siae a parte) non esistono. Anzi esistono già (giuria di X-Factor inclusa)

Le novità annunciate dal sindaco Alessandro Rapinese in uno dei tanti resoconti giornalieri delle sue attività riguardo agli artisti di strada fondamentalmente non esistono, a parte una: l’obbligo di iscrizione alla Siae. Le altre, che sarebbero la “rivoluzione” meritevole di varie paginate – dalla necessità di un’autorizzazione, alla durata massima di un’ora, passando per il divieto di microfoni e amplificazione, ai controlli della Polizia locale – erano tutte già ricomprese, dettaglio più dettaglio meno, nel regolamento comunale già in vigore.

Già oggi, infatti, gli artisti di strada possono esibirsi solo per 60 minuti e in determinati orari della giornata (tra le ore 9.30 e le ore 22.00 dal 1 aprile al 31 ottobre e tra le ore 9.30 e le ore 19.30 nel rimanente periodo dell’anno), non devono “arrecare disturbo alla quiete pubblica” e “in ogni caso non si può avvalersi di microfoni, sistemi di amplificazione o casse acustiche”. Naturalmente, serve già una richiesta di autorizzazione e vi sono diversi limiti stringenti alla zone specifiche delle esibizioni (qui trovate tutto dal sito del Comune di Como).

Insomma, tornato all’inizio, l’unico elemento nuovo sarà la richiesta di iscrizione obbligatoria alla Siae – che è presumibile non faccia la felicità dei giovani musicisti dei Conservatori, per fare un esempio – unita al divieto di vendere i propri cd per autosostentarsi. Su questo punto interviene la consigliera comunale di Svolta Civica, Barbara Minghetti, con una serie di interrogativi.

“Come si decide chi sono gli artisti veri? – sottolinea Minghetti – E se sono artisti ‘veri’ il Comune pagherà un compenso? Perché se non possono vendere i cd come si possono sostentare?”.

“Come si potrà accompagnare un cantante senza la pianola/tastiera che necessita di amplificazione per suonare? – prosegue la consigliera – Gli artisti “veri” stranieri che non hanno siae, perché è un ente italiano, quindi non potranno passare da Como? Attendiamo la riunione della Commissione e passaggio in consiglio”.

In realtà, almeno a una domanda – quella su come si decide chi siano gli artisti “veri” – fu lo stesso Rapinese, durante il mandato scorso, a dare una risposta facendo approvare una suo emendamento al Regolamento di Polizia Locale: quello della commissione culturale, una sorta di giuria, che dovrebbe autorizzare gli spettacoli degli artisti di volta in volta.

“L’esercizio dell’arte di strada – si leggeva nell’emendamento approvato – è consentito previa autorizzazione da una commissione composta da almeno 5 esponenti del mondo della cultura comasca che si esprimerà nel rispetto di apposito regolamento che il consiglio comunale approverà entro 12 mesi dall’entrata in vigore del presente. Fino all’approvazione del citato regolamento le autorizzazione verranno rilasciate dalla giunta comunale a proprio insindacabile parere”. Chissà se questo mini X-Factor sarà recepito anche ora, con le modifiche del sindaco.

“Como come Places des Vosges a Parigi: 20 piazzole per gli artisti di strada (e forse per i big del Teatro Sociale)”

 

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5 Commenti

  1. Questo articolo offre due spunti interessanti: uno, se il regolamento comprendeva già questi sceriffeschi divieti perchè non sono mai stati applicati e due, chi sarebbero questi “esponenti del mondo della cultura”? Va bene un professore di filosofia? Chi seleziona la giuria? Ogni quanto ci saranno queste audizioni? Insomma, altro che x factor mi sembra la corrida o dilettanti allo sbaraglio sindaco edition, per non dire scherzi a parte.

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