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Bocciofila e materna di Ponte Chiasso, dal sindaco nessuno spiraglio. Il Pd: “Ma il progetto per via Balestra dov’è?”

Nessuno spiraglio: il sindaco Alessandro Rapinese tira diritto sia sullo sfratto della Bocciofila di via Balestra, sia sulla chiusura della scuola materna di Ponte Chiasso. Tantissimi gli interventi su entrambi i temi nel consiglio comunale di lunedì 25 settembre, con pressoché tutta l’opposizione che ha criticato le decisioni della giunta.

Sulla scuola materna di Ponte Chiasso, il consigliere Vittorio Nessi (Svolta Civica) ha riportato in consiglio comunale una frase pronunciata da un genitore nell’ultima assemblea pubblica (“Se si tagliano le radici, si taglia l’albero”), poi ha aggiunto che “la scuola nel quartiere è strategica e, se rimanesse senza, Ponte Chiasso rischierebbe di diventare un dormitorio”. Riferendosi alla definizione di “bolgia” data dal sindaco all’assemblea pubblica cui parteciparono i genitori e l’assessore Nicoletta Roperto lo scorso 18 settembre, il consigliere Giordano Molteni (Gruppo Misto) ha ribattuto dicendo che “quella riunione è stata tutt’altro che una bolgia” e poi ha rimarcato che “chiudere quella materna significherebbe interrompere una catena di aggregazione per bambini e famiglie, penalizzando il quartiere”.

Sulla stessa linea anche Barbara Minghetti e Luca Vozella (entrambi di Svolta Civica) e Patrizia Lissi (Pd), ma la protesta per la chiusura è stata trasversale come ha dimostrato l’intervento di Elena Negretti (Lega): “Innanzitutto ho trovato singolare che le famiglie apprendessero dalla tv locale la chiusura ufficiale della materna. Poi, va bene ottimizzare le risorse ma qui abbiamo genitori e nonni che uniti e compatti chiedono di mantenere a Ponte Chiasso la materna per non ghettizzare il quartiere. Infine, lei (rivolta al sindaco, ndr) ha definito bolgia l’assemblea pubblica del 18 settembre, ma la bolge sono le fosse circolari dove sono ripartiti i dannati. Dobbiamo considerare le persone di Ponte Chiasso come dei dannati? Spero non volesse dire quello, altrimenti servirebbero delle scuse”.

Dal canto suo, il sindaco Alessandro Rapinese non soltanto ha rilanciato la definizione di quella serata (“Sì, quella era una bolgia vergognosa”) poi ha sottolineato “il calo costante dei numeri nelle scuole, numeri che vergognosamente chiedevano di intervenire prima, ma serviva coraggio e noi ce l’abbiamo”. E ancora: “Noi chiudiamo dove riteniamo opportuno, anche se quella di Ponte Chiasso è stata una scelta molto sofferta”. Sul fatto che le famiglie dei 28 bambini oggi iscritti alla materna segnalino i problemi anche di spostamento altrove in caso di chiusura, il sindaco ha affermato che “tra Ponte Chiasso e le altre scuole c’è un bus ogni 7 minuti per due ore, nessuna tragedia, non bisogna attraversare il deserto”.

Infine, il promotore della raccolta firme contro la chiusura, l’ex consigliere Vittorio Mottola, ha rilanciato la proposta condivisa pressoché da tutti i consiglieri già citati: ossia lo spostamento della materna nell’edificio delle elementari di via Brogeda, soluzione però che a oggi non sempre assolutamente presa in considerazione dalla giunta. Qui sotto il video.

Come si diceva, in diversi interventi è tornata alla ribalta anche la questione dello sfratto alla Bocciofila di via Balestra (in consiglio comunale era presente il presidente Renato Fumagalli, che ha lasciato l’aula palesemente innervosito alla fine delle comunicazioni preliminari). Due consiglieri del Pd, Patrizia Lissi e Stefano Legnani, hanno sottolineato come rispetto alle rispettive richieste di accesso agli atti per visionare il progetto per la sistemazione dell’ex Chiesa delle Orfanelle che ospiterà la mostra sulle monete d’oro romane, a oggi non sia ancora stato possibile ottenere gli elaborati per capire cosa sorgerà esattamente al posto della Bocciofila.
Ad ogni modo, il sindaco Rapinese, che ha rivendicato un iniziale tentativo di dialogo con i soci, ha ribadito che “ormai bisogna venirne a una”, lasciando chiaramente capire che l’amministrazione non tornerà indietro rispetto allo sfratto.

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4 Commenti

  1. Più che un bolgia direi una farsa. Rapinese ha già preso la sua decisione, i genitori intervenuti alla serata hanno solo perso del tempo riportando le loro ragioni ad una persona assolutamente ininfluente come tutti gli assessori della presente giunta.

  2. non si conoscono le motivazioni reali dello sfratto e sarebbe veramente interessante capire che intenzioni ci sono. però è vero che qualunque progetto ci sia, sarebbe bello potere avere un recupero degli spazi e del giardino, magari sino alla torre di san vitale mantenendo però la bocciofila attiva – rivedendo magari gestione e modalità di fruizione. non capisco perchè una soluzione debba escludere l’altra.

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