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Como Comune: “Noi, la sinistra con la vocazione di governare la città. Con Minghetti, ecco perché”

Ieri avevamo dato la notizia principale: il raggruppamento di Como Comune – compagine ecosocialista che unisce Articolo Uno, Psi, Sinistra Italiana e Socialisti in Movimento – ha scelto di far parte della coalizione di centrosinistra che sostiene Barbara Minghetti candidata sindaco di Como.

Oggi, però, il rassemblement ha voluto anche spiegare le origini di questa scelta che di fatto rende anche più solitaria la corsa di Civitas, che invece ha optato per andare da sola (con quale candidato sindaco non è ancora noto).

“Como Comune – si legge nella nota – partecipa all’alleanza di centro-sinistra che candida Barbara Minghetti a sindaca della città per accompagnarne la tessitura, nella convinzione che il suo filo rosso-verde che intreccia giustizia ambientale e sociale possa incrociarsi con altri fili di altri colori e costruire una coalizione dove molte laiche identità sappiano convivere, senza che nessuna debba rinunciare alle memorie culturali e politiche di provenienza per andare insieme verso il futuro nella giusta direzione. Esiste una differenza qualitativa fra parlare di unità e agire per raggiungerla. Per questo Como Comune, la sinistra con la vocazione di governare la città, ha scelto di attivarsi per costruire una coalizione plurale e coesa”. Parole che al di là del significato proprio, come si accennava in precedenza, sembrano anche un segnale a distanza per la corsa in solitudine di Civitas.

“Como Comune considera l’alleanza un elemento per far avanzare le sue proposte di città con al centro la vita e la sua dignità, interdipendente con la natura, capace di costruire sull’uguaglianza le sue relazioni, sulla partecipazione le sue decisioni – prosegue ancora il rassemblement – Dove il Comune diventi luogo di reale democrazia di prossimità, garante dell’esigibilità dei diritti sanciti dalla Costituzione, delle pari opportunità di chi la abita, del benessere individuale e collettivo. Una città che cura la comunità, le generazioni che verranno e l’ambiente, che rifiuta ogni forma di fascismo, razzismo, sessismo, discriminazione e costruisce ponti fra le persone e le culture, praticando accoglienza, diritti e solidarietà, abbattendo i muri, che esistono a Como, in Italia, in Europa e nel mondo. Questa per noi è una città Messaggera di Pace che contrasta la guerra e costruisce un mondo nuovo”.

“Como Comune – è la conclusione – ha sentito forte la responsabilità di una scelta all’altezza delle molteplici crisi che anche nella nostra città stiamo vivendo, acuite dalla pandemia ancora in corso, e dunque di portare all’interno della coalizione il patrimonio di idee, di esperienze, di relazioni significative e profonde, di idealità delle sinistre con l’intento di praticare la politica delle relazioni, capace di rivolgere lo sguardo oltre che al nostro elettorato anche a chi oggi si sente distante da istituzioni e partiti”.

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4 Commenti

  1. I piccioni comaschi della sinistra, che a livello nazionale si sono tenuti alla larga dalla ghenga piddina, nel capoluogo lariano sono stati accalappiati nella voliera che la Donna in carriera ha predisposto appositamente, anche per loro. D’accordo: politicamente erano già morti da un pezzo, ma ora la sinistra-zombie rischia di subire vilipendio di cadavere. E soprattutto lo spubblicamento di quell’etica politica cui teneva al di sopra di ogni cosa.

    Perché quand’anche alle prossime amministrative prevalesse questa coalizione contronatura, che va da Sinistra italiana a Italia morta, il pallino lo avranno in mano le élite rappresentate dalla Donna in carriera. E ai piccioni della sinistra non andrà neppure un chicco di mais. A meno che abbiano legittimamente deciso di “sporcarsi le mani”, ma in tal caso abbiano almeno il pudore di cambiare ragione politica rinunciando a definirsi Sinistra.

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