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Campus al San Martino, duello Nessi-Butti: “Comune inesistente”, “Mai convolti da Provincia e Regione, forti perplessità”

Scoppia la polemica politica sul destino dell’area del San Martino, il polmone verde di Como con le strutture parzialmente in uso e parzialmente abbandonate di Asst e Ats.

L’antefatto risale allo scorso inverno, quando il consiglio regionale approvò un ordine del giorno presentato al bilancio dal consigliere del Pd, Angelo Orsenigo, in cui si proponeva – sulla scorta di quanto già lanciato dal presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca – “un polo che concentri gli studenti comaschi delle superiori, con un possibile allargamento dell’Università degli Studi dell’Insubria e maggiori spazi per il Museo della Seta”. Prospettiva che potrebbe favorire anche il ritorno sul Lario dell’archivio dell’ex Opp.

In relazione a quel voto favorevole del Pirellone, il consigliere comunale di Svolta Civica, Vittorio Nessi, ha presentato in consiglio un’interrogazione per sapere cosa ne pensasse e quale fosse il ruolo di Palazzo Cernezzi nella vicenda.

La risposta dell’assessore all’Urbanistica, Marco Butti, è stata però decisamente freddina.

“La giunta ritiene di rimandare qualsiasi decisione sul San Martino alla prossima variante generale del Piano di governo del territorio – ha premesso – naturalmente con l’intenzione di salvaguardare e valorizzare il polmone verde della città”.

Rispetto all’iniziativa poi approdata fino a Milano, sebbene partita come input da Villa Saporiti, Butti ha sottolineato che “come Comune non siamo stati coinvolti formalmente né dall’amministrazione provinciale, né abbiamo avuto ovviamente la possibilità di partecipare al consiglio regionale”.

“Informalmente abbiamo comunque espresso forti perplessità all’amministrazione provinciale – ha rincarato Butti – Innanzitutto perché la proposta del presidente Bongiasca verteva soprattutto sul possibile trasferimento del Setificio, mentre l’atto regionale indica un polo delle scuole superiori, che è cosa ben differente. Inoltre abbiamo espresso perplessità a Bongiasca in particolare per due ragioni: la posizione del parco del San Martino e l’impatto viabilistico che il trasferimento delle scuole potrebbe avere sulla città. Elemento che finora non abbiamo visto”.

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Nella replica, Nessi si è detto insoddisfatto: “Molto grave che l’amministrazione, padrona di casa, non sia stata coinvolta dal consiglio regionale e dunque non sia stata ritenuta un’interlocutrice. Sono sconcertato. Inoltre, rispetto al tema della viabilità e della destinazione degli immobili, mi sarei aspettato che il Comune rispondesse comunque formalmente e con fermezza segnalando gli elementi da cui non si può prescindere per un’operazione simile”.

“Invece – ha concluso il consigliere – abbiamo la dimostrazione che l’amministrazione comunale non ha una capacità di reazione all’altezza della situazione. Sul rimando a tutto al Pgt, ricordo che il programma elettorale di chi ha vinto le elezioni diceva che sarebbe stato presentato alla Regione un progetto per la valorizzazione del comparto e di tutto questo non s’è vista traccia”.

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2 Commenti

  1. Con dei politici più responsabili avrebbe pututo essere un polo d’eccellenza da oltre vent’anni, detto questo nella zona c’è un’altro immobile ferlo al palo della burocrazia, “la Caserma De Cristoforis”, altro silenzio assordante.

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