Entrambi, nei rispettivi ed educatissimi post su Facebook sgomberano sempre il campo da “retropensieri”, “polemiche o dietrologie”. Ma la verità è un’altra: Fratelli d’Italia, a Como, è passata definitivamente all’attacco sul tema sicurezza. E’ scattato l’assedio finale al sindaco Mario Landriscina, nel mirino per il temporeggiare sulla questione tanto cara al partito di Giorgia Meloni.
Il sindaco, infatti, ha mantenuto la delega per sé, rinunciando a un assessorato specifico per la materia. E (anche) per questo, già nell’autunno scorso, la lista civica di riferimento dello stesso primo cittadino, “Insieme per Landriscina”, perse il consigliere Sergio De Santis, tenente colonnello della Guardia di Finanza, che approdò appunto in Fratelli d’Italia scontento per la scarsa considerazione mostrata dalla lista sul tema sicurezza.
Nel tempo, però, anche in Fratelli d’Italia De Santis non ha ottenuto risposte ufficiali alle richieste di maggiore attenzione alla questione. E quindi – come rivelato da Comozero con questo articolo, due giorni fa – ecco la richiesta inviata proprio da De Santis a tutti i gruppi di maggioranza e minoranza di costituire ex novo una Commissione speciale sulla sicurezza (che, con ogni probabilità, lo stesso consigliere meloniano andrebbe a presiedere).
Una richiesta che sarebbe sbagliato definire “contro il sindaco”, ma che nello stesso tempo segnala l’insofferenza del consigliere (appoggiato dal suo gruppo e dal “capo”, il deputato Alessio Butti) per l’immobilismo sul tema.
La cronaca di queste ore, con la maxirissa tra migranti finita con due accoltellati ai giardini a lago, ha infine fatto “saltare il tappo”. E così, oggi, tramite Facebook, l’asse De Santis-Alessio Butti si è rinsaldato come una morsa stretta.
Pur sagacemente premettendo che “per evitare sterili e pretestuose polemiche, non m’interessa sapere chi eserciti la delega alla sicurezza in Comune a Como, e non interessa nemmeno alle mamme e ai papà che non portano più i bimbi ai giardini pubblici a lago”, Butti è poi andato al sodo: “A me, a noi comaschi, interessa solo la soluzione di un problema serio. Gruppi di stranieri, violenti, spesso dediti allo spaccio, solitamente ubriachi stazionano in diverse zone della città impedendone la frequentazione alla gente per bene, non solo comaschi o italiani”.
“Questo è un fenomeno non più tollerabile”, ha concluso il parlamentare, prima dell’assist a al suo consigliere: “Ha ragione il consigliere comunale Sergio De Santis che, dall’alto della propria competenza-esperienza, ha definito quella dei giardini a lago una “zona di guerra”. Il presidio delle forze di Polizia, pur gradito e necessario, non risolve la questione. I comaschi vogliono “vivere” la propria città serenamente. Si mettano subito in campo tutti gli strumenti e le competenze necessarie, senza polemiche o dietrologia”.
Dal canto suo, De Santis, con un primo post del 25 maggio – sempre premettendo che “non c’è poi nessuna volontà di invasione di campo del Consiglio verso la Giunta” – ha scritto che “l’anomalia, tutta comasca, sta semmai esattamente nel segno opposto. Siamo pressoché l’unica città lombarda di un certo peso a non avere una Commissione Consiliare in cui far affluire le idee concernenti la sicurezza urbana. D’altronde, i poteri di audizione, convocazione ecc. non sono speciali, ma sono gli stessi previsti per tutte le Commissioni”.
“Tutte le materie di interesse cittadino (traffico, mobilità, servizi sociali, partecipate ecc. ecc.) trovano accoglienza in una delle 4 Commissioni Consiliari Permanenti, e nessun assessore credo si sia mai sentito “minacciato” o “invaso” dai lavori di queste – ha concluso De Santis – Per quanto mi riguarda, io continuerò a lavorare per questa città che amo, avendo come unico riferimento il mio gruppo politico (Fratelli d’Italia) e il bene dei miei concittadini, specie quelli più vulnerabili rispetto alle aggressioni della microcriminalità”.
Ieri il consigliere ha poi rincarato: “Non posso tollerare che dove è stato piantato l’albero di Falcone, luogo frequentato da tante ragazzi e famiglie con bambini, sia zona di guerra fra bande per questioni di droga. Ci stiamo creando le nostre piccole banlieu? Ma dove stiamo andando? Anziché polemiche politiche da 4 soldi, si dia subito attuazione al patto per la sicurezza urbana e al regolamento di polizia urbana!”.
Infine, oggi, terzo post di questo tenore: ” Se qualcuno vede, nelle mie idee, retropensieri politici volti a mettere in difficoltà la maggioranza, ha capito poco o nulla. Io voglio una città più civile, ordinata e sicura, secondo quello che era e resta il programma del centrodestra cittadino. Se da me si vuole una mano a raggiungere questo obiettivo, sono a disposizione, caso contrario ognuno farà il suo “lavoro” secondo coscienza”.
Espressioni istituzionalmente ineccepibili – tutte – ma politicamente chiarissime: Fratelli d’Italia vuole – ma si potrebbe dire pretende – di vedere istituire in tempi brevissimi la Commissione comunale per la Sicurezza.
Sarà concessa?