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Capitan Cenetiempo: “Giola dica in che partito sta. La giunta di Como? Non so se dura 3 anni”

Ha assistito al cruento scontro (via ComoZero) tra big, meno big ed ex big del suo partito. Poi ha deciso di dire la propria. E così il capogruppo di Forza Italia in Comune a Como, Enrico Cenetiempo, regala più di un passaggio pepato. Rivolto sia all’interno del partito, sia all’esterno (alla giunta Landriscina, per esempio).

Prima destinataria dei messaggi nella bottiglia è Domiziana Giola, ex candidata acchiappa-preferenze ma non eletta alle Regionali nel 2018, protagonista di un feroce corpo a corpo (politico) con la rivale di allora Federica Bernardi, oltre che ferocissima nemica – dal versante rinaldiniano – del presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi.

“Ho letto le dichiarazioni di questi giorni – dice Cenetiempo – Non entro nemmeno nel merito delle accuse o dei toni. Una cosa, però, a Domiziana Giola, che conosco, stimo e ho persino sostenuto alla regionali del 2018, devo porla: Domiziana, ma tu sei iscritta Forza Italia, fai parte di Forza Italia, sei esponente di Forza Italia oppure no? Perché va bene tutto, ma se certe dichiarazioni vengono da un membro effettivo del partito è una cosa, se vengono da chi nel partito non c’è più il peso e il significato cambiano tantissimo”.

In effetti, a oggi, la collocazione politica di Domiziana Giola (e del gruppo rinaldiniano in genere) non è mai stata chiarita fino in fondo tra possibili eppure mai annunciati passaggi a Fratelli d’Italia e permanenze sulla carta improponibili.

“Se Giola e tutto quel gruppo sono ancora in Forza Italia, allora io dico: troviamoci, vediamoci, facciamo un pre-congresso tra di noi e poi al limite ci si sfidi nel congresso vero e proprio che dovrebbe arrivare – aggiunge Cenetiempo – Altrimenti, questo continuo litigare in piazza non ha nessun senso: ognuno vada per la propria strada e basta”.

Un quadro avvelenato che – “anche a causa dell’assenza assoluta dei parlamentari dal territorio”, sottolinea Cenetiempo – potrebbe risolvere “soltanto Berlusconi: che ci chiami lui, piuttosto, per risolvere questa situazione”.

Paradosso in vista, però, per il capogruppo azzurro a Palazzo Cernezzi: la spaccatura dai confini poco chiari che sottolineare all’interno del partito riproduce in buona parte anche il rapporto tra il gruppo consiliare forzista e la maggioranza di centrodestra in consiglio. Negli ultimi mesi, a dirla tutta, Forza Italia è parsa quasi più una forza di opposizione che non della coalizione che ha sostenuto la candidatura vincente a sindaco di Mario Landriscina.

“Le cose sono diverse – premette Cenetiempo – Noi siamo assolutamente nella maggioranza che vinse nel 2017. Non minacciamo e non abbiamo annunciato scissioni di alcun tipo. Il tema però è: a novembre siamo usciti dalla giunta non per divergenze politiche bensì contestando fortemente la gestione pratica di molti temi amministrativi spesso non presenti nel programma, altre volte non condivisi con i gruppi consiliari, talvolta persino presentati dall’oggi al domani in pacchetti precostituiti che avremmo soltanto dovuto approvare. Ecco, di fronte a situazioni simili, che purtroppo continuano a verificarsi, noi ci prendiamo l’assoluta libertà di decidere se votare o meno un provvedimento. E continueremo a farlo, se le cose non cambieranno radicalmente”.

Giunta Landriscina

L’ultimo tema fonte di spaccatura secca tra forzisti e resto del centrodestra è il regolamento di polizia urbana attualmente in discussione. “Abbiamo detto soltanto che andava fermato e rivisto assieme alle minoranze – spiega il capogruppo azzurro – D’altronde un regolamento di quel tipo interessa tutta la città, non può rappresentare logiche di bottega. E poi, quando mi trovo davanti a commi e paragrafi che vogliono vietare con provvedimenti comunali la pesca nel primo bacino, quando la materia è tutta regionale, allora è chiaro che noi non possiamo sostenere certe cose”.

Le fratture, però, si sono avute anche sul progetto del municipio in Ticosa, sul progetto ex Lechler-Albarelli, sulla gestione del caso via Perti, sul dormitorio permanente e così via. Domanda secca: in queste condizioni, giunta e maggioranza arriveranno al traguardo di mandato fissato tra 3 anni? “Ah – esclama filosofico Cenetiempo – oggi sinceramente non saprei proprio dirlo. Se si iniziano a sistemare strade, giardini, illuminazione pubblica, marciapiedi e soprattutto a dare parcheggi ai comaschi a partire dalla Ticosa oltre a liberare piazza Roma dai pullman, allora sì. Altrimenti, non posso dirlo con certezza”.

Il che non è poco.

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2 Commenti

  1. Il futuro della Giunta è su parcheggi, pullman in Piazza Roma, strade, giardini e illuminazione pubblica?….basta questo?!? E per tutto il resto ci pensano Blevio e Cernobbio?
    Non entro nel merito delle beghe di Forza Italia ma credo che i bisticci tra le due candidate alle Regionali e i cambi di casacca dei Consiglieri di FI in Comune siano il minore dei problemi….
    Anche se per molti è difficile ammetterlo ma “si stava meglio quando si stava peggio….”

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