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Civitas, velenosissimo Rovi (anti Minghetti?): “Candidato sindaco ideale? Non la contessa dei Ferrero Rocher”

“Ma no, siete voi troppo maliziosi…”.

Difficile scucire molte informazioni in più al consigliere comunale della lista Civitas, Guido Rovi. E però, il post affidato al profilo facebook questa sera, tenendo conto che Civitas è da tempo sostenitrice di Adria Bartolich quale candidata sindaco di Como per il centrosinistra al posto di Barbara Minghetti, e beh, il contenuto, per quanto allegorico-metaforico, suona esplosivo.

Basti pensare che nel “pensierino della sera” di Rovi si parla unicamente del profilo migliore – almeno secondo il consigliere e, se ne deduce, anche per Civitas – come di qualcuno (o meglio, qualcuna, sempre a voler essere maliziosi) che sia interprete di “una politica che non guardi solo alla convalle e a chi vive con vista lago” e anche di “una politica che parli ai cittadini non come fosse la contessa dei Ferrero Rocher”.

Una metafora, forse, l’ultima. Ma certo che, a voler essere maliziosi e tenendo conto degli enormi dubbi di Civitas sul nome della consigliera di Svolta Civica e “regina” del Teatro Sociale Barbara Minghetti a favore di Adria Bartolich, il profilo di una delle due emerge piuttosto chiaramente dalle graffianti definizioni di Rovi. E non sembra quello di Bartolich.

Di seguito, il post integrale del consigliere comunale.

Quale dovrebbe essere il profilo ideale per il candidato del centrosinistra che lasci alle spalle gli anni di Landriscina?

Certamente una figura che sia differente e alternativa alle politiche di questi anni. Un profilo politico che incarni una direzione opposta all’attuale stagione.

Un profilo che attui politiche che vadano dall’abbandono alla cura:

  • niente greewashing per la terza linea dell’inceneritore;
  • rimettere al centro la responsabilità del pubblico facendogli assumere nuovamente centralità, ma in modo moderno ed europeo;
  • superare la fallimentare stagione di esternalizzazioni e bandi di gara col freno a mano.

Serve una politica che pensi al benessere sociale non come briciole di grandi progetti mediatici, le cui ricadute sono infinitesimali per i quartieri e per la città che fa fatica.

Una politica che non guardi solo alla convalle e a chi vive con vista lago.

Una politica che parli ai cittadini non come fosse la contessa dei Ferrero Rocher.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

7 Commenti

  1. La sinistra “dop” ricorda all’altra sinistra che esiste un problema sociale, che esistono le periferie, che esiste differenza condizioni sociali e che esistono gli ultimi. Ricordano che non esiste solo la convalle, che non esistono solo le ville vista lago ma esistono anche le periferie e i problemi quotidiani delle famiglie. Considerazioni assolutamente legittime. Problemi che si devono condividere con la politica nazionale e che dalle scelte della politica nazionale, soprattutto quella economica, derivano. Quello che invece non si comprende è la personalizzazione della considerazione. Il candidato Sindaco Minghetti e i suoi amici “radical chic” non sarebbero in grado di affrontare e risolvere questi problemi per capacità, per sensibilità, per condizione sociale, per frequentazioni? Mah. Se le osservazioni non partissero da Civitas, penserei alla solita discriminazione. E dire che il radical chic, Gori, e il manager illuminato Sala sono riusciti a dare una svolta alle loro città senza dimenticarsi le periferie e grazie anche a questo sono stati riconfermati con maggioranze bulgare.

  2. Lui non è neppure capace di ricoprire il ruolo di Ambrogio, che era determinante nello spot.
    Riuscirebbe meglio come lavavetri ai semafori.

  3. “Contessa dei cioccolatini” , ironia fuori luogo da parte di chi non solo non ha candidati propri, ma pretende – contando come il due di picche – di condizionare le scelte di altre formazioni. E allora parte il tentativo di dileggio…..

  4. Forse, ma dico forse, servirebbe più responsabilità e umiltà da parte di questo consigliere comunale, messo lì con i voti del pd e poi passato ad altra lista. Servirebbe più consapevolezza di se stessi, consapevolezza di non avere dietro di sè alcun vero sostegno ciitadino, consapevolezza dell’importanza di imparare da chi, magari, ha un pò più di professionalità (in politica serve!!) e credibilità. E’ proprio vero che, senza social, certe chiacchere così poco strutturate rimarrebbero nei bar, caro Alberto.

  5. La candidata dei salotti buoni della città. Dimostrazione di un PD comasco non in grado di esprimere un profilo vicino alle rivendicazioni sociali

  6. Sembra di sentire la Meloni quando gli viene chiesto il candidato per il Quirinale e inizia con l’elenco per Babbo Natale (patriota, di alto profilo, etc..).

    Tutto molto bello ma se non si fanno nomi, tanto vale tacere.

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