L’ipotesi di realizzare la terza linea del forno inceneritore di Acsm Agam ha animato fortemente il dibattito pubblico e politico, in particolare nel 2022 (qui tutte le cronache passate). Allora la giunta era quella del sindaco Mario Landriscina, oggi al governo della città c’è Alessandro Rapinese a cui si rivolge una mozione di Svolta Civica con le firme di Vittorio Nessi, Barbara Minghetti e Luca Vozella. I tre, in sostanza, chiedono al Consiglio comunale di impegnare il primo cittadino comasco perché ribadisca quanto affermava da consigliere di opposizione e nel programma elettorale con cui ha poi vinto le elezioni: il no al progetto.
Si legge nel documento: “Nel programma elettorale del Sindaco si legge al punto 26.6: “I partiti, per autorizzare l’ampliamento del forno inceneritore di Como, sono “in attesa di ulteriori studi”. Per la lista Rapinese sindaco il tempo degli studi è finito e la terza linea del forno inceneritore non vedrà mai la luce. Punto. A prescindere da qualunque documento fornisse il gestore. Siamo stati chiari?”.” Spiegano i consiglieri: “La proposta elettorale è la diretta conseguenza delle iniziative assunte dall’allora consigliere di opposizione culminate nella presentazione, nel gennaio 2022, di una mozione avente per oggetto la richiesta al consiglio comunale di esprimere “parere contrario alla realizzazione della terza linea del termovalorizzatore oggetto della richiesta di ACSM Agam Ambiente srl”. L’iniziativa fu resa pubblica con un’ampia presentazione diffusa tramite il suo sito, canali sociali e newsletter. In quella sede egli affermò che “ovviamente nessun comasco sano di mente vorrebbe riempire la propria città di fanghi puzzolenti e, ancora ovviamente, nessun comasco vorrebbe ingrandire e potenziare un forno inceneritore operante sul proprio suolo…””.
E ancora viene evidenziato: “Divenuto sindaco lo stesso Rapinese ha ritenuto di portare al centro del dibattito comunale il tema del no alla terza linea del forno inceneritore come uno dei primi atti del suo mandato. Come riportato dal quotidiano La Provincia del 1 luglio 2022 il sindaco, subito dopo l’elezione, ha infatti affermato con forza l’intenzione di “portare un nuovo documento che dica a chiare lettere il non alla terza linea” puntando a farlo in tempi ragionevolmente brevi. Concludeva la dichiarazione con un “Ora è giunto il momento di dire “no, grazie” e “è bene che la nuova amministrazione dia un segnale””.
Quindi viene spiegato il senso del documento:” Essendo trascorso un anno e mezzo dall’insediamento della nuova giunta, Svolta Civica, dimostratasi sempre sensibile ed attenta ai temi dell’inquinamento e dell’ambiente si fa portavoce delle intenzioni più volte espresse da Rapinese e deposita il presente atto con il quale si chiede che il Consiglio Comunale IMPEGNI sindaco e giunta ad opporsi, per il futuro, a qualsiasi iniziativa che venisse presentata per la realizzazione di una terza linea del forno inceneritore a prescindere da qualunque documento fornisse il gestore”.
2 Commenti
Quindi, con il “no” alla terza linea da lui stesso sempre dichiarato, Rapinese dovrebbe mettersi contro A Cinque, la quale dovrebbe fornire al Comune il progetto del parcheggio in Ticosa? Interessante…
Ma perché far scomodare Rapinese Sindaco con un impegno per un “no definitivo”. Ha sempre detto di essere contrario alla terza linea del termovalorizzatore. Ha sempre detto che era contrario senza alternative. A Como non doveva arrivare la terza linea e soprattutto i fanghi degli impianti di depurazione. Ha sempre detto che se fosse diventato Sindaco, la terza linea non sarebbe dovuta essere neppure proposta. Mancava solo, ma forse l’ha anche detto, che si sarebbe incatenato ai cancelli piuttosto che vedere arrivare a Como i fanghi di tutta la Lombardia. A cosa serve un impegno del Consiglio sul “no definitivo” alla terza linea del valorizzatore. Rapinese Sindaco non si smentirà. O no? Mah…..😊