Lo schema è stato definito (da Lega e Forza Italia) meno di due ore fa ed è assolutamente confermato.
Salvo colpi di scena (improbabili allo stato), dopo giorni al cardiopalma per il comune di Cantù (con le dimissioni di Brianza e Maspero) il futuro politico-amministrativo è stato delineato.
Dopo il caso clamoroso della dichiarata incompatibilità del sindaco Edgardo Arosio (qui) l’amministrazione cittadina stava attendendo il consiglio comunale del prossimo 26 settembre per dichiarare la decadenza del primo cittadino.
Come da prime intese tra Forza Italia e Lega, il testimone sarebbe dovuto passare a Maspero che però, si è detto, ha lasciato (ragioni strettamente personali).
Le ultime 48ore sono state di caos totale, con i partiti in cerca di soluzione e d’autore. Una exit strategy è stata trovata, letteralmente, in questi minuti: l’assessore Alice Galbiati (tra le deleghe: Urbanistica e Ambiente) entro mezzanotte sarà indicata quale vicesindaco.
Sono gli ultimi istanti utili prima che per il sindaco uscente scatti l’illegittimità sulle nomine, stasera si chiudoono i 30 giorni dalla prima contestazione del Consiglio Comunale (questioni tecnico-giuridiche). Arosio ha meno di due ore. Contattato al telefono, conferma: “Sto per firmare il decreto di nomina”.
Galbiati dunque in qualità di vicesindaco prenderà la reggenza del Comune, formalmente sarà “facente funzioni”, figura che in assenza del primo cittadino ne assume le competenze.
L’assessore, avvocato, è stata eletta con la lista del collega Antonio Metrangolo (Polizia Locale e Sicurezza) “Cantù sicura per Arosio Sindaco”, qualche mese fa poi ha preso la tessera della Lega, quindi la nomina è di fatto in quota Carroccio.
Come detto, il sindaco uscente rientrerà in truppa (di fatto senza uscire) con delega ai Lavori Pubblici.
“Per assurdo – accusa Arosio – avrei potuto anche prendere la delega ai Servizi Cimiteriali, in quel caso non ci sarebbe stata incompatibilità.
Gira tutto sui camposanti cittadini il caso Arosio che decade dal ruolo in virtù della sentenza del Consiglio di Stato che, confermando la decisione del Tar di Milano dello scorso febbraio, ha respinto il ricorso sulla nota vicenda dell’appalto aggiudicato dal Comune alla “Zanfrini”, consorzio nel settore pompe funebri in cui ha un ruolo il fratello del quasi ex primo cittadino, Armando, oltre alla cognata, Ornella.
Il problema sorse subito dopo le elezioni, giugno 2017. L’amministrazione chiuse il rapporto con l’impresa ma i successivi ricorsi hanno dato sempre ragione al Consorzio.
“E’ una vicenda assurda e iniqua – ribadisce stasera il sindaco – peraltro parliamo di un appalto modulare da 130mila euro massimi, in tre anni. E comunque nel mio mandato ne sono stati spesi 6mila. Una legge pensata, giustamente, per monitorare le grandi città crea situazioni assurde nei piccoli Comuni. Comunque sono contento, Elena Galbiati è persona di talento e preparata“.
A Cantù si voterà in primavera, certamente accorpando il voto alle Europee. Si ricandiderà? “Bella domanda, vedremo, il percorso normativo è complicato. Lavoreremo con qualche costituzionalista”. Non è un no.