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Commissione Sicurezza, nuovo vertice da Landriscina: tensione sul presidente. Rispunta De Santis

Nuovo vertice (semi)riservato.
Il sindaco di Como, Mario Landriscina, ha convocato i capi-leader dei partiti di maggioranza per una sorta di verifica/rassicurazione.

Riunione partita alle 16 (sabato 26 gennaio 2018) e conclusa in un’oretta. Due i temi, gli stessi di un mese fa, serviti come piatto unico: la Commissione sicurezza e la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Elena Negretti presentata da Alessandro Rapinese.

La Commissione è la solita vicenda, quel pasticcio nato male e concluso peggio di cui raccontiamo dallo scorso maggio (qui tutte le cronache).

Fortemente voluta da Fratelli d’Italia – consigliere  (ex Civica) Sergio De Santis in testa – con un primo placet quasi generale del consiglio (contrari Lega – nessuno tocchi il tema al posto del Carroccio – e Rapinese) è andata a schiantarsi con la crisi di maggioranza, il mezzo rimpastino-vergogna di un paio di mesi fa.

Infine è passata con i voti di quasi tutta l’opposizione e di Forza Italia (che, come noto, nel frattempo ha lasciato la giunta).

Ora la commissione si deve fare.
Chi la vuole? Nessuno o quasi (utile cavallo di Troia per segnare fratture ma adesso organismo effettivo di Palazzo che presuppone, senza gettone, riunioni e operatività).

Chi farà il presidente?
Sergio De Santis, ovvio, non ha mai nascosto l’ambizione ma alla fine il suo partito si è astenuto quando si è trattato di decidere in Aula (lui assente: qui imbarazzo, cronache e retroscena). In queste ore la pur contrarissima Lega ha calato il nome del Consigliere Alessandra Bonduri (qui raccontiamo come e perché).

Che si fa?
Ecco il grande piccolo interrogativo calato sul tavolo di oggi. Presenti il primo cittadino, l’assessore Elena Negretti per la Civica Insieme, il vicesindaco e deputato Alessandra Locatelli cion il commissario provinciale Laura Santin per la Lega, il commissario provinciale di Forza Italia Mauro Caprani e il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari.

A coordinare il desco, un sindaco in cerca di garanzie (o certezze rassicurazioni come declina qualche beninformato).

Siamo uniti? Siamo compatti?
Domande che sono aleggiate, nemmeno troppo discretamente, e che comunque guardavano prevalentemente ai discoli azzurri.

Se sulla sfiducia a Elena Negretti paiono non esserci dubbi (nessuno in maggioranza si sogna, al momento, di toccare un assessore soprattutto su suggerimento interessato di Alessandro Rapinese) sulla Commissione (presidenza, contenuti, delegati) vi sono meno certezze.

L’istituzione della Commissione potrebbe planare già lunedì in consiglio. Se l’ipotesi di una presidenza a Vittorio Nessi (ex magistrato, all’opposizione con Svolta Civica) non entusiasma gli animi nemmeno il nome di Alessandra Bonduri pare trovare la quadra.

Così oggi sarebbe spuntato di nuovo De Santis, in effetti uovo di Colombo che, ecumenico o quasi (quantomeno sincretico), toglierebbe spazio a ogni problema e fastidio. Il nome però, visto il cambio di posizione dei Fratelli nel corso dei mesi, non sembra accontentare tutti gli alleati.

Insomma, il supervertice è diventato una miniriunione senza esito.

(Nota di colore: solo per provocare un po’ il dibattito Caprani avrebbe proposto Tony Tufano per la presidenza della commissione. Chiaramente una boutade, Tufano – fu capogruppo forzista – ha lasciato i i berlusconiani e ha traslocato nel misto).

“Parlano del niente, passeggiano al buio, vivono una verifica politica permanente”, sbuffa qualcuno (e non d’opposizione) questa sera mentre riflette sull’incontro di oggi pomeriggio.

 

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