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Como, la giunta proroga più spazi per tavolini e dehors. Svolta Civica: “Alla categoria forte non riesce a dire no”

Giusto ieri mattina avevamo dato la notizia dell’ennesima proroga agli spazi extralarge per i tavolini a Como da parte della Giunta Rapinese. Oggi, sulla scorta degli annunci di un anno fa, quando sembrava che l’esecutivo fosse deciso a non rinnovare i permessi per gli allargamenti sul suolo pubblico, la lista Svolta Civica va all’attacco.

“Contrordine compagni – esordisce la breve nota diffusa – L’ Assessore Cappelletti, l’anno scorso, aveva dichiarato che l’occupazione aggiuntiva del suolo pubblico da parte di bar e dehors sarebbe stata revocata. E in effetti sembra che, cessato il pericolo pandemia, da molto tempo gli esercizi pubblici lavorino a pieno ritmo”.

Poi la stoccata: “Apprendiamo che sino a fine anno i tavolini continueranno a occupare le piazze in danno dei cittadini. Si aumentano le spese dei nidi, i centri civici diventano più costosi, si sfrattano i produttori dal mercato coperto ma a qualche categoria forte della città Rapinese non riesce a dire di no”.

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12 Commenti

  1. Effettivamente il centro-città trasformato in mangiatoia permanente è uno spettacolo che ci si aspettava dovesse terminare. A fine anno ormai mancano pochi mesi, ma dal prossimo confidiamo in una decisa inversione di rotta.

  2. Io avrei chiesto se e quanto pagano per la proroga: non ho votato il rapi ma se proroga ancora deve dimettersi perché non mantiene le promesse (sue o dei suoi assessori)

  3. Alla fine, dopo un anno di mandato possiam odire che l’unica cosa che ha fattto questa giunta è stata affossare la Città dei Balocchi. Mossa, in parte condivisa da ampie parti della cittadinanza, ma credo più motivata da “antipatie” con l’ideatore/fondatore/promotore.

    Un po’ pochino per uno che entrava nella stanza dei bottoni a suon di VROOOOM e sorpassi all’ultima curva

  4. Era scontato. Non c’è nulla di più definitivo del provvisorio. Quello che invece non era così scontato, è un altro aspetto. Si vede ripetersi l’accondiscendenza della maggioranza al governo della città alle esigenze, o meglio ai capricci, di alcune categorie professionali. Landriscina doveva accontentare anche chi non amava perché aveva una maggioranza divisa su tutto che doveva far fronte a tante piccole promesse elettorali fatte ai tanti piccoli “potentati” cittadini. Rapinese Sindaco, che da Candidato si era presentato come il Torquemada di queste piccinerie da politicanti e di chi li imbeccava, nonostante una maggioranza bulgara, composta da gente che sta in silenzio e alza le mani a comando, rimane sempre succube di quelle categorie alcune delle quali votate alla sopravvivenza dei propri associati vittime di modelli imprenditoriali ormai obsoleti. Per intendersi, il prosieguo di queste politiche rischia di condizionare il futuro della città a chi il futuro ha solo interesse a contrastarlo. Rapinese Sindaco sta dimostrando che il problema della città non sono i “poteri forti” ma la “debolezza della politica” soprattutto quando a farla è un Capitan Fracassa qualsiasi. Altri cinque anni buttati a lago……cosa vogliamo farci? 😊

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