Il botta e risposta all’ora di pranzo è stato rapido e fulminante. Da un lato il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, che ha ricordato i tempi in cui la Lega oggi nazionale invocava l’indipendenza della Padania; dall’altro il neoparlamentare leghista, Eugenio Zoffili, che non ha gradito la sottile ironia e ha invitato Butti a occuparsi di Lecco, territorio dell’elezione nell’uninominale, e a rispettare maggiormente il partito di Salvini (qui). In mezzo, le due iniziative dei rispettivi partiti previste il 2 e 3 giugno prossimi per identico obiettivo: raccogliere firme e sostegno per una futura Repubblica italiana presidenziale.
A chiudere il cerchio, almeno per ora, la controreplica di Butti. Che però – un po’ a sorpresa – tende la mano, o almeno mezza mano, al contendente (e, nello stesso tempo, alleato politico).
“Sono stupito della reazione del deputato leghista Zoffili – dice Butti – Io manifesto contentezza per avere anche gli amici della Lega al nostro fianco sulla battaglia per l’elezione diretta del presidente della Repubblica e lui replica con disprezzo. Io esprimo valutazioni politiche in ordine alla leale coerenza con cui Fratelli d’Italia ha sostenuto Salvini premier e lui replica con disprezzo. Sono stupito e dispiaciuto”.
Parole alle quali, Butti, aggiunge anche un ricordo materiale delle battaglie della destra italiana per la Repubblica presidenziale: un ritaglio risalente a 30 anni fa di “Repubblica presidenziale”, diretto da uno dei padri storici della destra italia, Pinuccio Tatarella.
“Quando la Lega era al 3% e AN al 16% non mi sono mai permesso di denigrare i colleghi leghisti. Anzi – chiude il deputato di Fratelli d’Italia – Spero veramente che l’incidente si concluda così. Magari con una ideale stretta di mano”.