A Cantù si sta ormai consumando un vero big bang interno a Forza Italia, o almeno a quello che ne rimane. Come noto, la scorsa settimana si erano polemicamente autosospesi dal partito il presidente del consiglio comunale, Mirko Gaudiello, e il capogruppo, Ciro Cofrancesco (qui la vicenda).
Per tutta risposta, senza lasciare spazio a possibili mediazioni, il coordinatore provinciale del partito, Mauro Caprani, ieri non si è limitato a prendere atto della frattura ma ha annunciato l’espulsione per entrambi (qui l’articolo). Oggi, infine, il terzo e presumibilmente ultimo capitolo della vicenda, con un intervento dai toni durissimi ancora di Gaudiello che riceviamo e pubblichiamo in forma integrale.
E bravo Caprani, le mani gliele batto io; ritiene che il Presidente Berlusconi sarebbe contento del suo modo di gestire i problemi del partito? Non credo proprio, ma se è convinto delle sue posizioni, faccia come crede.
Per l’espulsione, beh, attenderò la lettera, vediamo se arriverà mai. Invece se la Gelmini avrà voglia di sentire la nostra versione sarò ben lieto di fornirla, a Lei, a Berlusconi, o a chiunque me la chieda, a differenza sua Signor Caprani.
Caro Vicario o Commissario pro tempore, quanto è differente Lei dal nostro presidente Berlusconi, e quanto mi spiace che persone come Lei debbano rappresentare un partito che Berlusconi voleva, e a parer mio, ancora vorrebbe, fondato sui valori liberali. Lei invece Signor Caprani vuole un partito tutti zitti e obbedienti oppure fuori?
No caro Signor Caprani, Lei ha un modo di fare che non c’entra nulla con quello che era il Dna di Forza Italia, ormai un partito davvero irriconoscibile, anche per colpa di persone come Lei. Sarebbe stato sufficiente incontrarsi e chiarire, ma lei è certamente uno di quelli che non sbagliano mai, emettono gli editti e le scomuniche medioevali.
Io credo molto nella democrazia, valore che nella sua intervista proprio non traspare. Comunque vada, ribadisco che, se FI ha ottenuto un ottimo risultato a Cantù (il migliore della Provincia), è stato merito del consenso raccolto dai candidati in lista, non crede? Faccia come ritiene Signor Caprani, sappia solo che il partito con questa gestione “dittatoriale” andrà ancora più a picco.
Sarei curioso di sapere se al suo predecessore piaccia e se sia d’accordo su questo suo modo di agire. Poi l’espulsione mi sembra troppo poco, meglio la deportazione, non dice? Como è da mesi teatro di molti set cinematografici. Al prossimo, per citare Berlusconi, si faccia proporre nel ruolo di Kapò.
Buon lavoro di distruzione di quello che rimane del progetto e del sogno liberale…
Un commento
Caprani è espressione di Fermi , quindi sono sulla stessa linea di pensiero.