Con una nota congiunta siglata dai consiglieri comunali Alessandro Falanga (Noi con l’Italia), Elena Negretti (Lega) e Giordano Molteni (Gruppo Misto), una buona parte delle opposizioni di centrodestra a Palazzo Cernezzi rilancia l’allarme sulla possibile chiusura della scuola dell’infanzia di Ponte Chiasso, nell’ambito della più volte annunciata volontà della giunta di razionalizzare gli edifici scolastici comunali. Di seguito, il testo integrale della lettera dei consiglieri.
L’inizio dell’anno scolastico nelle scuole di Como ha avuto molto risalto mediatico e, soprattutto, ci siamo soffermati sulle parole pronunciate dal Sindaco, sig. Rapinese, all’inaugurazione dell’anno scolastico presso il Collegio Gallio di Como. Nell’augurare un buon inizio anno scolastico, il Sindaco ricorda agli alunni dell’Istituto che sono ragazzi fortunati a poter studiare e poi: studiare è un benessere collettivo…
I genitori degli alunni delle scuole di periferia, in particolare Ponte Chiasso, Sagnino e Monte Olimpino, pur condividendo le parole del Sindaco, ricordano a loro volta al Primo Cittadino che alle parole devono seguire i fatti concreti della politica.
Dall’inizio di settembre corre voce, confermata da operatori del settore, che il Sindaco vuole chiudere la Scuola dell’infanzia di Ponte Chiasso. I genitori, unitamente ad alcuni Consiglieri comunali che parteciperanno, si riuniranno in Assemblea pubblica, lunedì 18 settembre 2023 alle ore 20.30 presso l’Istituto scolastico di Via Brogeda a Ponte Chiasso per ribadire l’importanza delle strutture scolastiche dei quartieri di periferia, la loro presenza e la continuità scolastica sono di un’importanza fondamentale, il rischio di creare quartieri dormitori senza una collettività che crei appartenenza agli stessi è immediata.
Vogliamo ricordare al sig. Sindaco che l’impoverimento scolastico si manifesta soprattutto attraverso queste esternazioni che spaventano gli utenti. La Scuola è il primo avamposto per l’aggregazione e lo sviluppo dei quartieri specialmente per quelli di periferia nonché di frontiera. Le scuole di periferia sono il luogo in cui tutte le diversità si incontrano, e quindi sono luoghi di inclusione, ma anche luoghi di elaborazione di modelli di dialogo, convivenza e conoscenza.
Le scuole di periferia sono oggi il luogo in cui si riversano tutti i problemi sociali e occorre supportarle a tutti i livelli per la costruzione di percorsi inclusivi. Molte scuole sono fortemente impegnate sul tema e introducono iniziative e progetti, è questo anche il caso della scuola di Ponte Chiasso che ha appena concluso il progetto di biblioteca aperta ponendosi nel quartiere quale centro di una comunità educante. Utilizzando solo i dati degli alunni frequentanti e dei costi di gestione, si rischia di vanificare tutti gli sforzi messi in atto in questi anni e per il futuro per evitare un impoverimento sociale e culturale del quartiere.
7 Commenti
Fin tanto che le persone non si mobileteranno il sindaco continuerà a fare ciò che vorrà perchè come ha ben impresso nella sua mente “io non inseguo il consenso, è il consenso che insegue me”.
Lamentarsi è lecito, manifestare è opportuno, opporsi è libertà e stare fermi a guardare la TV ,o riflettendo su cosa fare nel weekend, produce queste cose. Abbandonare la partecipazione è dare ragione al sindaco, è permettere la chiusura della materna, è accettare la propaganda. Fate vobis.
Ma i fratellini CantaTony esistono?
Non si comprende quale sia il criterio con cui si chiudono le scuole materne. Probabilmente saranno valutazioni immobiliari: la fatiscenza delle strutture, i costi del riscaldamento, la possibilità di cedere a privati spazi o altro. Altrimenti se i criteri fossero di natura sociale o demografica, c’è da chiedersi come mai sono stati scelti i plessi delle frazioni più lontane e isolate. Da Ponte Chiasso, dove moltissimi lavorano nella vicina Svizzera, non è facile raggiungere altre frazioni o Como città, come del resto non lo era da Civiglio. C’è da chiedersi quindi, sempre che non si stia già progettando altre destinazioni d’uso degli spazi dove sorgono i plessi, se non fosse stato meglio accorpare qualche struttura in Como città evitando grandi difficoltà a quelle giovani famiglie che devono gestirsi, oltre ai propri spostamenti per lavoro, anche quelli dei propri piccoli. Forse l’Amministrazione dovrebbe essere un po’ meno sensibile alle richieste di razionalizzazioni del patrimonio immobiliare del Comune e un po’ più sensibile ai disagi dei cittadini. Altra tappa della progressiva perdita di terreno della “Como da vivere”.
Ovviamente la signorina in primo piano nella foto, “impegnata nel sociale” (come da santino elettorale) e vicesindaco residente a Ponte Chiasso, non ha niente da obiettare al Grande Condottiero…
Ovviamente. Chi (assessori e dirigenti in primis, e a seguire i funzionari) osa contraddire il Re deve fare la valigie.
Se un sindaco inaugura l’anno scolastico in una scuola privata dimostra ancora una volta di non conoscere la Costituzione. L’istruzione è un diritto garantito dallo Stato e non un privilegio, il sindaco avrebbe dovuto aprire l’anno in una scuola pubblica sottolineando il carattere universale del diritto. Lo studio non è una fortuna ma un diritto e lui in quanto sindaco dovrebbe garantire che le scuole pubbliche cittadine a livello strutturale siano adeguate come il collegio Gallio
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