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Cantù, Azione contro la Lega: “È paradossale che si scenda in piazza per chiedere a sé stessi più sicurezza”

Nei giorni scorsi la Lega è scesa in piazza a Cantù con un duplice obiettivo: “Raccolta firme a sostegno della proposta di legge del Carroccio per vietare il velo islamico nei luoghi pubblici e per esprimere solidarietà e vicinanza alle Forze di Polizia, vittime nelle ultime settimane di vigliacche aggressioni durante i cortei pro Palestina da parte di violenti, finti pacifisti dei centri sociali e degli ambienti antagonisti”.

Oggi arriva la dura presa di posizione di Azione Como. Si legge in una Nota:

La sicurezza è un tema serio, complesso e di fondamentale importanza per Cantù e per tutti i centri urbani della nostra provincia. Cantù ha certamente bisogno di una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine e di un’attenzione più concreta da parte della maggioranza che la governa.

Per questo motivo, come Azione, abbiamo chiesto più volte un rafforzamento del sostegno ai Comuni. Restiamo quindi sbigottiti di fronte alla Lega e al Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che scendono in piazza per chiedere più sicurezza, contro la moschea di Cantù e “a sostegno” delle Forze dell’Ordine.

Peccato però che la Lega sia al Governo nazionale, amministri Regione Lombardia ed esprima il Sindaco di Cantù. È la stessa forza politica che, da un lato, non ascolta i continui appelli dei sindacati delle Forze dell’Ordine per un rafforzamento degli organici e, dall’altro, in Regione Lombardia ha tagliato i fondi per la sicurezza destinati ai Comuni.

Dichiara Carlo Bordoni, Responsabile Organizzazione di Azione Como:
“È paradossale che si scenda in piazza per chiedere a sé stessi più sicurezza. È il nuovo populismo a cui stiamo assistendo. Servono invece politiche serie di supporto ai Comuni, mentre la destra sta facendo l’opposto: taglia i fondi alla Polizia Locale, lascia soli i Comuni nella gestione dell’integrazione — pensiamo ai minori non accompagnati — e ignora le richieste delle Forze dell’Ordine. Inoltre, si continua a indicare la presenza di una moschea come un problema di sicurezza: dove sono i dati che dimostrano questo nesso? In realtà, laddove i luoghi di culto sono riconosciuti e regolari, è possibile garantire maggiore controllo e trasparenza”.
Aggiunge Lorenzo Pedretti, Segretario Provinciale di Azione Como:
“La sicurezza è una priorità per tutti, ma non può essere trattata in modo strumentale. La destra governa il Paese, la Regione e la città: anziché alimentare polemiche, metta in campo politiche concrete per affrontare i problemi.
L’esempio di Brescia, dove Azione è in maggioranza, dimostra che quando si scelgono politiche di integrazione serie e si regolarizzano i luoghi di culto, si migliora la sicurezza e la convivenza. Noi vogliamo proporre un approccio diverso: basato sui dati, sul pragmatismo e su soluzioni reali, non su slogan populisti”. 

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