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Assessore Annoni, ultimo atto: taglia lui il verde selvaggio a San Rocco. “Per me, per Como e per due persone”

Pochi giorni fa avevamo dato conto della situazione oggettivamente selvaggia di alcune zone verdi di Como.

In particolare, avevamo documentato le due piccole giungle sia nella nuova rotonda di piazza San Rocco, sia poco più avanti, nella striscia dove è posato anche uno dei Caramelloni croce e delizia della città.

 

L’amministrazione aveva anche confermato il fatto che all’origine di questa mancata manutenzione vi fosse qualche problema pratico nella gestione e nell’affidamento del servizio di Global Service.

Il verde in piazza San Rocco è già da giungla urbana. E c’è un “buco temporale” nel Global Service

Ebbene, questa mattina – per non lasciare le due situazioni in quello stato prima di chiudere il mandato in Comune – ci ha pensato in prima persona l’assessore uscente al Verde, Paolo Annoni (ieri a Palazzo Cernezzi si è svolta l’ultima riunione di giunta prima del voto di ballottaggio di domenica che sancirà l’elezione del nuovo sindaco di Como).

“Lo faccio per Como, per me e per due persone che hanno fatto tanto per Como (e che avevano segnalato la situazione, ndr): sono Nini Binda e Moritz Mantero – ha spiegato Annoni – Avevo iniziato con un materasso per strada, finisco con questo piccolo intervento. E ora ho proprio finito”. Peraltro, durante la breve operazione, incontro casuale anche con il consigliere comunale del Gruppo Misto, Paolo Martinelli, di passaggio in moto.

Poco dopo, la rotonda di piazza San Rocco era tornata decisamente più ordinata e curata.

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12 Commenti

  1. Se l’avesse fatto senza fare tutta sta propaganda sarebbe stato un atto encomiabile. Se i cittadini che abitano quell’area l’avessero fatto senza propaganda sarebbe stato encomiabile. A criticare sono buoni tutti …a lavorare meno. La città non è degli assessori ne del sindaco…è questo che sfugge…
    Ci hanno abituato che i sindaci, i governanti, “regnano”. No . Loro sono al “servizio” del cittadino.
    Devono smettere di fare e far fare quello che vogliono loro con la scusa che sono stati eletti.
    Mai uno chr una volta eletto ( mi va bene che porti avanti le idee per cui stato eletto) chieda ai cittadini come gli indirizzi politici possono essere “attuati”.
    Lo scempio di via Giussani ne è una recente prova… una idea anche giusta quella di ridurre le velocità nelle strade di quartiere ma certamente malissimo sviluppata e soprattutto costosissimanmente sviluppata. … tutti soldi buttati…( vero che erano soldi del privato ex trvitex) ma pur sempre buttati. ( una pista ciclabile dove di ciclisti non ne passano o ne passano pochissimi…. in compenso in napoleona ne salgono e ne scendono tantissimi… ma no…li un intervento intelligente per la ciclabilita della città non si fa…)

    Scusate lo sfogo…

  2. Il compito di un assessore è l’indirizzo politico da trasmettere agli uffici. Atto in sé encomiabile, ma è come se il direttore della Fiat si mettesse stringere i bulloni. Quel che ne risulta è uno stato sconfortante dell’organizzazione del Comune.

  3. Dichiarazione di fallimento del proprio incarico. Onore alla persona – che credo abbia anche commesso un atto illecito – ma indecenza di gestione da parte del sistema. Cambierà qualcosa con i prossimi o la macchina è troppo imballata per iniziare a funzionare? Sono molto curioso, moltissimo. Domenica tutti a votare.

  4. Onore al merito. Mi chiedo però: possiamo avere una città indecente perché i servizi pubblici appaltati fanno acqua da tutte le parti? Soldi pubblici spesi a palate e: assessori che potano, genitori che imbiancano le scuole, cittadini che organizzano le giornate “città pulita”. Qualche riflessione in più la farei.

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