RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Politica

Como, il consigliere De Santis (Fratelli d’Italia): “Io preferisco ancora Trump a Obama”

Mentre il mondo intero è ancora sgomento per l’assalto a Capitol Hill, ieri sera, da parte delle forze più estremiste che sostengono l’ormai uscente presidente Usa Donald Trump – con un bilancio della sommossa che parla di 4 morti – non tutti i politici comaschi condannano l’azione dello stesso Trump.

E’ il caso del consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Palazzo Cernezzi, Sergio De Santis, che ha stamane ha affidato al proprio profilo Facebook una nuova dichiarazione di preferenza per Trump in un parallelo con l’ex presidente Usa, Barack Obama.

“Per quanto mi riguarda – ha scritto De Santis – preferisco ancora Trump e i suoi problemi interni che Obama e i suoi guai mondiali”.

Una presa di posizione in realtà in linea con quanto sempre dichiarato, almeno fino a ieri, dalla leader di Fratelli d’Italia che ha sovente indicato gli anni dell’amministrazione Trump come un modello politico, economico e sociale da importare anche in Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

12 Commenti

  1. Il problema è proprio questo: il commento di De Santis non arriva ai margini del convegno postumo “Tra muri e dazi. La politica di Donald Trump a 50 anni dalla morte”; ma a poche ore dall’invasione del Congresso ad opera di centinaia di facinorosi invitati a fare quello che hanno fatto proprio dal loro leader senza controllo.
    Tutti i capi politici nazionali hanno preso le distanze da Donald Trump. Tutti tranne una: “casa madre” Giorgia Meloni. Che come ha dimostrato un’inchiesta di Report, a Trump e Bannon deve moltissimo.
    E ancora più imbarazzante è la giustificazione che leggiamo qui tra i commenti, che si rifà al “Beh, ma allora le bombe di Obama?”
    Come se parlare di politica estera fosse come l’algebra delle superiori, dove due fattori uguali e contrari si annullano.
    Su un tema come questo qualcuno sentiva il bisogno del parere di De Santis, consigliere comunale a Como e non certo il direttore delll’ISPI?
    È la classica furbata per tenere caldo il proprio elettorato. Una pubblicità che si paga cara. Perché difendere Trump vuol dire minare il rispetto per le istituzioni che dovrebbe abitare in ognuno. A prescindere dalle proprie convinzioni politiche.

  2. che poi un rappresentante delle forze dell’ordine si senta in dovere di fare un simile post, quando un il presidente degli Stati Uniti incita una folla a bloccare un parlamento, provocando anche la morte di un poliziotto e il ferimento di altri, fa davvero rabbrividire.

    com’è caduto in basso il consiglio comunale a Como…

  3. Ma aspettarsi che un rappresentante delle istituzioni prenda le distanze da quello che – tutto sommato – potrebbe definirsi un mezzo (un quarto, un ottavo) golpe, è chiedere troppo?
    Così, anche per finta…

  4. Non è molto interessante discutere se è meglio Obama o Trump soprattutto perché le elezioni le ha vinte Biden. È interessante capire, invece, come una delle democrazie più solide del mondo abbia potuto portare ai vertici un individuo che a seguito della sua sconfitta elettorale e nonostante controlli e riconteggi continui delle schede, invita a modificare i risultati elettorali (telefonata al Governatore della Georgia), invita un gruppo di facinorosi a protestare contro millantati ma non dimostrati brogli, invita il Vice Presidente a non proclamare il legittimo vincitore delle elezioni, invita a non considerare i voti di una parte degli elettori. In altri termini, rifiuta i principi e le regole del confronto democratico.
    E sarebbe ancor più interessante comprendere se il nostro Consigliere ritiene censurabile questo comportamento. Sarebbe interessante non solo perché è un uomo politico ma soprattutto perché è un apprezzato rappresentante delle istituzioni di una Nazione democratica.

  5. Libero di pensarlo e dirlo. Anzi, fa molto bene a dirlo, se lo pensa. Ognuno poi tragga le dovute conclusioni. L’importante come sempre è esprimere opinioni e non riportare falsità. Ricordo che Trump, tra i suoi piccolissimi problemi interni, ha dalla sua l’istigazione all’assalto al parlamento -> io lo leggo direttamente responsabile di quanto successo, qualcuno la pensa in modo differente? Si ascolti l’audio del suo recente discorso. Credo possa chiamarsi “istigazione alla violenza”, ma non è il mio campo e sto solo supponendo. Poi certo ogni presidente (ovvero chiunque faccia qualcosa, anche il papa) sbaglia, non potendo accontentare tutti, ma i principi morali si vedono anche nelle piccole cose… e Donald raramente ha lasciato spazio a dubbi che ne avrebbero potuto salvare l’immagine. Potremmo parlare di famiglia, di rispetto delle donne e delle razze/etnie, di responsabilità civile, di correttezza amministrativa….

      1. Si tratta di guerra, argomento ben diverso, ampio e sul quale di certo non conosciamo tutti i dettagli, i segreti e gli effetti. Non dico che Obama non abbia commesso errori, anzi, ma i due sono assolutamente imparagonabili. Dal mio modesto punto di vista Trump fa colpo su: ignoranti/bifolchi/armati (basti vedere dove lo hanno votato alle ultime elezioni), fanatici (basti vedere i supporters attivi), populisti (basti vedere i temi “caldi” e i modi in cui sono affrontati), sostenitori delle destre (basti vedere chi lo supporta senza se e senza ma), illusi/stanchi/sognatori (come in Italia gli adulatori di Berlusconi dal ’94).

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo