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Scandalo cimiteri, Lissi accusa: “Assessore, dov’è la bacchetta magica elettorale?”

Un faldone atterrato sulla scrivania, un’etichetta: cimiteri. Tanto è bastato, il 13 agosto scorso, per scatenare, su queste pagine, la rabbia dell’assessore Elena Negretti. Il tema è quello di sempre, la cronica, drammatica carenza di personale nel settore.

“Prima le competenze varie sui cimiteri erano anche spezzettate, ora le ho riunificate sotto un unico settore. Però anche la dirigente Rossana Tosetti non può fare miracoli in un giorno solo, visto il marasma da affrontare – aveva spiegato Negretti – Ci sono problemi enormi da risolvere. Si ricorda la gara per i servizi di tumulazione, esumazione, traslazione salme, piccole manutenzioni? Era arrivata prima un’azienda di Agrigento. Ma visto il caos, ha rifiutato. Ora toccherebbe alla seconda, di Gela. Vedremo se resterà”.

Per approfondire
Cimiteri allo sbando. Negretti: “Io in Comune, dipendenti in ferie 4 settimane. Mai più”

E l’assenza di personale non causa soltanto situazioni imbarazzanti e gravissime per tumulazioni e esumazioni. I cimiteri, come abbiamo ampiamente raccontato versano in condizioni disastrose:

CIMITERI: LA CRONISTORIA DI QUESTI MESI

Così oggi, A una settimana dalla denuncia dell’assessore Negretti, arriva l’accusa della consigliera comunale Pd, Patrizia Lissi. “Cosa è cambiato per i cimiteri comaschi?”, domanda.

“Quando ho chiesto in consiglio, durante un mio intervento, come mai non erano iniziati i lavori con la ditta che aveva vinto l’appalto per la manutenzione dei cimiteri non avevo avuto risposta, come purtroppo spesso succede – racconta Lissi –. Tuttavia, mi sono meravigliata a leggere che l’assessore sia così scandalizzata da questa situazione: in campagna elettorale sembrava avessero la bacchetta magica e che chi li aveva preceduti non avesse fatto nulla”.

“Incredibile quello che ho sentito dire durante l’amministrazione Lucini anche sul problema dei cimiteri: accuse pesantissime, sembrava che fossimo noi gli incapaci e che i problemi fossero di facile soluzione. Invece, ora, dopo un anno che sono al governo, gli esponenti del centrodestra si stupiscono della complessità della situazione e non sapendo come uscirne hanno il coraggio di dare la colpa al personale”.

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