E’ curioso il destino di Enrico Cenetiempo. Consigliere con la Forza Italia degli albori, poi una lunga traversata nei movimenti centristi e cattolici nell’ultimo decennio, un transito nel Pdl e infine il (ri)approdo in Forza Italia alle scorse amministrative. Ma proprio il ritorno in consiglio comunale sotto le insegne del partito di Silvio Berlusconi è coinciso con una ridefinizione da battitore libero su vari temi. E’ già accaduto altre volte, dal giugno scorso a oggi. Ma questa – per ora – va annoverata tra le più roboanti. Perché mette sul piatto del suo partito, del suo gruppo consiliare a Palazzo Cernezzi, della giunta e del sindaco Mario Landriscina un punto potenzialmente esplosivo: il ritorno tra gli assessori di Anna Veronelli, oggi presidente del consiglio comunale di Como, volto simbolo di Forza Italia silurato da Mariastella Gelmini a pochi giorni dalle elezioni comunali per una mai compresa direttiva di “cambiamento”. Renzi avrebbe parlato di rottamazione, insomma.
“Quanto accaduto la scorsa primavera – dice Cenetiempo – è rimasto incomprensibile per molti elettori ed esponenti di Forza Italia. E penso non soltanto di Forza Italia, visto che Anna è sempre stata apprezzata per il suo lavoro in giunta (10 anni tra 2002 e 2012, ndr) anche al di fuori degli schemi di partito. Purtroppo, il veto della coordinatrice regionale sul suo ingresso in giunta è poi stato seguito da molti altri atti ostili per Como: dalle assurde candidature paracadutate per le Politiche fino al trattamento riservato ad Alessandro Fermi”.
Parole durissime, insomma, di un consigliere che formalmente è ancora nel gruppo di Forza Italia ma che sembra quasi con un mezzo passo fuori (e infatti egli stesso ventilò un prossimo approdo nel gruppo misto qualche giorno fa).
“Credo che il sindaco abbia subìto la decisione relativa ad Anna – prosegue Cenetiempo – Landriscina aveva sempre manifestato apprezzamento e stima per lei, poi credo abbia dovuto accettare l’input di Mariastella Gelmini. Per questo ora mi rivolgo a lui, peraltro esprimendo un pensiero che so essere condiviso da molti in Forza Italia ma anche da diversi cittadini: Anna Veronelli torni ad avere un posto in giunta. Sarebbe il modo migliore per riparare al diktat subito mesi fa e mai digerito fino in fondo da moltissimi”.
Finita qui? Macché. “Veronelli ha sempre gestito bene le deleghe che ebbe – aggiunge il consigliere – Oggi, ad esempio, le deleghe di ambito sociale sono di Alessandra Locatelli, che però è anche vicesindaco e ora pure parlamentare. Dunque è assente per molti giorni da Como, come testimonia il fatto che proprio oggi la giunta si è svolta addirittura al Venerdì Santo al posto che al giovedì. E pare addirittura che per la discussione del Bilancio in consiglio comunale, pur di aspettare il suo ritorno da Roma si vogliano fissare sedute al venerdì o al sabato. E’ chiaro che così non può funzionare. Per questo sarebbe opportuno che le deleghe di Alessandra Locatelli nell’ambito sociale passassero ad Anna, con il suo ritorno in giunta”.
La bomba politica di Pasqua, dunque, è lanciata. Ma Cenetiempo guarda anche dentro Forza Italia, dopo il voto alle regionali. “Ora immagino che con Fermi tornato in Regione servirà un rinnovamento del coordinatore provinciale – afferma – Mi auguro che quanto prima si possa riunire il partito per individuare il successore”.
Un commento
Spostare la Giunta fuori dall’orario standard di lavoro significherebbe, fra le altre cose, costringere dei dipendenti a fare degli straordinari, che, ovviamente, dovranno essere retribuiti; spese, che ovviamente, non sono dovute se la Giunta venisse svolta negli orario di lavoro, come è sempre avvenuto ed avviene in tutti i Comuni.