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Como, la notte che illumina l’abisso dello sport: società pronte alla rivolta. Tavecchio con loro: “Provo vergogna, andate in Procura”

C’è una rivolta di massa che bolle in città. E il malcontento abissale che è emerso ieri sera dal mondo sportivo comasco, calcistico in particolare, ha già anche il suo condottiero possibile: Carlo Tavecchio, presidente del Comitato Regionale Lombardo della Lega Nazionale Dilettanti ed ex presidente della Figc, il quale non ha esitato un attimo – di fronte all’abisso in cui stanno sprofondando campi e strutture del capoluogo e messo davanti allo sdegno delle società – a invitare presidenti e dirigenti “ad andare in Procura”. Con un tocco personale in più, che dovrebbe risuonare forte nelle pagine e nelle orecchie di tutti i programmi elettorali di candidati sindaco: “Provo vergogna per la mia Como caduta così in basso, che osteggia le persone che vogliono addirittura metterci del loro pur di riqualificare le strutture, cosa che invece dovrebbe competere solo al Pubblico”.

La notte apocalittica dello sport – che davvero si è rivelata una luce puntata sull’inferno che vivono migliaia di appassionati, tesserati, atleti, famiglie e società, un dito puntato contro la lunghissima e straordinaria inefficienza della macchina politico/amministrativa – si è consumata ieri sera al Circolo cooperativo di Albate, all’incontro organizzato dal Comitato Regionale Lombardo. Oltre al “presidentissimo” Carlo Tavecchio, presenti il delegato provinciale Donato Finelli, i rappresentanti degli arbitri e alcuni rappresentanti delle società calcistiche. Si sono presentati alla notte nera del pallone comasco soltanto in tre: il candidato sindaco del centrodestra Giordano Molteni, quello di Verde è Popolare, Vincenzo Graziani, e la candidata sindaca di Civitas e Bene Comune, Adria Bartolich. Gli altri sfidanti – per impegni pregressi, concomitanti o “dimenticanze” – non c’erano. Un peccato: tra tanti incontri con gli/le aspiranti fasce tricolori assolutamente inutili, che si ripetono meccanicamente uno identico all’altro senza senso né notizie, questo era uno dei pochissimi imperdibili e altamente istruttivi.

Ma, in fondo, non è alla politica che è toccata la scena, ieri sera. Se l’è presa tutta il dilagante malcontento del mondo sportivo, troppo vasto e profondo persino per essere tradotto in un resoconto puntuale. Ma qualche flash colto tra presidenti e dirigenti di Albatese, Libertas San Bartolomeo, Cittadella, Ardita Cittadella, Sagnino, Tavernola e Pontechiasso può dare il polso di una disattenzione verso lo sport e il calcio in particolare che ha ormai assunto i toni del dramma e, talora, della farsa.

Si può partire dalla sezione cittadina degli arbitri, da poco trasferita in un locale dello Stadio Sinigaglia dove la caldaia d’inverno è più ferma che funzionante e comunque non basterebbe nemmeno in piena efficienza a frenare le infiltrazioni; si potrebbe raccontare dei 6 milioni stanziati per la città di Como nel 2018 nell’ambito del ‘Patto per la Lombardia’ per la riqualificazione del patrimonio impiantistico nel Comune di Como, cifra che – raddoppiata con risorse proprie da Palazzo Cernezzi – in 4 anni anni, pur considerando il periodo Covid, avrebbe già dovuto far vedere le ricadute materiali sul palazzetto di Muggiò, sul campo da rugby in via Longoni, sui campi di Albate e di via Spartaco e invece è ancora imbrigliata per la gran parte in gare, appalti, ritardi, rinvii, stop-and-go, carte, burocrazia senza fine.

Qualche esempio? Per via Spartaco, a Rebbio, giusto per dirne una, Cittadella e Ardita Cittadella rimarcano i ritardi mostruosi nell’iter per gli interventi, con il bando per la progettazione chiuso prima di Pasqua ma ancora assegnato al progettista e oltre 2 milioni a bilancio da anni; ma c’è anche il caso di Sagnino, dove la società ha chiesto poter posare un manto rigenerato sul campetto a 7 a proprie spese, ma – pur avendo inviato tutte le carte richieste – nulla sembra muoversi; oppure la questione di Albate, del glorioso Gigi Meroni, dove altri due milioni di euro già pornti attendono da anni di poter essere spesi per un radicale miglioramento; e ancora, la vicenda di Tavernola, con il calvario per la realizzazione di un campo sintetico a nove e due campi da Beach Volley, operazione sostenuta da un crowdfunding nel quartiere e richiesta da tempo dal club; oppure il tema delle concessioni limitate a un anno o due, che di fatto inibiscono alle società di poter accedere a prestiti bancari o finanziamenti del Credito sportivo pur volendo intervenire per migliorare le strutture; e si potrebbe continuare ben oltre.

Insomma, un quadro impietoso al di là della vicenda-simbolo dello Stadio Sinigaglia, per cui peraltro sarebbe difficile gettare la croce a un singolo assessori (l’ultimo, Paolo Annoni, presente ieri sera, è poi in carica solamente da ottobre 2021).

E infatti, le richieste emerse dalle società e girate ai candidati sindaco presenti – richieste spinte anche da un Tavecchio indignato dalla situazione di Como – sono essenzialmente due e vertono più sulla macchina burocratico-amministrativa di Palazzo Cernezzi: la garanzia di potenziamento radicale dell’Ufficio sport (non di rado oggi sulle spalle di una persona sola) e un intervento deciso – eventualmente con rimozioni, cambi o promozioni di meritevoli – sui dirigenti di settore. Molteni, Graziani e Bartolich hanno annotato, non si sono lanciati in anticipazioni sul loro eventuale assessore in caso di vittoria e poi le luci sulla notte nera dello sport si sono spente.

Ma, come si diceva in avvio, c’è davvero aria di rivolta tra società e atleti: senza provvedimenti reali e un concreto interesse per questo ambito (in una città dove il palazzetto è chiuso da gennaio 2013 e la piscina olimpionica da tre anni), la sensazione è che una discesa in piazza di massa sia tutt’altro che da escludere. Candidati avvisati.

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3 Commenti

  1. Buon giorno, temo ci sia un refuso: la sezione di Como dell’Associazione italiana arbitri ha la sede in via Badone e non presso lo stadio, lo si può verificare anche dal loro sito istituzionale:
    https://www.aia-figc.it/associazione/sezioni/lombardia/
    Giusto per correttezza di cronaca e verifica delle fonti, poi si può sicuramente sempre lavorare per il miglioramento delle sedi e impianti sportivi come auspicato nell’incontro.

  2. Incontro così importante che aveva più persone al tavolo (nonostante le assenze) che tra gli spettatori, controprova che questa volta hanno avuto ragione gli assenti, occasione solo di bla bla bla

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